Mauro e l'espatrio in Armenia: un tuffo nel passato

Interviste agli espatriati
  • Monastero di Hayravank, lago Sevan in Armenia - by Leonid Andronov/Shutterstock
Pubblicato 2020-11-16 alle 06:32 da Francesca
Mauro è uno chef con un passato da ingegnere. Ha lasciato l'Italia nel 2007 ed ha vissuto e lavorato in varie parte del mondo, compresa l'Australia. Da circa un anno si è trasferito a Dilijan, in Armenia, con la compagna.

Raccontaci un po' di te, da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Mi chiamo Mauro, sono calabrese (più precisamente vengo da un paese sulla costa Ionica catanzarese, Borgia).
Ho lasciato l'Italia nel 2007; dopo un progetto Leonardo in Spagna (Granada), mi sono trasferito a Dublino (Irlanda) per circa 2 anni. Successivamente ho vissuto in Australia per 9 anni, e sono arrivato in Armenia circa un anno fa.

Quali sono i motivi del tuo trasferimento a Dilijan, in Armenia?

Dopo tanti anni lontani dall'Europa, io e la mia compagna cercavamo un'opportunità per avvicinarci “a casa”.
Lei ha avuto un'offerta di lavoro in una scuola internazionale di Dilijan (UWC College).

Qual è stata la prima sensazione che hai provato arrivato li?

Dilijan è un paesino accogliente situato in una valle tra le montagne armene e circondato da  un parco nazionale: il Dilijan National park è a soli 20 km dal lago Sevan (il più grande dello Stato armeno).
Appena arrivati a Dilijan, o meglio già nel percorso tra Yerevan e Dilijan, è un susseguirsi di diverse sensazioni, tutte molto diverse tra loro. 
I panorami cambiano rapidamente, si passa da zone aride a montagne verdi e boscose, costeggiando il lago Sevan o intravedendo in lontananza paesini e costruzioni di chiaro stampo post Sovietico.
In generale, sembra che si faccia un salto nel passato. La gente è molto genuina, autentica, ed accogliente nonostante in pochissimi parlino inglese.

Dilijan, la piccola Svizzera dell'Armenia - by Karen Faljyan/Shutterstock

Hai avuto difficoltà di adattamento e come le hai superate?

Le difficoltà incontrate sono soprattutto dovute alla lingua, poca gente parla inglese, ma quasi tutti parlano russo oltre che armeno.
Nel nostro caso è stato un po' particolare, perché facendo parte di una comunità internazionale, tutti parlano inglese.
I problemi di comunicazioni ci sono quando si esce dalla comunità della scuola.
Già muovendosi a Yerevan si trova molta più gente internazionale e anche i locali parlano inglese.
Gli armeni sono pazienti e simpatici, quando non si riesce a comunicare con la lingua ci si capisce a gesti. Ricordo la prima volta che siamo andati a fare la spesa nel negozietto di Dilijan, appena arrivati senza internet nel telefono (non potevamo usare google translator)... mezz'ora di risate continue tentando di gesticolare i prodotti che stavamo cercando. 

Di cosa ti occupi?

Mi occupo di ristorazione.
Mi spiego, sono uno Chef con un passato da ingegnere. Dopo la laurea in ingegneria elettronica (vecchio ordinamento) al Politecnico di Bari ho deciso di lasciare la professione di ingegnere per dedicarmi alla mia passione, la cucina.
Negli anni ho lavorato come chef in diverse nazioni e gestito diversi tipi di attività, tutte relazionate con la ristorazione: ristoranti, compagnie di catering e cucine commerciali.
In Armenia mi occupo soprattutto di consulenza per ristoranti e pizzerie, organizzazioni di eventi particolari (dove cucino io) come cene private, masterclasses, festivals ecc...
Qualche mese fa, con il diffondersi della pandemia, ho iniziato a svolgere la mia attività anche online (sia per privati che per attività commerciali) con consulenze da remoto, masterclass, menù personalizzati e altro.
Mi potete trovare su questi canali: Instagram:@mauro.gulli e Facebook: Mauro Gulli.

Parlando di COVID-19: com'è la situazione dove vivi e nel Paese in generale?

La seconda ondata è stata molto forte, superiore alla prima, a causa anche della situazione creatasi con la guerra. In questi ultimi giorni sembra che la curva dei contagi si stia iniziando ad abbassare.
Dilijan è abbastanza sicuro, i casi sono stati pochissimi, anche quando prima dell'estate l'Armenia aveva raggiunto un tasso per capita molto elevato.
Per quanto riguarda la mia situazione particolare, vivendo in una comunità abbastanza ristretta anche i rischi di contagio diminuiscono parecchio.

Paesaggio autunnale a Dilijan - by Ruslan Harutyunov/Shutterstock

Quali sono i tratti salienti della cultura armena? Quali sono le tradizioni popolari che più ti hanno colpito? 

Gli aspetti della cultura armena sono molteplici, possiamo elencarne alcuni:

La religiosità. Essendo il primo paese al mondo dichiaratosi cristiano, su tutto il territorio armeno si possono trovare numerosi monasteri antichissimi .

Enogastronomia. L'Armenia possiede una gastronomia molto variegata, la carne arrostita (korovaz), gli ortaggi e il pane (lavash) cotto in particolari forni in pietra sono solo un esempio. Va menzionato anche il vino, non tanto conosciuto all'estero, ma molto apprezzato.
Si pensa che l'Armenia sia il posto in cui è nato il vino.

La diaspora. Si conta che gli armeni sparsi per il mondo siano oltre 10 milioni. Costretti a sfuggire al genocidio del 1915-16, si sono sistemati in tutto il mondo; le generazioni che si sono succedute hanno continuato a mantenere le tradizioni ed il legami con la terra d'origine.

Che consigli puoi dare ai futuri espatriati per prepararsi al meglio alla nuova vita in Armenia?

Come già detto, gli armeni sono molto disponibili ed ospitali, quindi l'unico consiglio che mi sento di dare è di partire con una buona dose di pazienza in valigia e la voglia di relazionarsi con nuove culture ed abitudini totalmente diverse dalle nostre. Conoscere un po' di russo non guasta e consiglio di disporre un buon ausilio per tradurre, specialmente per i primi giorni.

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