
La vita nelle città più caotiche del mondo può riservare sorprese. Molti espatriati sono attratti dal fascino di metropoli come Parigi, Pechino o Rio de Janeiro proprio perché cercano novità e avventura. Ma quali aspetti della vita nelle grandi città all'estero hanno colto di sorpresa gli espatriati, nel bene e nel male?
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Strade caotiche per automobilisti e pedoni
Per gli espatriati che guidano, mettersi al volante in una grande città che non conoscono può fare paura. Non solo le regole del traffico potrebbero essere diverse, ma anche la disposizione della città e le abitudini di guida dei locali possono rappresentare una sfida.
Molti espatriati in Cina esprimono la loro sorpresa per il numero di motorini e biciclette nelle principali città cinesi. Un espatriato inglese dice di avere paura quando cammina tra le strade di Pechino perché i motorini, molti dei quali utilizzati dai fattorini, "tendono a guidare sul marciapiede". Un espatriato canadese in Colombia si lamenta anche del fatto che i motociclisti siano spericolati, il che gli ha fatto capire l'importanza di "fare estrema attenzione quando attraversa la strada."
Sulla stessa linea d'onda, gli espatriati a Giacarta riferiscono di essere sbalorditi dalla quantità di biciclette, scooter e ciclomotori sulle strade della città, con un espatriato che ha persino detto di aver visto "4 persone su una bicicletta". Un altro espatriato scherza sul fatto che "i semafori sono solo delle decorazioni", anche se aggiunge che "fa parte del bello di essere un espatriato in Indonesia".
Nelle metropoli, anche trovare parcheggio può essere un problema. Un espatriato a Tianjin, una città vicina a Pechino, dice che è estremamente difficile per lui trovare un posto auto nel centro città. Nonostante Tianjin abbia una popolazione di 14 milioni, quasi il doppio di quella di Londra o New York, in Cina è considerata una città di medie dimensioni, data la vastità del territorio.
A volte, la parte più complicata della guida in una grande città non è il traffico, ma il clima. Un espatriato mauriziano a Oslo racconta di aver dovuto praticamente reimparare a guidare per evitare di scivolare sul ghiaccio o restare bloccato nella neve. Per fortuna, aggiunge, i trasporti pubblici funzionano bene, quindi usa l'auto solo di rado.
Ma non è sempre un aspetto negativo: in molte grandi città all'estero, gli espatriati restano colpiti dall'efficienza dei sistemi di trasporto pubblico, che semplificano la vita a centinaia di migliaia, se non milioni, di pendolari ogni giorno. Un espatriato inglese a Shenzhen — metropoli cinese da quasi 18 milioni di abitanti, la terza più popolosa del paese dopo Pechino e Shanghai — dice che lì il trasporto pubblico contribuisce a rendere la città “un luogo magico”. Racconta di non dover mai aspettare più di cinque minuti per un autobus o un treno e di non essersi mai perso, grazie alle “registrazioni vocali in inglese e cinese che annunciano il nome di ogni fermata”. Aggiunge che la segnaletica bilingue e le informazioni sui display digitali nelle principali città cinesi sono particolarmente utili per chi arriva dall'estero.
Tecnologia e digitalizzazione nella vita quotidiana
Molti espatriati restano colpiti dal livello di digitalizzazione — o dalla sua assenza — nelle grandi città all'estero. Un australiano sul forum di Expat.com, ad esempio, racconta di essere rimasto stupito dal fatto che a Berlino la burocrazia sia ancora fortemente basata sulla carta, nonostante la città sia la capitale del Paese più potente dell'Unione Europea. Secondo lui, affidarsi ancora ai documenti cartacei in una metropoli con quasi 3,5 milioni di abitanti - di cui quasi 900.000 espatriati - rende tutto “macchinoso e soggetto a errori umani”.
Al contrario, negli Stati del Golfo gli espatriati rimangono spesso impressionati da quanto la tecnologia permei la vita di tutti i giorni. Sul forum di Expat.com, un francese che vive a Doha, capitale del Qatar, racconta di quanto sia comodo pagare acqua ed elettricità tramite Kahramaa, l'app della Qatar General Electricity & Water Corporation. Anche ordinare cibo a domicilio gli è risultato facilissimo: oltre a Uber Eats, ha trovato un'ampia scelta di app locali e regionali, come Talabat e Rafeeq.
Alcune città hanno abitudini tecnologiche così particolari da sembrare strane, se non addirittura divertenti. A San Francisco, vicinissima alla Silicon Valley, circolano moltissime auto Waymo senza conducente e robot per le consegne. I nuovi arrivati a San Francisco potrebbero trovare strano vedere più auto senza conducente in un solo giorno, o addirittura chiamare un taxi senza autista! Sul marciapiede non incrociano solo persone e cani, ma anche piccoli robot addetti alle consegne a domicilio di tacos, hamburger e altro cibo. Ogni tanto capita persino che un taxi Waymo e un robot per le consegne si ostacolino a vicenda: uno spettacolo surreale, ma piuttosto comune da quelle parti.
Anche a Tokyo gli espatriati possono restare sorpresi nello scoprire che, in alcuni supermercati, a riempire gli scaffali non sono addetti in carne e ossa… ma robot. Dal 2020, per far fronte alla carenza di personale in una popolazione che invecchia rapidamente, catene come FamilyMart e Lawson hanno iniziato a utilizzare i robot Model-T a Tokyo e in altre grandi città. Sono semi-autonomi e possono essere controllati a distanza.
Il costo della vita varia molto da una grande città all'altra
Molti espatriati restano sorpresi da quanto il costo della vita possa essere alto… o incredibilmente basso, a seconda della città. Sul forum di Expat.com, ad esempio, un americano che vive a Barranquilla — la quarta città più grande della Colombia, con oltre un milione di abitanti — racconta di essere rimasto colpito da quanto la manodopera sia “economica”. Si riferisce a servizi offerti da muratori, addetti alle pulizie, collaboratori domestici, cuochi, elettricisti e idraulici.
Negli ultimi anni molti statunitensi sono espatriati nelle città del Sud America per approfittare dei costi più bassi. Destinazioni come Città del Messico, Medellín, Rio de Janeiro e altre sono diventate mete molto popolari tra gli americani, soprattutto tra i nomadi digitali. Secondo Living Cost, il costo medio mensile della vita per una persona a Barranquilla — dove vive l'espatriato che ha condiviso la sua testimonianza — è di 789 dollari, rendendola una delle città più economiche al mondo.
All'estremo opposto, ci sono città che hanno letteralmente scioccato gli espatriati per quanto siano costose. Sul forum di Expat.com, ad esempio, un americano che vorrebbe trasferirsi a Londra è rimasto basito nello scoprire che £2.000 — circa 2.500 dollari — non basterebbero per mantenere una famiglia con più di due figli nella capitale.
Chi arriva nel Regno Unito con un budget ridotto, però, spesso tira un sospiro di sollievo quando scopre le famose “meal deals” dei supermercati. Si trovano ovunque: Tesco, Sainsbury's, Morrisons, Marks & Spencer, Waitrose, perfino da Boots. Sono pasti che costano tra £3-6 (4-8 USD) e includono un piatto principale (spesso un panino), uno snack (frutta, barretta di cioccolato, ecc.) e una bevanda. Anche se sono piccoli, rimangono equilibrati e sostanziosi. Come pranzo al volo, sono una caratteristica distintiva della vita nelle frenetiche e costose città britanniche come Londra.



















