Come gestire il burnout durante l'espatrio

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Pubblicato 2023-04-21 alle 10:00 da Natallia Slimani
Trasferirsi in un nuovo paese è un'avventura entusiasmante, ma le sfide legate all'adattamento a una nuova cultura, lingua e stile di vita possono avere ripercussioni sulla salute mentale di un espatriato. In questo articolo parleremo di strategie pratiche per identificare e affrontare il burnout, in modo che tu possa rimanere in salute e goderti appieno la tua esperienza all'estero.

Che cos'è il burnout?

Il burnout è uno stato di esaurimento emotivo, fisico e mentale che deriva da un affaticamento intenso e prolungato. Può colpire chiunque, ma è particolarmente comune tra gli individui che sperimentano uno stress cronico sul lavoro o nella vita personale.

Il burnout è caratterizzato da una sensazione di sfinimento e distacco, oltre che da una perdita del desiderio di realizzazione personale. I sintomi possono includere stanchezza, irritabilità, insonnia, riduzione della produttività e difficoltà di concentrazione. Il burnout può avere gravi conseguenze sulla salute, sulle relazioni e sulla qualità di vita complessiva di una persona ed è importante intervenire il prima possibile.

Perché il burnout colpisce gli espatriati?

Il burnout può verificarsi quando gli espatriati, come qualsiasi altra persona, vivono periodi prolungati di tensione, sovraccarico ed esaurimento nella loro vita personale o professionale. Spesso è causato da una combinazione di fattori quali:

  • sovraccarico di lavoro
  • mancanza di autonomia o di controllo
  • supporto inadeguato da parte di colleghi o superiori
  • aspettative irrealistiche
  • e disallineamento tra i valori personali e gli obiettivi imposti sul lavoro

Il burnout può insorgere anche quando gli espatriati si trascurano e non riescono a mantenere un sano equilibrio tra lavoro e vita privata. Le conseguenze possono essere gravi, e possono causare problemi di salute fisica, emotiva e mentale, oltre che una diminuzione della produttività e della soddisfazione professionale. È fondamentale riconoscere i segnali d'allarme del burnout e adottare misure proattive per prevenirlo e risolverlo.

Il tasso di burnout sul lavoro è in aumento in tutto il mondo 

Un'indagine condotta dall'organizzazione statunitense Future Forum ha rivelato che, alla fine del 2022, il 37% dei tedeschi soffriva di burnout sul lavoro. Si tratta di un aumento considerevole rispetto al 29% registrato nel maggio 2021. Dall'indagine, che ha coinvolto 10.000 lavoratori, è emerso che il 42% degli intervistati in tutto il mondo stava affrontando un periodo di esaurimento.

Il Giappone ha registrato il tasso di burnout più basso, pari al 27%, mentre gli Stati Uniti si sono posizionati appena sotto la media, con il 41%. Nel Regno Unito e in Francia il tasso di burnout è pari al 48%, mentre in Australia si registra la percentuale più alta al mondo, con la metà dei lavoratori in stato di criticità.

Il burnout tra i lavoratori è in aumento ovunque per diversi motivi. Ecco i più frequenti:

Aumento del carico di lavoro e orari di lavoro più lunghi: A molti impiegati viene chiesto di fare di più con mezzi ridotti, il che comporta orari di servizio più lunghi e carichi di lavoro maggiori. Questo può portare al burnout, in quanto le persone faticano a tenere il passo.

Tecnologia: Se da un lato la tecnologia ha facilitato il lavoro in tanti modi, dall'altro ha portato a una cultura "always-on" in cui ci si aspetta che i lavoratori siano disponibili e reattivi anche al di fuori degli orari di lavoro tradizionali. Questo approccio può rendere difficile staccare la spina e ricaricarsi, portando al burnout.

Elevate esigenze lavorative: Alcuni mestieri sono molto impegnativi, come nel caso degli operatori sanitari che sono stati particolarmente colpiti dalla pandemia del COVID-19. Queste pressioni possono portare all'esaurimento fisico ed emotivo, contribuendo al burnout.

Squilibrio tra lavoro e vita privata: Molti lavoratori faticano a conciliare lavoro e responsabilità personali, con conseguente stress e sfinimento. Può essere il caso di genitori che lavorano o di chi si prende cura di familiari anziani o malati.

Gestione inadeguata: I manager che non supportano i propri dipendenti, o che creano un ambiente di lavoro tossico, possono contribuire al loro burnout. Ciò include aspettative irrealistiche o incapacità di fornire risorse e supporto adeguati.

In generale, il burnout dei lavoratori è un problema complesso che può essere causato da una combinazione di fattori. Per affrontarlo bisogna agire su più fronti: è necessario modificare le politiche sul posto di lavoro e trovare il modo per prendersi cura di sè stessi, tra le altre cose.

Come affrontare il burnout quando si è espatriati?

Il burnout può colpire chiunque, ma essere un espatriato può aggiungere un ulteriore livello di complessità alla condizione.

Ecco alcune strategie che possono aiutare:

  • Riconosci i sintomi: Il burnout può manifestarsi in modi diversi, ma tra i sintomi più comuni ci sono l'esaurimento e la mancanza di motivazione e di appagamento sul lavoro. È importante identificare tempestivamente questi segnali e agire di conseguenza.
  • Prenditi cura di te: La cura di sé è fondamentale per prevenire il burnout. Assicurati di praticare delle attività per rilassarti e ricaricarti come la meditazione e l'esercizio fisico, dedicati a un hobby o passa del tempo in compagnia. È importante anche dormire a sufficienza, mangiare in modo sano ed evitare comportamenti malsani come il consumo eccessivo di alcol.
  • Stabilisci dei limiti: Come espatriato, può capitare che tu senta la pressione di dover lavorare di più o di essere disponibile 24 ore su 24. Ma è importante stabilire dei limiti per salvaguardare il tuo tempo e le tue energie. Impara a dire di no quando è necessario e comunica le tue esigenze al datore di lavoro e ai colleghi.
  • Chiedi aiuto: Può essere utile entrare in contatto con altri espatriati che conoscono le sfide legate alla vita all'estero. Puoi unirti a gruppi di espatriati o a comunità online oppure cercare un terapeuta o un coach specializzato nell'assistenza agli espatriati.
  • Prenditi delle pause: Fare delle pause regolari, che si tratti di una vacanza o di un giorno di riposo, può aiutare a prevenire il burnout e a ricaricarti. 
  • Rivaluta le tue priorità: Quando ti senti sfinito, potrebbe essere un segno che hai bisogno di rivalutare le tue priorità. Valuta se il tuo lavoro, la tua condizione di vita o altri fattori stanno contribuendo ad aumentare il tuo stress. Cerca di fare dei piccoli cambiamenti che ti aiutino a sentirti meglio.

Ricorda che il burnout non è un segno di debolezza o di fallimento e cercare aiuto è un segno di forza. Prendendoti cura di te stesso e cercando supporto nel momento del bisogno, puoi prevenire questo stato di malessere e trarre il massimo dalla tua vita all'estero.