Arrivare negli USA in piena pandemia e cominciare da capo: storia di un espatrio

Interviste agli espatriati
  • Marie a Los Angeles
Pubblicato 2022-05-26 alle 10:00 da Nelly Jacques
Assieme al compagno, si sono trasferiti 5 volte in 3 anni, sono arrivati ​​in un nuovo paese nel mezzo di una pandemia, sono passati per due lockdown e ogni volta hanno dovuto ricominciare da capo. Marie ci racconta la loro esperienza dalla Francia a Los Angeles, passando per New York.

Sei arrivata a New York poco prima della pandemia, ci parli dei motivi del trasferimento? Come si è svolto il tuo arrivo in città e che progetti hai?

Sono arrivata un anno prima del Covid con mio marito e mio figlio. Mia sorella e mio cognato, che è inglese, vivono a New York da diversi anni e ci hanno aiutato nel trasferimento.
Mio marito è stato chef e ristoratore per 25 anni a Parigi, oltre che maestro di Vo Vietnam, un'arte marziale vietnamita, e riflessologo.
Avevamo scoperto New York diversi anni prima e l'energia di questa città ci ha ipnotizzato e ci ha fatto capire che avevamo bisogno di un cambiamento nella nostra vita. Il progetto di espatrio è stato molto lungo e tortuoso, persino doloroso. Lavoravamo a Parigi e il nostro desiderio di espatrio non è stato capito fino in fondo dai parenti. Questo non ha però modificato i nostri piani di trasferimento e ci ha dato la forza per superare gli ostacoli. Prima di partire abbiamo ben pianificato il nostro progetto: aprire un tempio del benessere per il corpo e per la mente che ruotasse intorno alla cultura vietnamita. Purtroppo è arrivato il covid-19 e tutto si è fermato.

Il progetto è fallito e hai dovuto escogitare un piano B. Ce ne puoi parlare?

All'improvviso ci siamo trovati chiusi in casa a chiederci cosa ne sarebbe stato del futuro. New York è stata duramente colpita dal Covid e tutte le attività, sia economiche che sociali, sono state ridotte all'osso per mesi. Ho iniziato a dare lezioni di francese a due bambini che vanno a scuola con mio figlio. Ho incoraggiato mio marito a collaborare con un amico ristoratore per preparare piatti da asporto e farsi conoscere sui social network. Una mattina, spinta dalla necessità di una svolta, mi sono detta "perché non avviare un'attività di pasticceria fatta in casa (la mia pasticceria artigianale)?". So cucinare perché in passato preparavo dolci per il ristorante di mio marito a Parigi e fin da bambina ho la passione per la pasticceria. Ho pubblicato un post sulla mia pagina Instagram “compra una torta al limone e ti offro una baguette”. La mia piccola attività è decollata subito. Prima nel mio quartiere, poi anche a Manhattan e Brooklyn. Ho iniziato a lavorare 18 ore al giorno alternando la preparazione dei dolci alle lezioni di francese. In tutto questo, mi prendevo cura di mio figlio. 
Ho sviluppato una linea di prodotti dolciari, messo insieme un listino e sono diventata un'esperta dei social media. Questo periodo è stato tra i più intensi e meravigliosi della mia vita. Ho finalmente realizzato un sogno, quello di cucinare, di diventare imprenditrice e di fidarmi finalmente di me stessa.

In seguito si è presentata l'opportunità di andare a Los Angeles. Come e perché?

Un giorno di giugno mio ​​marito è tornato a casa dicendomi che gli era stato offerto un lavoro in Arizona. Eravamo confusi sul da farsi, un giorno eravamo pronti a partire e quello dopo volevamo restare a New York pur non trovandoci a nostro agio in ​​questa città troppo cara e opprimente. 
Poi una sera, eravamo con mia sorella e il marito, parlando con loro è nata l'idea di trasferirci tutti insieme a Los Angeles, dove loro hanno vissuto in passato. Si sono aperte le porte di una nuova avventura, ancora più sconosciuta di quando siamo arrivati ​​a New York.

Come si è svolto il nuovo trasferimento? Che ripercussioni ha avuto sulla tua vita personale e professionale?

Abbiamo organizzato il trasferimento in poche settimane, abbiamo caricato la macchina e siamo partiti per la grande traversata degli Stati Uniti.
È stato un viaggio meraviglioso, intervallato da diverse tappe in Colorado, New Mexico e Arizona. Siamo arrivati a Los Angeles tre settimane dopo.
Sono tornata a New York in aereo per aiutare mia sorella con il trasloco e per prendere il mio gatto. 
Per fortuna a Los Angeles abbiamo degli amici che ci hanno subaffittato il loro appartamento per 18 mesi, e questo ha facilitato molto il trasferimento. La nota negativa è che, subito dopo il nostro arrivo, la California è entrata in lockdown e tutto si è fermato per parecchi mesi. Terminato il confinamento, mio marito ha iniziato a fare il giro di tutti i ristoranti della città per cercare lavoro e io ho dovuto ricostruire la mia rete di contatti... Il mio ritmo di vita è rallentato e questo mi ha permesso di dedicarmi a mio figlio e di prendermi del tempo per fare progetti a lungo termine.

La situazione sta migliorando per quel che riguarda la pandemia, a che punto siete con i vostri progetti negli Stati Uniti? 

La situazione non è ancora del tutto stabile. Mio marito lavora in un ristorante francese e organizza anche cene private e lezioni di arti marziali. Non ha abbandonato il progetto di aprire un centro benessere.
Io ho formalizzato la mia attività, continuo a fare dolci da casa e a espandere la mia clientela. C'è ancora tanto da fare e non so se aprirò un negozio, ma quello che è certo è che ho realizzato il mio sogno e ne ho altri nel cassetto.

Da New York a Los Angeles: quale preferisci tra le due e perché?

Amo vivere in California e per un periodo della mia vita mi sono trovata bene anche a New York, ma oggi ho esigenze diverse, orientate a uno stile di vita più semplice e a contatto con la natura. La California mi offre tutto: mare, montagna, deserto e città. Qui c'è anche mia sorella e la sua famiglia. Un po' alla volta sto facendo nuove amicizie. L'anno scorso mi sono unita a un gruppo di imprenditrici francesi "The Elles collects" che mi ha aperto altre opportunità. Cambiare vita due volte in tre anni ha richiesto molta pazienza, coraggio e forza interiore. La strada è ancora lunga ma merita di essere percorsa.

Hai qualche consiglio per gli espatriati che desiderano aprire un'attività negli Stati Uniti?

Per quel che mi riguarda, incoraggio fortemente l'espatrio. È un'avventura di vita straordinaria perché ci spinge oltre la zona di comfort a cui spesso ci aggrappiamo e ci apre a nuove opportunità. 
Preferisco non dare consigli perchè ogni percorso è a sé. Posso solo consigliare di non mollare mai. Ci vuole tempo, pazienza e resilienza. A volte bisogna passare per situazioni complesse prima di riuscire, ma l'esperienza che si vive è unica e rigenerante.
Se raccontassi il mio espatrio, più di qualcuno potrebbe pensarci prima di partire perché il percorso che ho vissuto è stato complicato, ma non ho rimpianti.
 

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