Lavorare all'estero: come far valere i tuoi diritti

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Pubblicato 2023-04-25 alle 10:00 da Asaël Häzaq
Così come ogni azienda ha un suo modo di funzionare così le leggi sul lavoro cambiano da un Paese all'altro. Gli espatriati, davanti a un quadro normativo che non conoscono bene, possono diventare vittime di sfruttamenti e soprusi. Come agire per proteggersi e far valere i propri diritti?

I diritti dei lavoratori

Per essere in grado di individuare eventuali anomalie, è necessario conoscere quali siano i diritti dei lavoratori. Tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro professione, hanno dei diritti. Quelli che riportiamo di seguito sono validi in diversi Paesi del mondo.

Il diritto a un trattamento equo

Il datore di lavoro non deve fare discriminazioni. Tutti i dipendenti vanno trattati in modo equo, indipendentemente dal genere, dalla nazionalità, dal ceto sociale, dalla religione e dall'orientamento sessuale. Il diritto a un trattamento paritario comprende ovviamente anche le persone con disabilità. Se hai una disabilità, il tuo datore di lavoro è tenuto ad attuare tutti gli interventi necessari affinché tu possa lavorare in sicurezza. Il diritto a un trattamento equo si estende anche al processo di assunzione. In alcuni casi specifici l'età può essere una discriminante giustificata (ad esempio, l'assunzione di giovani rispetto a personale più adulto per svolgere mansioni fisicamente pesanti e pericolose).

Il diritto a uno stipendio adeguato

Tutti i lavori meritano un compenso, una retribuzione adeguata che corrisponda all'attività svolta. Due persone che svolgono lo stesso lavoro, devono percepire lo stesso stipendio. Nella pratica, questa regola non viene sempre rispettata. Spesso le donne guadagnano meno dei colleghi maschi, a parità di mansioni. Altra cosa che dovrebbe essere garantita è lo stipendio minimo, ossia una cifra che permetta di vivere. Anche questo diritto, a volte, è calpestato. 

Il diritto di protestare contro condizioni di lavoro ingiuste

Come lavoratore dipendente, hai il diritto di protestare se ritieni che le condizioni di lavoro in cui operi siano inadeguate o non sicure. Tale diritto è sancito dalla Convenzione sulla libertà di associazione e di protezione del diritto di organizzazione del 1948. Può succedere che le leggi di uno Stato non seguano il diritto internazionale e non tutelino i dipendenti che scioperano.

Altri diritti dei dipendenti

L'azienda, intesa come spazio di vita, è un luogo dove i tuoi diritti devono continuare ad essere rispettati. Il datore di lavoro o i colleghi non possono interferire nella tua vita privata. Allo stesso modo, l'ufficio non è casa tua quindi i dispositivi che utilizzi in azienda appartengono all'azienda stessa. Il datore di lavoro può monitorare le tue comunicazioni (navigazione in internet, e-mail, telefonate, immagini, dati) ma attenzione: questo tipo di controllo può avvenire solo sei stato informato.

Altri diritti garantiscono la corretta esecuzione del contratto di lavoro. Hai diritto a ferie pagate, a un orario di lavoro che non superi la soglia prestabilita, alla sicurezza sul posto di lavoro, alla formazione, all'assicurazione sanitaria e al rispetto della libertà individuale e collettiva.

Identificare le incongruenze

Prima di sottoporre il tuo caso alle autorità competenti, individua il reato commesso dall'azienda che ti ha assunto. Si tratta di una discriminazione legata al genere, alla religione, all'origine, alla disabilità, all'orientamento sessuale? Come si manifestano questi soprusi (stipendio inferiore a quello che dovresti ricevere, assegnazione di mansioni che non ti competono, violazione della tua libertà personale, pressioni sul lavoro, ecc.) Sei l'unica persona coinvolta o lo sono anche i tuoi colleghi? Queste prevaricazioni interessano solo gli espatriati o anche il personale locale?

Controlla il contratto di lavoro e la legislazione del Paese

Spesso non si prende il tempo necessario per leggere attentamente il proprio contratto di lavoro, ma questo passaggio è davvero importante. Assicurati che il contratto di lavoro indichi chiaramente le tue generalità, il tuo status (lavoratore, studente, tirocinante, ecc.), la posizione ricoperta, la retribuzione, gli orari di lavoro, ecc. L'ideale sarebbe informarsi sulla legislazione del Paese di espatrio prima di partire, per conoscere a grandi linee le pratiche attuate. Ad esempio, ha ratificato la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie? In che modo il Paese garantisce i diritti dei lavoratori? Esistono degli organismi a supporto dei lavoratori?

Raccogliere prove, chiedere aiuto

Raccogli tutte le prove a sostegno del tuo caso. Se ti accorgi che i tuoi diritti non vengono rispettati, contatta la Commissione per l'uguaglianza e i diritti umani ((Equality and Human Rights Commission) della tua zona. Se esistono, contatta i sindacati. Inizialmente dovresti rivolgerti a loro per cercare di raggiungere un accordo con la controparte. Purtroppo, alcune aziende senza scrupoli rendono questo passaggio difficile da attuare. Spesso approfittano della vulnerabilità degli espatriati, inconsapevoli dei loro diritti; espatriati che sono ancora più fragili se non conoscono la lingua del Paese che li ospita. Oltre alla Commissione e ai sindacati, non esitare a contattare le associazioni in difesa degli stranieri e i servizi per l'immigrazione.