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La mia nuova vita tra mare, montagna e lentezza ritrovata

Foto della Turchia
Turchia
Scritto daFrancescail 12 Novembre 2025

Dopo una lunga carriera nelle forze dell'ordine in Svizzera, Dimitri ha deciso di cambiare vita e cercare un ritmo meno frenetico. Oggi vive ad Altınoluk, in Turchia, tra mare e montagne, dove ha trovato il suo equilibrio fatto di natura, viaggi e nuove scoperte culturali. In questa intervista racconta la sua esperienza da espatriato e cosa significa reinventarsi dopo i sessant'anni.

Raccontaci di te: da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato la Svizzera?

Sono un pensionato svizzero di 63 anni. Ho vissuto e lavorato in Ticino, Cantone di lingua italiana in Svizzera. Per 38 anni ho lavorato nelle forze dell'ordine, gli ultimi 20 anni in qualità di Comandante di polizie municipali. Ho tre figli che vivono e lavorano in Svizzera e 4 nipoti. All'età di 60 anni, ho deciso di dare una svolta alla mia vita ed ho chiesto il prepensionamento. Avevo da tempo meditato di vivere la pensione all'estero, non tanto per questioni finanziarie, ma per il forte desiderio di cambiare completamente ambiente. La prima scelta era caduta sulle Isole Canarie che però si sono rivelate inadatte per il mio stile di vita. Amo effettuare gite in emtb (mountain bike), passeggiare in montagna, viaggiare con la moto, pescare, leggere e cucinare. 

Cosa ti ha spinto a scegliere la Turchia come nuova casa dopo la pensione? E perché proprio Altınoluk?

Nel mese di novembre del 2023, un' amica mi ha proposto di visitare il quartiere di Altinoluk, nella provincia di Balikesir. La presenza di montagne, del mare e di un contesto e ambiente molto simile al Ticino 50 anni orsono, mi ha subito colpito. A gennaio mi sono quindi trasferito e da allora vivo in questo magnifico luogo molto “retrò” dove i ritmi e lo scorrere delle giornate non sono frenetici come in Svizzera.

Dopo una carriera impegnativa, come trascorri oggi le tue giornate tra mare e montagna?

Trascorro il mio tempo passeggiando, viaggiando e visitando i luoghi culturali e paesaggistici della Turchia. Per due mesi, di regola luglio e agosto, rientro in Svizzera per far visita ai miei familiari. Quest'anno ho fatto il viaggio di andata e ritorno in moto ed è stato fantastico. Amo cucinare e leggere. Spesso effettuo delle uscite con l'emtb sulle montagne sovrastanti Altinoluk che sono paesaggisticamente una meraviglia. Non mancano le nuotate nel mar Egeo che si possono effettuare da maggio a fine ottobre.

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Dal punto di vista delle pratiche amministrative, com'è stato organizzare il tuo trasferimento in Turchia? Hai incontrato difficoltà con la burocrazia locale?

Questo è stato il punto dolente. Le informazioni ricevute dall'ambasciata turca in Svizzera erano completamente errate. A marzo del 2024 ho fatto richiesta di un permesso di soggiorno annuale. Purtroppo mi è stato detto che vi sono state delle modifiche legislative e che il permesso di soggiorno era valido solo per 6 mesi, rinnovabile per i seguenti 8 anni. Devo dire che le addette al rilascio del permesso non mi hanno aiutato, anzi, hanno valutato la mia richiesta inadeguata e me l'hanno respinta. Sono così tornato in Svizzera per tre mesi ed ho nuovamente inoltrato la mia richiesta per il permesso che è stata accettata a decorrere da novembre 2024. Ho quindi rinnovato il permesso a maggio 2025 e a novembre 2025.

Dopo le difficoltà iniziali le pratiche si sono svolte senza intoppi. Proprio pochi giorni fa mi sono presentato per il regolare rinnovo e, a sorpresa, mi è stato prolungato il permesso di soggiorno per un anno, anziché i canonici 6 mesi, sino a fine ottobre 2026. Mi è stato detto che le condizioni legislative e le mie personali peculiarità hanno scaturito questa nuova modalità. Credo che dal punto di vista burocratico la Turchia sia molto simile all'Italia. Le informazioni che vengono date sono spesso frammentarie e tendono a mutare repentinamente. Se qualcuno desiderasse trasferirsi in Turchia, vista l'esperienza maturata nel compilare i moduli sul sito dell'ufficio stranieri e la documentazione da presentare, sono a disposizione per eventuali consigli.

In base alla tua esperienza, com'è il costo della vita nella zona dove vivi - tra alloggio, cibo, trasporti e tempo libero?

Chiaramente il raffronto con la Svizzera è assolutamente improponibile. In questa provincia il costo della vita è particolarmente conveniente rispetto a Istanbul o ai luoghi maggiormente turistici come Fetye, Antalya o Alagna. Con 2.000 euro si vive con lo stesso tenore di vita che avevo in Svizzera. A titolo di paragone qui la benzina costa 1,12 euro al litro. L'unico neo è l'assicurazione sanitaria che al momento non ho. Sto valutando di aderire al sistema pubblico turco per poi far capo alle strutture private pagando la differenza degli importi. Le cure dentistiche e le visite mediche, almeno qui ad Edremit, hanno un costo esiguo rispetto a quanto pagavo in Svizzera e la qualità non ha nulla da invidiare a quella europea.

Stai studiando il turco: com'è il tuo percorso con la lingua? Quanto conta, secondo te, per integrarsi davvero?

Si, sto studiando il turco “online” con l'associazione italiana “Generation3”. La lingua non è di semplice comprensione, ma è indispensabile per poter comunicare e socializzare con gli indigeni. Al momento ho conosciuto due cittadine turche che hanno lavorato in Italia e in Germania. Questo mi permette di comunicare e migliorare le mie conoscenze sulla realtà locale. Devo dire che con la mia precedente attività lavorativa ho dovuto quotidianamente mediare, discutere, risolvere problemi con politici e collaboratori. Questo mi ha portato ad un punto di saturazione ed ora apprezzo particolarmente la solitudine.

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Come descriveresti la cultura turca, vista con gli occhi di chi arriva da un Paese come la Svizzera? Cosa ti ha colpito di più?

Sono due gli aspetti che mi hanno colpito particolarmente. Il rispetto per la loro storia ed in particolare per il salvatore della Patria “Mustafa Kemal Atatürk”. Ho visitato diversi monumenti e luoghi di battaglia a lui dedicati ed ho visto una moltitudine di scolari che apprendevano la storia del loro paese. L'altro aspetto è la loro gentilezza e affabilità malgrado facciano fatica a vivere con degli stipendi contenuti ed un'inflazione galoppante. A titolo di paragone quando sono giunto in Turchia a fine 2023, 1 frs svizzero lo si cambiava per 34 lire turche, oggi siamo oramai a 53 lire turche per 1 franco. Quindi si, fanno fatica ad arrivare a fine mese, ed ho visto giovani pagare i generi alimentari a rate. Inoltre l'acquisto di un auto per loro è proibitivo visto che sulle auto straniere vengono aggiunti dei dazi che variano tra il 20 e il 40 per cento.

Vivendo lì da due anni, quali aspetti della vita in Turchia ti hanno sorpreso - nel bene e nel male?

Alcuni li ho già elencati. La Turchia è una miniera di cultura e di storia (impero romano in particolare); per i viaggi che ho programmato mi necessitano degli anni per raggiungere tutte le località che ho individuato. Qui ci sono cani liberi, una moltitudine di gatti che la popolazione rispetta come facenti parte della loro comunità. Quando ti approcciano ti rivolgono spesso l'appellativo “fratello”; questo favorisce da subito un dialogo amichevole. Mi ha pure sorpreso la loro lentezza nello svolgere le diverse mansioni. All'inizio mi urtava, visto che noi siamo abituati a lavorare con frenesia, poi ho capito che è giusto così, sono ritmi più umani. 

D'altro canto bisogna stare attenti a chi ti approccia o ti promette aiuto con il solo intento di “spillarti” del denaro. La precarietà economica aumenta questo rischio. E' quindi bene chiedere consiglio a persone che si conoscono e di fiducia prima di imbarcarsi in acquisti che poi si rivelano fallimentari. Ma, “tutto il mondo è paese”. 

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A proposito di

Dal 2012 gestisco la community italiana di Expat.com, dove accompagno quotidianamente italiani già espatriati o in procinto di trasferirsi. Rispondo alle loro domande, attraverso i forum, su temi cruciali come lavoro, alloggio, sanità, scuola, fiscalità, burocrazia e vita quotidiana all’estero. Il mio ruolo è ascoltare, orientare, condividere risorse affidabili e facilitare il contatto tra espatriati per stimolare la condivisione di esperienze. Gestisco anche la comunicazione e la traduzione di contenuti per la piattaforma. Scrivo articoli per il magazine di Expat.com, affrontando tematiche fondamentali per gli italiani nel mondo come tramandare la lingua italiana ai figli nati all’estero, le relazioni interculturali e l'identità italiana nel mondo, le opportunità di studio e lavoro per i giovani italiani all’estero, l'assistenza sanitaria per gli espatriati italiani e la burocrazia italiana per chi vive all’estero (AIRE, documenti, rinnovi, ecc.). Gestisco inoltre la sezione delle guide, dove mi occupo della traduzione di contenuti dall'inglese all'italiano, e la sezione del magazine dedicata alle interviste degli italiani all'estero: una vera e propria fonte di informazioni sulla vita all’estero, dalla viva voce di chi l’ha vissuta e la racconta per aiutare altri italiani nel loro progetto di espatrio. Nel corso degli anni ho intervistato vari profili tra cui studenti, professionisti, imprenditori, pensionati, famiglie con figli, responsabili dei Centri di Cultura italiana all'estero, dirigenti delle Camere di Commercio Italiane nel mondo, e membri del Com.It.Es. Ho contribuito all'organizzazione di varie iniziative che hanno ricevuto ampia copertura da AISE (Agenzia Internazionale Stampa Estero), dall'agenzia giornalistica nazionale Nove Colonne, da ComunicazioneInform.it e da ItaloBlogger.com, come rappresentante degli expat italiani nel mondo. Un riconoscimento che valorizza il mio impegno nella promozione della cultura italiana e nella creazione di legami comunitari significativi.

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