Francesca a Sidney: "Credete in voi stessi e non mollate mai"

Interviste agli espatriati
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  • Foca a Seal Bay, Kangaroo Island
Pubblicato 2021-01-26 alle 05:00 da Francesca
Incontriamo Francesca che tre anni fa ha lasciato Riccione per andare a vivere all'estero. Si è trasferita a Sidney, dove ha trovato anche l'amore! Scrittrice appassionata, le piace parlare di viaggi e di crescita personale. Si occupa anche di traduzioni e si sta specializzando in Digital Marketing e Digital Media Technologies. Leggete questo articolo per scoprire di più sulla sua vita australiana tra natura incontaminata e cieli trapuntati di stelle.

 

Raccontaci un po' di te, da dove vieni e quanto tempo fai hai lasciato l'Italia?

Ciao! Sono Francesca e vengo da Riccione (romagnola doc!). Ho lasciato l'Italia quasi 3 anni fa anche se prima di arrivare in Australia ho girovagato un po'. Negli ultimi anni sono riuscita a realizzare il mio sogno: la libertà. Lavorare come “nomade digitale” mi ha permesso di non essere legata ad alcun luogo, anche se ogni tanto ritornavo in Italia per riabbracciare famiglia e amici.

Cosa ti ha portato a Sidney?

In una parola: il destino! Sì, oggi devo dire che è proprio così. Ero stata già in Australia tre volte per turismo e con il Working Holiday Visa, poi, nell'inverno 2017, stavo cercando una meta calda dove rilassarmi e concentrarmi sui miei progetti. Qualcosa dentro di me mi ha spinto a prenotare un biglietto per Sydney dove il giorno prima di Natale ho incontrato quella che ad oggi è la mia dolce metà.

Qual è stata la prima sensazione che hai provato dopo l'arrivo?

Ormai l'Australia la conoscevo abbastanza bene perciò sapevo cosa mi aspettava anche se non si finisce mai di scoprire cose nuove! Però ti posso descrivere perfettamente le sensazioni che ho avuto nel mio primo viaggio: stupore e meraviglia. Le persone sono cordiali, soprattutto se ci sposta fuori dalle grandi città. Molte volte mi è capitato di avere belle conversazioni anche mentre ero semplicemente in attesa di ordinare il caffè e una volta con il mio partner abbiamo fatto un bel giro in barca assieme ad una coppia di signori appena incontrati sul molo di un lago! I veri australiani sono così: aperti, disponibili e ancora fiduciosi nel prossimo. Anche il semplice fatto che le persone ti salutano per strada quando cammini a volte ancora mi sorprende positivamente.

Un'altra sensazione che si ha appena si arriva in Australia è quella di grandi spazi: nelle città in ogni quartiere si trova un parco o una riserva dove poter rilassarsi e camminare nella natura. E quando esci dai centri abitati i paesaggi si “svuotano” di case e si riempiono di foreste, territori aridi e coste frastagliate. E qui risiede per me la parte più bella dell'Australia: quella degli spazi sconfinati, della natura incontaminata e dei cieli notturni trapuntati di stelle.

Porto di Sidney by Francesca

Hai avuto difficoltà ad adattarti alla tua nuova vita australiana e come le hai superate?

Sì e no. Diciamo che avendo già un po' di esperienza nel paese ero avvantaggiata, ma le difficoltà maggiori le ho avute per il tipo di visto che mi pone molte limitazioni soprattutto a livello lavorativo. Poi ci sono altre piccole cose che non considero vere e proprie difficoltà ma modi diversi di vivere la vita. Qui si ha una concezione molto diversa del tempo, tutto è molto più lento, non c'è fretta. Il che da un lato è positivo perché è meno stressante, ma quando sei abituato a ritmi più veloci, o ti serve qualcosa con una certa urgenza, diventa un po' frustrante.

Una nota amara riguarda sicuramente la sfera degli affetti. È difficile stabilire delle vere e proprie amicizie di lunga durata, la vita qui ti assorbe tanto e spesso conosci persone che vivono dall'altra parte della città (quindi due ore di treno!) o che si trasferiscono poco dopo.

Che tipo di visto possiedi e che documenti hai fatto per ottenerlo?

Attualmente sono con un visto studente che è molto semplice da ottenere. Basta infatti iscriversi ad una scuola, fare un'assicurazione sanitaria (obbligatoria) e una volta ottenuta la conferma di iscrizione fare la richiesta del visto. Si può fare tranquillamente anche tutto da soli ma ci sono anche agenzie che aiutano nelle pratiche in maniera gratuita.

Di cosa ti occupi e che impatto ha avuto la pandemia sulla tua attività professionale?

Ormai da 6 anni lavoro scrivendo per vari siti web, principalmente di viaggi e crescita personale, e mi occupo anche di traduzioni. Potrei definirmi una nomade digitale! Poi qui faccio anche lavoretti extra per coprire le varie spese e i miei corsi di studio. Quando ho deciso di trasferirmi in Australia, infatti, ho voluto intraprendere un percorso di formazione in Digital Marketing and Digital Media Technologies per ampliare le mie conoscenze e capirci un po' di più.

Lavorando già da casa la pandemia non ha cambiato molto la mia attività e devo ritenermi fortunata per aver continuato a fare il mio lavoro, anche se la preoccupazione e l'incertezza per il futuro resta naturalmente, ma penso sia per tutti così.  

Francesca fa sandboarding a Kangaroo Island

Com'è la situazione in questo momento riguardo al coronavirus?

A dir la verità un po' strana perché l'Australia è l'unico paese in cui da quasi un anno le frontiere sono chiuse (si dice lo saranno fino al 2022) e ci si sente un po' “in gabbia”. Se non hai un visto permanente, ed esci, non puoi più rientrare, mentre se sei cittadino devi richiedere un permesso speciale per poter uscire. Per me personalmente quest'anno è stato abbastanza difficile: sarei dovuta tornare in Italia a Pasqua del 2020, dopo due anni di assenza, per riabbracciare la mia famiglia e i miei amici ma ovviamente il volo è stato cancellato. La vita però dentro ai confini australiani scorre con un'apparente normalità. Centri commerciali e ristoranti sono sempre pieni se si escludono i periodici lockdown, ma anche nel periodo del lockdown qui a Sydney si poteva comunque uscire per camminare o fare sport (considerate attività essenziali).

Il governo ha sempre agito prontamente, vietando gli spostamenti non appena ci sono stati nuovi casi di contagio e dando aiuti sia di tipo economico che psicologico (con assistenze gratuite tramite telefono) ai cittadini. Tuttavia a volte ho l'impressione che si creda nell'utopia di mantenere costantemente “zero casi” nell'attesa che il coronavirus scompaia, mentre a mio avviso il coronavirus è qualcosa con cui, purtroppo, dovremo imparare a convivere almeno per i prossimi due anni.

Scrivi un blog, come si chiama e che tematiche tratti?

Il mio blog si chiama Francescafree.it ed è nato durante un'esperienza di viaggio di tre mesi da sola a New York. Quel periodo è stato per me fonte di grande cambiamento e crescita: ho incontrato persone incredibili, ho imparato a credere nei miei sogni e a capire che scrivere e viaggiare sono tutto ciò che voglio fare nella vita. Nel mio blog parlo di varie cose, dalle mie esperienze all'estero passate ai consigli per le donne che viaggiano da sole, anche se ultimamente la mia vita da expat a Sydney e in Australia ha preso un po' il sopravvento. Troverete un po' di tutto: ristoranti, consigli per vivere in Australia, cercare lavoro e tanto altro!

Quali sono le tradizioni della cultura australiana che più ti piacciono?

Io dico sempre che gli australiani sono inglesi ma…un po' più abbronzati e rilassati! Di certo le usanze non differiscono molto da quelle britanniche ma ciò che apprezzo maggiormente della cultura australiana è il loro amore per le cose semplici e la natura. L'australiano doc non si preoccupa di andare in giro in infradito tutto l'anno, il suo passatempo preferito è fare surf, o un barbecue al parco con gli amici, e se lo portate in campeggio è fatta: sarete amici per l'eternità!

Poi non dobbiamo dimenticarci della cultura aborigena, uno degli aspetti che da quando vivo in Australia mi affascina di più tanto che ho cominciato a documentarmi e a leggere tutto ciò che trovo al riguardo. In passato ho preso parte a svariati tour con guide aborigene e sono rimasta incantata dalla loro profonda conoscenza e rispetto della natura e dal legame che hanno con la terra che abitano da millenni.

Spiaggia a Sidney by Francesca

Se un italiano volesse trasferirsi a Sidney, che consigli gli daresti per partire preparato? Cosa si deve aspettare?

In realtà ce ne sarebbero tanti di consigli che vorrei dare! Ad esempio molti lo danno per scontato ma la prima cosa da fare è imparare bene l'inglese. Questo ti dà sicuramente una marcia in più sia a livello lavorativo che personale perché ti aiuta ad immergerti più facilmente nel mondo australiano. Se una persona non sa bene l'inglese, io consiglio prima di fare un'esperienza in Europa per “arrivare più preparati”.
Spesso si omette che i datori di lavoro australiani tengono maggiormente in considerazione persone che arrivano con esperienze in un “contesto inglese” per via della lingua e del sistema molto simile. Certificati ed esperienze lavorative italiane talvolta vengono considerati “inferiori” o non considerati affatto, tant'è che è necessario riqualificarsi in molte professioni e ottenere titoli australiani.

Oltre a questo consiglio, una volta qui, di buttarsi senza aspettarsi niente o fare troppi programmi e di essere pronti anche a ripartire da zero. Io stessa mi ero fatta mille idee e programmi ma poi quando sei qui impari a seguire la corrente, vivendo alla giornata!

Un'ultima cosa vorrei consigliare: credete in voi stessi e non mollate mai, un'esperienza in Australia vi porrà di fronte a tante sfide e tornerete sicuramente cambiati e arricchiti!

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