Giovanni in Giappone: "Mi sono trasferito per seguire il cuore"

Interviste agli espatriati
  • Kamakura - Big Budda da Pixabay
Pubblicato 2021-01-18 alle 06:00 da Francesca
Giovanni lascia la Calabria nel 2011 per andare a studiare l'inglese a Perth, in Australia. Durante il corso incontra una ragazza giapponese. Si innamorano e, qualche tempo dopo l'inizio della loro relazione, decide di seguirla in Giappone, per iniziare una vita insieme. In questa intervista ci parla di integrazione, delle differenze tra italiani e giapponesi, e dei posti più belli da visitare.

 

Da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Mi chiamo Giovanni Rattacaso e sono nato a Praia a Mare, in provincia di Cosenza. Lì ho trascorso i miei primi 10 anni poi, con la famiglia, ci siamo trasferiti a Tortora Marina. Ho lasciato l'Italia l'11 novembre 2011 per fare un'esperienza in Australia di pochi mesi, ma alla fine sono rimasto 3 anni mezzo. Ne sono seguiti altri 5 in Giappone, dove tutt'ora vivo.

Quali sono i motivi del tuo trasferimento in Giappone?

Nel gennaio 2014 ho incontrato una ragazza giapponese nella scuola di lingua inglese che frequentavo a Perth, nel Western Australia. Dopo un periodo di relazione, ho deciso di raggiungerla in Giappone, per vivere insieme. Quindi diciamo mi trovo in Giappone perché ho seguito il cuore.

Di cosa ti occupi?

Sono impiegato da oltre 5 anni in una fabbrica di dolci per una grande azienda giapponese, lavoro nei laboratori dove vengono creati i dolci.

Quali sono le tradizioni più curiose della cultura giapponese?

Per citarne alcune, direi quella del kimono, che attira sempre molti turisti, e quella dei matsuri (festival tradizionali giapponesi) che si svolgono nel periodo estivo e durante i quali si possono ammirare usi e costumi locali, che variano da città a città. Poi la famosissima cerimonia del tè che ha radici nell'antica storia giapponese, i samurai di cui si tramanda ancora la storia, l'arte della calligrafia giapponese, il sumo e il judo. Il Giappone è un paese ricco di fascino!

Ciliegi in fiore / aunmasako da Pixabay

Sei riuscito ad integrarti? I giapponesi sono aperti verso gli stranieri?

L'integrazione è un processo che richiede tempo, e a mio avviso è soggettivo perchè dipende da molti fattori personali e sociali. Il Giappone guarda allo straniero con curiosità ma sempre proteggendo il proprio paese. L'immigrazione è molto rigida e noi stranieri siamo soggetti a controlli. Ci sono giapponesi che hanno un'apertura mentale verso le altre culture ed altri che, a causa di un alto tasso di immigrazione, guardano agli stranieri con diffidenza per paura di perdere le proprie tradizioni. 

Per vivere li, è indispensabile parlare e scrivere giapponese? Tu come hai fatto ad impararlo?

La lingua è importante, impararla anche un minimo rende la vita in Giappone molto più semplice. Molti giapponesi non parlano altre lingue, nemmeno l'inglese, e questo crea una difficoltà di comunicazione. Non c'è una ricetta precisa ma servono dedizione, impegno e pratica. Solo così si ottengono risultati.

Quali sono i posti più iconici da visitare quando si viene in Giappone?

Per un primo viaggio in Giappone consiglio i classici Tokyo, con i suoi famosi quartieri, poi Akihabara, Shibuya, Ueno, Shinjuku, Asakusa ecc. Una visita va fatta alla cittadina di Kamakura, facilmente raggiungibile da Tokyo, per ammirare i suoi templi. Non dimentichiamo una visita a Osaka e Kyoto. 

Il Giappone varia molto durante l'anno offrendo diversi spettacoli tra cui lo Hanami, che è la fioritura dei ciliegi tra marzo e aprile, ed il foliage nel periodo autunnale, che regala dei colori davvero suggestivi. Poi ci sono diversi eventi che coinvolgono il mondo manga ed anime. Il mio consiglio è di studiare bene il periodo dell'anno in cui spostarsi, essendo consapevoli che non si potrà vedere tutto. Quello che non si riesce a visitare, sarà motivo di un altro viaggio.

 

Tokyo / binmassam da Pixabay.com

Quali sono le maggiori differenze tra lo stile di vita giapponese e quello italiano?

Proviamo a citarne alcune: una delle prime cose direi il cibo, soprattutto frutta e verdura. Qui in Giappone ha un costo molto alto rispetto all'Italia e la frutta si vende al pezzo più che al chilogrammo. Esistono negozi che vendono frutta da regalo (laurea, ricorrenza speciale, guarigione da una malattia) di altissima qualità ma i prezzi sono da capogiro: un grappolo d'uva costa anche 200€.

Il riso è per i giapponesi come il pane per noi italiani, io personalmente mangio molto riso da quando vivo in Giappone.

La società giapponese è molto diversa da quella in Italia: non esiste la stretta di mano, diciamo che si evita il contatto fisico; si pianifica tutto ed anche un'uscita con gli amici è difficile che venga improvvisata.

I giapponesi vivono in case piccole quando sono soli, l'ottimizzazione degli spazi porta ad un risparmio economico soprattutto vivendo in città come Tokyo dove gli affitti sono alti. E' normale vivere in meno di 20 mq. Si pensa ad una casa più grande solo se si vuole creare una famiglia, ma tutto dipende da dove si lavora. Il Giappone ha un costo della vita molto alto.

Noi italiani siamo abituati ad essere schietti nel dire le cose, nell'esprimere le nostre opinioni mentre i giapponesi no. Il loro modo di porsi si può descrivere con i termini 本 音 honne e 建 前 tatemae. Honne rappresenta ciò che pensano veramente, mentre tatemae è ciò che viene loro dettato dagli obblighi sociali che determinano il giusto comportamento da tenere in pubblico per non offendere il prossimo, o creare situazioni spiacevoli.

Ci sono stati tanti casi di coronavirus a Tokyo?

Ultimamente stiamo assistendo ad un aumento dei contagi in maniera esponenziale, nella seconda settimana di dicembre si sono toccati oltre 800 casi solo nella capitale, e si è alzato lo stato di allerta per gli ospedali; il Giappone soffre di una carenza di posti letto in terapia intensiva. Con una media di 3.000 casi al giorno siamo lontani dai numeri europei ma la paura c'è. Io vivo a Sendai bel (Tohoku), meno di 2 ore di alta velocità (Shinkansen) da Tokyo ed anche qui i casi stanno aumentando.

Su quali canali social possono seguirti i nostri lettori?

Ho un canale YouTube (calabrese in oriente Giappone) ed anche un profilo Instagram e Facebook con lo stesso nome. Racconto la mia vita in Giappone e tratto notizie di cronaca e curiosità giapponesi.

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