Francesco ad Altura, Portogallo: « Qui mi sento a casa »

Interviste agli espatriati
  • Altura in Portogallo
    Altura / Foto di Francesco
Pubblicato 2022-07-14 alle 10:00 da Francesca
Francesco è un ex-dirigente romano che dopo la pensione si è trasferito ad Altura, nella parte est dell'Algarve, vicino alla Spagna. Una vita intensa, vissuta ad un ritmo molto frenetico, sempre in viaggio per lavoro, a fine carriera ha sentito la necessità di rallentare, e la sua scelta è ricaduta sul Portogallo. In questa intervista ci parla della sua esperienza all'estero, di come trascorre le sue giornate, e dà dei consigli per affrontare al meglio l'espatrio in terra Lusitana. 

Presentati brevemente, da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Mi chiamo Francesco, ho quasi 67 anni, romano, separato, con due figlie grandi, una vita da dirigente in aziende medio grandi e multinazionali, sempre in movimento su e giù per l'Italia e non solo. Dopo la pensione, questo è il quarto anno di Portogallo.

Da dove nasce la decisione di trasferirti in Portogallo? 

L'origine della decisione sta nella presentazione. Dopo una vita stressante sempre in viaggio, dove mi capitava di dover prendere l'aereo anche quattro volte a settimana, oltre a fare cinquanta mila km in macchina, avevo tanta voglia di smettere e rallentare il ritmo di vita, ma c'era anche un sottile timore di fermarsi. Avevo sentito troppe storie di persone cadute in depressione appena andate in pensione.

Una sera, poco prima di andare in pensione, un amico mi presenta un suo ex collega che mi parla del Portogallo, dell'Algarve in particolare, e capisco che potrebbe essere la soluzione per fugare i miei timori. Dopo 10 giorni eravamo già sbarcati a Siviglia, una macchina a noleggio, e abbiamo girato l'Algarve per 10 giorni.

Decisione presa, un appartamento in affitto T2 con due camere e due bagni, ideale per viverci comodamente io e ospitare familiari ed amici all'occorrenza. Un mese dopo ho espletato, con un'agenzia, tutte le pratiche per la residenza e il trasferimento della pensione, che rappresenta l'utile insieme al dilettevole per molti pensionati europei che vivono qui con la pensione defiscalizzata.

In che città vivi ed in base a che criteri l'hai scelta?

Vivo ad Altura, nella parte est dell'Algarve, vicino alla Spagna. Cercavo un luogo non solo turistico, ma con un minimo di vita locale, una spiaggia comoda da fruire. Un clima migliore visto che in questa parte di Algarve il vento è meno fastidioso rispetto alla parte ovest, dove comunque ammetto che sono presenti bellezze paesaggistiche  migliori. Inoltre la vicinanza con la Spagna offre discreti vantaggi per i collegamenti, grazie all'aeroporto di Siviglia a 140 km, e anche per quanto riguarda gli acquisti. Ma il motivo principale è rappresentato dal fatto che è un'ottima base per visitare tutta la regione dell'Andalusia e non solo, che è sempre stato uno dei miei obiettivi nel decidere di venire qui.

Hai avuto difficoltà ad adattarti alla nuova vita e come le hai superate?

Onestamente devo dire che non ho avuto grosse difficoltà, non vedo come uno nella mia condizione possa trovare difficoltà insormontabili in un Paese come il Portogallo, a parte una certa confusione nei mesi estivi dovuta all'invasione di turisti del nord Europa, in particolare nei mesi di luglio e agosto. Avendolo girato in lungo e in largo, in Portogallo puoi trovare sia lo stile di vita della provincia dei nostri anni 70 e allo stesso tempo angoli di modernità anche a livelli superiori rispetto all'Italia, per fare un esempio trovi wifi sempre attiva in ogni locale che vai o nelle piazze, grazie alle reti comunali. Per il resto la burocrazia è molto simile a quella italiana.

Come ti piace trascorrere le giornate, restrizioni sanitarie permettendo?

Come dicevo all'inizio, lo scopo principale del mio trasferimento, senza negare i vantaggi fiscali dovuti alla detassazione della mia pensione per dieci anni, era quello di godere del mare e delle spiagge locali e di visitare questo angolo sud occidentale d'Europa. Devo dire che le restrizioni sanitarie, a parte il primo periodo che è stato un po' pesante, non mi hanno limitato particolarmente, in quanto io sono abituato a viaggiare principalmente in macchina. Mi piace guidare, e poter disporre del mio tempo senza vincoli negli spostamenti mi dà un grande senso di libertà, almeno per me è così.

Il mio tempo lo passo alternando giornate di mare con visite e viaggi nella regione Iberica, la loro pianificazione da solo o in compagnia. Io sono appassionato di storia e generalmente seguo un filo conduttore. La regione è ricca sia di storia romana che araba per esempio, e non finisci mai di visitare città come Siviglia, Cordova, Granada e tutte le città minori Andaluse e dell'Estremadura. Per non parlare di Lisbona e dei gioielli nel nord del Portogallo.

Sei riuscito a costruire una rete di amicizie in loco e il popolo portoghese è aperto verso gli espatriati?

Più che amicizie, parliamo di conoscenze. Ovviamente l'età non aiuta a stabilire rapporti di amicizia come la intendiamo generalmente, anche perché ho già una rete di amicizie pregresse che non mi spinge molto a trovarne di nuove.

Riguardo al popolo portoghese dò un giudizio assolutamente positivo, in particolare trovo  molto rispetto e una mitezza di fondo. Chiaramente parliamo anche di un piccolo centro prevalentemente turistico, e penso che anche questo influisca. Rispetto alle grandi città alle quali ero abituato, ovviamente ci sono meno occasioni di socializzazione, esclusi i mesi estivi dove invece ci sono più manifestazioni ed eventi.

Parlando del Portogallo, immagino che ci siano degli aspetti della vita in questo Paese (positivi e negativi) che hai scoperto solo vivendoci. Quali sono?

Ovviamente la mia condizione di pensionato senza particolari problemi economici mi fa vedere le cose abbastanza in positivo. Posso dire che tante cose sentite, viste in tv, o lette sono assolutamente da ridimensionare. Il clima per esempio, è lo stesso  che puoi trovare in Italia spostandoti da nord a sud.

L'Algarve ha più o meno il clima che puoi trovare in Salento o in Sicilia. Il costo della vita, in Algarve, è paragonabile a quello di Roma o quasi, se poi ti sposti all'interno allora è diverso, ma semplificando sarebbe come spostarsi da Roma a un paesino appenninico. Sicuramente sedersi al bar o al ristorante è meno oneroso che in qualsiasi parte d'Italia o d'Europa. Stesso discorso per i costi di gestione dell'auto, pur se i carburanti costano anche più dell'Italia.

Per il resto i rapporti con la pubblica amministrazione sono abbastanza simili a quelli che abbiamo in Italia, a volte complicati, pertanto è bene affidarsi a persone che conoscono la burocrazia locale; io ho la fortuna di avere un'amica, anche lei expat, che sa districarsi per ogni problematica. Il discorso sicurezza invece è un punto a favore, sia in termini di criminalità che di sicurezza stradale. Le grandi città del nord le ho visitate da turista e non escludo angoli di disagio come in ogni grande città europea. Riguardo alla Sanità, io ho un'assicurazione privata, ma so per sentito dire che ci sono luci e ombre, tuttavia nella gestione Covid e nella campagna vaccinale hanno operato bene.

Puoi dare qualche consiglio, a chi sta per trasferirsi o è appena arrivato in Portogallo, per affrontare al meglio la nuova esperienza di vita?

Il consiglio di base che dò è di stare bene con i piedi per terra, perché in un mondo globalizzato non esistono paradisi in assoluto. Poi dipende da cosa uno viene a fare in Portogallo. Se viene per lavoro o studio non ho abbastanza elementi, anche se so per certo che gli stipendi sono più bassi, cioè rapportati al costo della vita locale, infatti le aziende che portano qui i call center lo fanno principalmente al nord, dove il costo della vita è minore.

Ai pensionati che arrivano pensando esclusivamente di sfruttare i benefici fiscali dico di far bene i conti, non solo economici, ma anche di relazioni sociali, affettive e di stile di vita. Ho conosciuto qualche storia di pensionati arrivati con una pensione medio bassa, spinti da false e interessate illusioni che dopo qualche tempo si sono pentiti del passo effettuato. Quindi il primo consiglio che dò è di fare un giro prima di decidere sul trasferimento. Io qui ormai mi sento “a casa”, tanto che quando in inverno passo un paio di mesi a Roma non vedo l'ora di riattraversare il ponte del Guadiana, ma sono sicuro che resterò solamente fino a quando avrò gli stimoli giusti per restare, e non so fino a quando visto che mi si sta affacciando l'idea di un camper...
 

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