I Paesi che ti danno più giorni di malattia retribuiti all'anno

Vita quotidiana
  • sick worker
    Shutterstock.com
Pubblicato 2022-10-04 alle 10:00 da Ameerah Arjanee
Quando inizi a lavorare all'estero, devi fare i conti con le norme che regolano l'impiego nel Paese di espatrio. Questo vale anche per i giorni di malattia retribuiti. Alcune nazioni, in particolare i Paesi Bassi e quelli Scandinavi, sono tra i più generosi. Altri invece, come Stati Uniti e India, gestiscono la questione direttamente tra impiegato e azienda, o in base al contratto di lavoro di ciascun impiegato.

I Paesi che offrono i congedi per malattia più vantaggiosi

Lo studio legale The Compensation Experts, con sede nel Regno Unito, ha condotto una ricerca per stilare una classifica dei congedi per malattia in Europa. Lo studio ha evidenziato che l'Islanda, la Norvegia, il Lussemburgo, la Danimarca, l'Austria, la Germania, la Finlandia, la Svizzera, il Principato di Monaco e il Montenegro offrono le condizioni migliori, sia in termini di numero di giorni che di stipendio percepito dai lavoratori nel periodo di malattia. Al di fuori dell'Europa, altri Paesi che offrono delle buone condizioni sono la Cina, la Bolivia, l'Egitto e l'Indonesia.

Come sono regolati i congedi per malattia nelle nazioni europee sopra citate? In Islanda, Norvegia e Lussemburgo, i dipendenti hanno diritto al 100% del loro stipendio per tutta la durata del congedo per malattia (fonte Mauve Group). In Islanda, un dipendente che lavora nella stessa azienda da almeno un anno, ha diritto a due mesi di congedo per malattia pagato. I mesi passano a quattro se l'impiegato lavora per cinque anni nella stessa azienda.

In Norvegia, la durata del congedo per malattia con il 100% dello stipendio è ancora più lunga: un anno intero per chiunque abbia lavorato per almeno 4 settimane. Ovviamente, come sottolinea il Nordic Council, un periodo prolungato di congedo è soggetto a monitoraggio da parte dei medici e del datore di lavoro (per verificare che si tratti di un caso legittimo) e deve essere supportato da un certificato medico. Se sei un espatriato, potresti essere domiciliato in Norvegia e lavorare a distanza per un'azienda con sede in un altro paese dello Spazio Economico Europeo (SEE): potrai beneficiare della stessa indennità per malattia di chi lavora per aziende norvegesi!

Il Lussemburgo offre il 100% dello stipendio per un periodo ancora più lungo: 1 anno e mezzo, ossia 89 settimane! L'erogazione dello stipendio spetta, in parti uguali, all'azienda assuntrice e al servizio sanitario nazionale. Il lavoratore è soggetto a un controllo fiscale regolare per verificare l'evolversi del suo stato di salute. Questa indennità è garantita sia ai lavoratori dipendenti che agli autonomi.

Molti degli Stati europei sopra citati applicano tasse elevate e hanno un costo della vita alto, ma offrono un'eccellente qualità di vita. Hanno inoltre un buon sistema di previdenza sociale. Altri Paesi europei non coprono il 100% dello stipendio dei lavoratori in caso di malattia, ma una percentuale sufficientemente alta (l'80% in Svizzera, il 70% in Germania) per consentire alle persone di continuare a condurre una vita normale.

Volgendo l'attenzione altrove, anche la Cina è piuttosto generosa. Secondo la rivista Human Resources Director, chi ha appena iniziato a lavorare in Cina ha diritto a 3 mesi di congedo per malattia, che possono diventare 8, 9, 12, 18 o addirittura 24 mesi (cioè fino a 2 anni) se il lavoratore ha più anni di servizio. Tuttavia, a differenza dei Paesi europei di cui sopra, non esiste una legge nazionale che regola la retribuzione dell'impiegato durante la malattia. I lavoratori ricevono uno stipendio ridotto, e l'importo esatto viene negoziato con il datore di lavoro.

In Sud America, la legge boliviana è molto simile a quella scandinava: 26 settimane (quasi 6 mesi) di congedo per malattia, supportate da un certificato medico, pagate per intero dal datore di lavoro. In Egitto, il periodo garantito è lo stesso, ma lo stipendio viene elargito in una misura che va dal 75 al 100 %. In Indonesia, i lavoratori hanno diritto a 4 mesi di congedo per malattia, con stipendio pieno. A partire dal quinto mese, la retribuzione si riduce drasticamente al 25%. Queste indennità sono molto vantaggiose se paragonate ai Paesi dove l'assenza per malattia non è regolamentata da una legge nazionale.

Le nazioni con le peggiori indennità di malattia

Negli Stati Uniti, in India e in Giappone non esiste una legislazione sulle assenze per malattia. In America, solo 14 Stati su 50 prevedono una normativa a riguardo, ma nei restanti 36 i lavoratori devono negoziare il congedo con l'azienda. In India, solo chi ha un salario inferiore a 21.000 rupie (pari a circa 260 dollari) riceve un'indennità di malattia dallo Stato. Come negli Stati Uniti, i dipendenti che guadagnano di più devono contrattare con il datore di lavoro. Il Giappone, dove i cittadini hanno un'abnegazione quasi totale nei confronti dell'azienda che li impiega, concede, ma non sempre, dei permessi per malattia a titolo di "indennità straordinaria". 

I 14 Stati americani che prevedono una regolamentazione sul congedo di malattia retribuito sono Arizona, California, Colorado, Connecticut, Maryland, Massachusetts, Michigan, New Jersey, New Mexico, New York, Oregon, Rhode Island, Vermont, Washington e Washington D.C. Ognuno ha una sua normativa, ma in generale concedono un tetto massimo di 30-40 ore, o 3-7 giorni di congedo di malattia obbligatorio all'anno. A determinate condizioni, anche la legge federale Family and Medical Leave Act (FMLA) può accordare un congedo di malattia non retribuito per un massimo di 12 settimane.

Anche in Georgia, Macedonia, Mozambico, Angola, Ciad e Somalia manca una legislazione nazionale sul numero minimo di giorni di malattia (fonte Staffing Industry Analysts). 

In India, l'Employee State Insurance Act (ESI Act), introdotto negli anni '40, garantisce ai lavoratori a basso reddito il diritto di richiedere un congedo di malattia retribuito per 90 giorni ogni 6 mesi (fonte Mauve Group e Lexology). Il secondo requisito di ammissibilità, oltre al reddito, è quello di aver versato l'1% del proprio stipendio nelle casse dello Stato. In alcune regioni e città indiane (come Tamil Nadu e Mumbai) sono in vigore gli "Shops and Establishment Acts" che offrono permessi di malattia di 7-14 giorni all'anno a un segmento limitato della popolazione, ovvero a coloro che lavorano in negozi ed esercizi commerciali.

Altri Paesi con indennità di malattia inadeguate sono l'Irlanda, l'Australia e Singapore. In Irlanda, un lavoratore ha diritto a soli 3 giorni di congedo malattia retribuito all'anno - nel 2024 questo numero salirà a 5. In Australia, i dipendenti a tempo pieno hanno diritto a 10 giorni di congedo malattia pagato all'anno; in caso fossero impossibilitati a lavorare per più di 3 mesi, potrebbero essere licenziati. Singapore prevede solo tra 5 e 14 giorni di congedo retribuito, in base agli anni di lavoro del dipendente.

Negli Emirati Arabi Uniti, i lavoratori dipendenti hanno diritto a 90 giorni di malattia: ricevono il 100% dello stipendio per i primi 15 giorni, il 50% per i successivi 30 giorni. Nessuna retribuzione per i rimanenti 45.

Il congedo per malattia nelle varie culture

L'astensione dal lavoro per malattia ha anche dei risvolti di natura culturale. Infatti, in una cultura che valorizza l'individuo in base a quanto produce, prendere dei giorni per malattia può essere visto come un segno di "debolezza", anche se i lavoratori ne hanno diritto per legge. Al contrario, vivendo in un Paese con uno stile di vita rilassato che mette al centro la famiglia, il punto di vista è l'opposto.

Nel settembre 2022, il video di un'espatriata americana in Australia ha spopolato su TikTok. Tate Elizabeth, che si è recentemente trasferita dalla California a Melbourne, ha parlato della differenza che c'è tra America e Canada circa il congedo per malattia. Il suo ex-capo, in America, l'aveva ridicolizzata di fronte ai colleghi perchè si era assentata un giorno quando aveva la febbre. In Australia, invece, ha la sensazione che il capo sia più permissivo e che abbia a cuore la salute dei dipendenti. Il quadro giuridico che regola l'assenza per malattia è scarso in entrambe le nazioni, ma la cultura australiana è meno rigida.

Diversi studi hanno infatti dimostrato che, a causa di un certo retaggio culturale, molti americani non usufruiscono delle ferie e dei permessi per malattia concessi dall'azienda. Un'indagine di Glassdoor del 2017 ha rilevato che, in quell'anno, gli americani hanno usufruito solo del 54% dei permessi retribuiti a cui avevano diritto. Il concetto di "american dream" è legato a una cultura che si aspetta che le persone lavorino sempre sodo, altrimenti rischiano di rimanere indietro. Uno studio del 2018 della US Travel Association ha evidenziato che il timore di "sembrare poco motivati e quello di essere sostituibili" impedisce a molti americani di chiedere permessi, che si tratti di vacanze o di un periodo di convalescenza. Come spiega la giornata Olga Kazan, in un articolo su The Atlantic, le difficoltà legali e culturali di ottenere un congedo per malattia, durante la pandemia, hanno costretto molti cittadini ad andare al lavoro anche quando erano positivi al Covid.

La stessa pressione caratterizza il mondo imprenditoriale di Singapore e del Giappone. Su Channel NewsAsia, una dirigente di Singapore, di nome Helen, ha raccontato che la sua azienda le ha fatto delle pressioni perchè non si mettesse in malattia quando ha preso il Covid-19, nonostante fosse legalmente autorizzata a farlo. Su BBC Worklife, Hideyuki, di professione ingegnere, dice di assentarsi molto di rado perché "il clima sul posto di lavoro non lo consente". Al contrario, in un altro Paese asiatico come l'India, dove le disposizioni di legge in materia di congedi per malattia sono scarse, è più facile assentarsi. Come riporta l'Australian resource Culture Atlas, l'India è un paese multietnico con tante festività e una cultura fortemente incentrata sulla famiglia. Questo significa che, se un dipendente manca dal lavoro per assistere un parente malato, o per partecipare a una cerimonia religiosa, il capo sarà più propenso a concedere un giorno di ferie.

Prima di accettare un'offerta di lavoro in una nazione straniera, devi valutare se la sua cultura del lavoro è adatta a te. Se, ad esempio, hai problemi di salute, bambini piccoli o genitori anziani, devi scegliere una destinazione che offra un buon piano di congedo per malattia. In alternativa, esponi al futuro datore di lavoro le tue esigenze e informarlo dell'eventualità che tu ti possa assentare di frequente (per motivi indipendenti da te!). Mettilo di fronte all'evidenza che, per accettare la sua offerta, deve garantirti un determinato numero di giorni per malattia all'anno.