Intervista a Maurizio, un espatriato italiano in Florida

Interviste agli espatriati
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Pubblicato 2023-02-10 alle 10:00 da Francesca
Maurizio si è trasferito a Fort Lauderdale, una città costiera della Florida, nel 2015 assieme alla moglie. Lavora nel settore agroalimentare ed è anche titolare di una piccola ditta. Abituato a girare il mondo, non ha avuto difficoltà di adattamento. Leggete la testimonianza per scoprire di più sulla sua vita da expat negli Stati Uniti. 

Presentati ai nostri lettori, da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Sono abruzzese, ma ho vissuto a Milano per molti anni. Mi sono trasferito negli USA nel 2015.

Da dove nasce la decisione di trasferirti negli USA?

Ho lavorato per molti anni nell'industria tessile, in area commerciale e poi nella gestione d'azienda.  Questo settore è stato colpito duramente dalla crisi globale del 2009. Avendo esperienze articolate in contesti internazionali, sono stato chiamato a svolgere consulenze anche in altri settori industriali, specie in ambito agroalimentare. Ho vissuto un anno in Cina, poi ho deciso che dovevo mettere radici da qualche parte. 

In che zona vivi?

Vivo a Fort Lauderdale Downtown, mi trovo bene. Il mio stile di vita è tranquillo, Miami non fa per me. 

Di cosa ti occupi?

Lavoro nel settore agroalimentare, per aziende che importano prodotti italiani (soprattutto il vino, che è per me una passione antica) o producono localmente prodotti di stile italiano.
Possiedo anche una piccola ditta con la quale importo e distribuisco tovagliati monouso in carte speciali per i ristoranti.

Hai avuto difficoltà ad adattarti alla vita e alla mentalità americana, e come le hai superate?

Difficoltà non rilevanti: ero abituato a vivere in giro per il mondo, anche in contesti piuttosto “difficili”. Certo la mia vita sociale è più limitata rispetto alle consuetudini italiane. Mia moglie è colombiana, ci vediamo soprattutto con la sua famiglia. 

La mancanza che più avverto - tuttora - è quella delle attività culturali, che a Milano sono invece il sale della socialità. Qui gli eventi “culturali” sono generalmente patacche di sponsor che devono dar lustro al proprio brand, pensate e sviluppate in un'ottica di marketing e di visibilità. Niente di interessante, tantomeno di buon livello. 

Puoi darci delle indicazioni, secondo la tua esperienza, sul costo della vita a Ford Lauderdale?

Fort Lauderdale è abbastanza più economica di Miami, ed essendo meno dispersiva si riesce a spendere i propri soldi ottimizzando i tempi. Tutto è abbastanza a portata di mano. L'housing ha subito aumenti insensati negli ultimi due anni, ma già si percepisce una certa ondata di riflusso. I prezzi dell'immobiliare sono inferiori a quelli di Miami anche del 40%. Spingendosi a nord-ovest (Coral Spring, Margate, Pompano), tutto è ancora più economico, come del resto succede anche a Dade (Doral vs Miami). 

Come ti piace trascorrere il tempo libero?

Vado in spiaggia, leggo (molto), esco con mia moglie (curiosa di cucina quanto me), faccio un po' di esercizio. Da quando vivo in America viaggio poco, ahimè...

Immagino che ci siano degli aspetti della tua vita negli Stati Uniti, sia positivi che negativi, che hai scoperto solo vivendoci. Quali sono?

La mentalità pragmatica, che comporta conseguenze positive e negative. Fra le prime, l'assenza di malizia e la forte pulsione a migliorare le cose anzichè osservarne il degrado (tipico invece degli italiani). Il lato oscuro di questa forma mentis è la scarsa capacità di astrazione e di tensione spirituale, una certa grettezza, il disinteresse verso il mondo e verso l'altro da sè.

La conversazione con gli americani è generalmente povera e desolante: parlano di soldi.  
Però parlano meno e agiscono di più: questo paese è straordinariamente efficiente, anche nel recepire le istanze dei suoi abitanti, e il pubblico è davvero al servizio del cittadino. Anche da semplice residente, o taxpayer, ci si sente parte dell'America. Cioè si partecipa al suo "sogno". Io sono innamorato degli Stati Uniti per questo. 

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