Dario in Belgio: "Ho cambiato vita, qui ho scoperto un nuovo mondo!"

Interviste agli espatriati
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Pubblicato 2020-10-05 alle 08:00 da Francesca
Dario è un affermato professionista nel settore della comunicazione. Curioso del mondo, gli piace viaggiare ed ha tanti interessi, ma una cosa su tutte lo contraddistingue: il suo amore per la montagna. Qualche anno fa decide di cambiare vita. Lascia la frenesia cittadina per trasferirsi nelle Ardenne, alla ricerca di una nuova libertà fatta di silenzi, colori e spazi infiniti.       

Ci racconti un po' di te, da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Sono di Torino e Piemontese a tutti gli effetti. Si perché una delle caratteristiche che più sento mia è quella di essere un po' “montagnino”, di amare la montagna, i boschi, la neve… Ho viaggiato molto e nel 2016 avevo voglia di cambiare aria, non solo momentaneamente come nei viaggi, ma vedere come effettivamente si vive in un altro paese. Così a febbraio 2017 ho completamente cambiato la mia vita.

Di cosa ti occupavi in Italia e cosa ti ha spinto a cambiare vita?

Sono un Direttore Creativo nel settore della comunicazione. Ho una carriera di 30 anni in pubblicità sia tradizionale che digital. In un mercato ormai iper-concorrenziale avevo già ampiamente sperimentato tutte le soluzioni con i Clienti con cui collaboravo e non vedevo nuove possibilità legate allo sviluppo del sistema Italia. Quindi l'idea è stata quella di lasciare la professione, pur essendo ancora sul podio, e provare a confrontarsi con nuove opportunità lavorative e sperimentare nuovi confini. Inoltre, la volontà era di cambiare “vita” cioè uscire dalla routine e dalla zona di comfort anche se era stata faticosamente conquistata. Il sogno era anche di recuperare un contatto vero con la natura.
Il progetto aveva tanti requisiti ma l'opportunità è nata dopo che mio fratello, che viveva a Bruxelles da parecchi anni, ha acquistato uno chalet nelle Ardenne. Dopo una visita vacanziera è scattata la scintilla: un luogo incontaminato in mezzo all'Europa a 1-2 ore da molte città importanti e, cosa non trascurabile, un ambiente simile alle amate valli piemontesi.

Weris

Qual è stata la prima sensazione che hai provato dopo l'arrivo a Durbuy?

Il grande cambiamento è stato centro città vs campagna! Spazi, colori, assenza del rumore di fondo, natura, animali… come scoprire un nuovo mondo, una nuova libertà fatta di spazi, colori e silenzi.

A livello burocratico, quali sono le prime cose che hai fatto dopo il trasferimento?

Il processo è stato un po' lungo perché nonostante avessi accordi con un Gruppo di Bruxelles per il lavoro non avevo ancora il contratto firmato. Ho trovato grande disponibilità nel Comune locale per prendere la residenza, poi capire come funzionavano i servizi. La banca, la Mutualité, l'immatricolazione dell'auto, etc. Poi l'iscrizione all'AIRE che tramite il Consolato Italiano di Charleroi ho concluso direttamente on line, senza recarmi fisicamente.

Come ti sei mosso per trovare casa?

Ho trovato un piccolo appartamento a Barvaux vicino al fiume, l'Ourthe, e li è nato il progetto di costruire uno chalet, eco-compatibile, vicino a quello di mio fratello. Una bella esperienza, completamente nuova, in certi casi un po' complicata. Comunque oggi ho una casetta vicino al bosco, ecologica, costruita in legno (non prefabbricata) ma con tutte le moderne caratteristiche di risparmio energetico. Ora mi dico che la stanza più grande della casa è quella esterna! Si perché vivo molto all'aperto, fuori si fa di tutto, estate e inverno.

Casa vicino al bosco

Come si svolge la tua giornata?

Il mio lavoro è principalmente al computer. Prima del Covid, ero 2/3 volte alla settimana a Bruxelles o in Lussemburgo. Oggi totalmente in smart-working. Quindi con finestra spalancata sul bosco e, quando mi prendo una pausa, il caffè è all'aperto guardando il giardino e ascoltando gli uccellini. Poi devi imparare a gestire la logistica, nel senso che qui c'è tutto ma è tutto distribuito sul territorio quindi devi organizzarti per fare la spesa e tutto il resto delle cose quotidiane. Tempi e modi diversi ma era quello che volevo.

Quali sono le tue passioni?

Lo sport, le arti visive e gli studi di discipline filosofiche. Sono un golfista incallito e qui a Durbuy abbiamo due bei percorsi, ma in Belgio ho scoperto fantastici campi su cui cimentarmi. Visto il territorio, ho ripreso la mountain-bike (e-bike) per esplorare i boschi che sono enormi. Poi la grande passione per l'immagine, la fotografia naturalistica e la vita rurale.

Cosa ci consigli di visitare a Durbuy e dintorni?

Vicinissimo a casa mia il Castello di Radadesh, un'oasi indiana per il culto di Krishna, in un paesaggio bucolico e molte attività interessanti e un ristorante vegetariano. Poi senza dubbio Durbuy: “la più piccola città del mondo”! Girare per le sue viuzze medioevali, scoprire i ristorantini, la falesia e il Parco di Arte Topiaria. Se si è sportivi non mancare di fare attività a Durbuy Adventure dal kayak ai ponti tibetani, al free-climbing. Marche-en-Famenne è il capoluogo di provincia con un centro carino e un interessante museo. Ma io adoro i piccoli villaggi, per esempio Weris che è anche un luogo di interesse archeologico con vari dolmen e menir (il sito preistorico più importante del Belgio). Bomal, per il mercatino domenicale, Hotton con le sue grotte, fino ad arrivare a La Roche en Ardenne che sembra una cittadina di montagna con un Museo sulla Battaglia delle Ardenne. Ma quello che fa la differenza è viaggiare lentamente prendendo le stradine per assaporare i paesaggi boschivi o i campi verdi non contaminati da industrie o urbanizzazioni e vedere animali liberi al pascolo, come per esempio a Sy con la sua passeggiata lungo il fiume.

Castello di Radadesh

Come giudichi il costo della vita e la qualità dei servizi a Durbuy?

Il costo della vita è nella media della Wallonia, molto meno caro che le grandi città. Tante alternative di supermercati da Delhaize a Aldi. Si trova di tutto ma è sparso sul territorio e alcune attività sono in luoghi impensabili. Non è il luogo per il fashion o la moda, in compenso se amate il bricolage o il giardinaggio siete nel posto giusto. I servizi comunali sono ottimi, sempre disponibili, direi a livello “familiare”.

A distanza di qualche anno dal trasferimento, sei soddisfatto della scelta fatta? Torneresti mai indietro?

Per ora no. Mi sono appena abituato a riconoscere i versi degli animali, i giochi che fanno gli uccelli o gli scoiattoli, ho fatto amicizia con alcuni puledrini che stanno crescendo e non lascerei la natura per rientrare nel cemento.
In più il fatto di essere nel centro dell'Europa mi permette di avere una lunghissima lista di luoghi da visitare e l'Italia rimane il posto più bello al mondo per fare le vacanze!

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