
Vivere all'estero non interrompe il legame con le proprie abitudini: spesso lo rafforza. E a Natale, quando si parla di ricordi e famiglia, la cucina diventa il ponte più diretto con l'Italia. Ogni regione custodisce ricette che raccontano storie, gesti tramandati, pranzi che cominciano a mezzogiorno e finiscono la sera. Ecco come portare un po' di tradizione a tavola se sei un espatriato.
Anche se ora la tua vita è a Berlino, Londra, Dubai o Montréal, ricreare quei piatti è possibile - anzi, è uno dei modi più semplici per sentirti vicino a casa. In questo viaggio, dal Nord al Sud dell'italia, raccogliamo i sapori più iconici delle feste e qualche dritta per riprodurli anche quando certi ingredienti sono introvabili.
Nord Italia: calore semplice e autentico
Tortellini in brodo emiliano-romagnoli
Pochi piatti raccontano il Natale come i tortellini in brodo. Il ripieno cambia di famiglia in famiglia, ma l'idea di sedersi insieme attorno a un piatto di brodo fumante è la stessa ovunque. Se non trovi il cappone, usa un brodo di pollo arricchito con un pezzo di manzo per ottenere un sapore più intenso.
Polenta concia valdostana
Un piatto essenziale, montano, perfetto per chi vive in Paesi freddi: polenta morbida, formaggio e burro fuso. Se non trovi la Fontina, scegli un formaggio locale semiduro che fonda bene: il risultato resta abbastanza fedele all'originale.
Centro Italia: pasta fatta in casa e convivialità
Cappelletti marchigiani e umbri
La preparazione è un rito: farina, mani che impastano, qualcuno che ruba un pezzetto di ripieno "per assaggiare". I cappelletti sono un gesto d'amore più che una ricetta. All'estero le farine possono variare, ma con una buona "all purpose" (per tutti gli usi) si ottiene una pasta elastica e lavorabile.
Baccalà romano della Vigilia
Dorato, croccante, profumato: il baccalà fritto è un pilastro del 24 dicembre nel Lazio. Se fuori dall'Italia trovi il baccalà già dissalato, aggiusta di sale e usa una pastella leggera per mantenere la croccantezza.
Sud Italia: profumi intensi e rituali che durano giorni
Frittura della Vigilia e insalata di rinforzo (Campania)
Nelle case napoletane, la Vigilia è un trionfo di fritture: pesce, verdure, baccalà, capitone. L'insalata di rinforzo - cavolfiore, sottaceti, olive, papaccelle - accompagna e bilancia. All'estero, se le papaccelle non si trovano, usa peperoni dolci; per il capitone, opta per anguilla affumicata (se disponibile) o per una frittura mista di pesce locale.
Pettole pugliesi e cudduruni siciliani
Le pettole (palline di pasta fritte) e i cudduruni (focacce ripiene) rappresentano il Natale più genuino, quello delle case animate e delle ricette condivise. Suggerimento per una buona frittura: usa a una farina media e un olio neutro.
I dolci che uniscono l'Italia e gli espatriati
Panettone e pandoro
Sono i due re indiscussi del Natale italiano, e probabilmente i dolci che più si trovano all'estero. Molti li portano in valigia, altri li cercano nei supermercati internazionali, dove compaiono già da novembre. Il panettone, con la sua pasta profumata e i canditi che dividono l'Italia in due fazioni (“li amo” vs “li abolirei”), è il dolce che molti associano subito alle feste. Il pandoro, più semplice ma non meno iconico, è la scelta di chi ama le cose morbide, soffici, da spolverare con tanto zucchero a velo.
Struffoli, cartellate, turdilli e mostaccioli: il Sud che profuma di miele e spezie
Se c'è un tratto comune nei dolci natalizi del Sud è la capacità di trasformare pochi ingredienti in qualcosa che profuma di festa. Gli struffoli napoletani, palline dorate immerse nel miele e decorate con confettini colorati, sono un'esplosione di allegria che mette subito di buonumore. Le cartellate pugliesi, invece, sono più scenografiche: sottili nastri di pasta modellati come piccole rose e poi immersi nel vincotto o nel miele caldo. Sono croccanti e profumate.
In Calabria, il Natale profuma di turdilli (o turdiddri): piccole pepite fritte immerse nel miele, spesso aromatizzate con agrumi o vino cotto. In Sicilia, i mostaccioli (detti anche mustazzola o mustazzoli, a seconda della zona) uniscono miele, spezie e farina in dolci che ricordano antiche tradizioni contadine.
Il Nord: tra mandorle, nocciole, cioccolato e biscotti della tradizione
Al Nord, il Natale spesso significa torroni (nelle versioni morbide o dure), zelten trentino, panpepato ferrarese, bonet piemontesi o biscotti speziati. Lo zelten, preparato soprattutto in Trentino-Alto Adige, è un dolce ricco di frutta secca, spezie e noci: ogni famiglia ha la propria ricetta, e il sapore varia da valle a valle. Lo strudel non è strettamente natalizio, ma durante le feste è onnipresente e amatissimo anche dagli italiani all'estero che vivono in Paesi freddi. Il ripieno si può arricchire con delle spezie, che si sposano perfettamente con le mele.
Il panpepato o pampepato, diffuso tra Ferrara e Terni, è invece un'esplosione di cioccolato, frutta secca, miele e spezie: un dolce antico che racconta influenze orientali, oggi molto più alla portata di chi vive fuori Italia grazie agli ingredienti che sono facilmente reperibili.
Dolci da fare ovunque: semplicità che vince sempre
Per chi vive all'estero e ha ingredienti limitati, ci sono dolci che funzionano sempre, in ogni cucina del mondo. Non richiedono prodotti introvabili, non hanno passaggi complessi e sono perfetti per riportare in casa un clima di festa anche lontano dall'Italia.
Salame al cioccolato: Zero cottura, pochi ingredienti, massimo risultato. È uno dei dolci più "furbi" da preparare all'estero: biscotti secchi (qualsiasi marca locale va bene), burro, cacao, zucchero e via. In più, si conserva bene in frigo e puoi servirlo agli amici stranieri: fa sempre un figurone.
Biscotti al burro con base di frolla: Sono internazionali e facile da adattare, bastano farina, burro, uova e zucchero. Puoi:
aggiungere spezie natalizie (cannella, zenzero, cardamomo)
usare scorza d'arancia per un tocco super italiano
decorarli con glassa e zuccherini
farli “ripieni” di marmellata o crema
Torta caprese semplificata: La versione originale riporta alla tradizione campana, con ingredienti facilmente reperibili anche all'estero: poca farina, tanto cioccolato e mandorle tritate (o farina di mandorle). È senza lievito, si monta in un'unica ciotola, e il risultato è elegante e super natalizio.
Croccante di frutta secca: Mandorle o nocciole tostate e zucchero sciolto. Si prepara in dieci minuti ed è uno dei dolci più antichi e diffusi in tutta Italia nel periodo natalizio. Se non trovi nocciole italiane, va benissimo la frutta che trovi in loco come anacardi, noci pecan o arachidi.
Pere o mele cotte speziate: Non è un dolce tipicamente natalizio, ma è perfetto quando vivi all'estero e vuoi una ricetta calda, profumata e facilmente adattabile. Frutta fresca, un po' di miele, cannella, chiodi di garofano e il gioco è fatto. Si serve da solo o con una crema leggera: un piccolo comfort food che sa tanto di inverno europeo. E se vivi ai tropici, gustalo freddo con una pallina di gelato alla crema!



















