Paesi stretti tra allentamento delle restrizioni e aumento dei contagi da Covid-19

Vita quotidiana
  • jeune femme tenant un masque
    Shutterstock.com
Pubblicato 2022-04-14 alle 11:00 da Asaël Häzaq
"Dobbiamo imparare a conviverci!" Nonostante ciò desideriamo ardentemente un ritorno alla "vita normale". Ma non appena si smette di indossare la mascherina i contagi ricominciano a salire. Le cause sono facilmente individuabili: riduzione dei gesti di barriera, ciclo vaccinale incompleto, persone che abbassano la guardia perchè vogliono tornare alla vita di prima... La vita non tornerà più come prima, tuonano alcuni esperti. Quali soluzioni adottare? Quelle suggerite dai comitati scientifici non mietono troppi consensi. Nel frattempo, in alcune nazioni mascherine e restrizioni stanno tornando a far parte della quotidianità.

Quali paesi hanno parzialmente o interamente allentato le restrizioni?

Molti Paesi europei hanno parzialmente o totalmente sollevato le restrizioni per il contenimento della pandemia. A fronte di una massiccia campagna di vaccinazione, Islanda e Norvegia hanno deciso di tornare alla vita normale tra la fine di febbraio e la metà di marzo. In Islanda, dopo un nuovo picco di quasi 3.000 casi al giorno all'inizio di marzo, il numero di contagi è sceso in media a 177 casi al giorno. La Norvegia, colpita da una nuova ondata tra fine gennaio e metà febbraio, con quasi 20.000 contagi giornalieri, la scorsa settimana ne ha registrati in media 1.050. In Danimarca e nei Paesi Bassi la tendenza è simile. L'allentamento delle restrizioni non è però privo di rischi. Il Regno Unito, la Francia e l'Italia stanno ancora facendo i conti con un numero elevato di casi di Covid.

Regno Unito

Il 1° aprile il Regno Unito ha attuato il suo piano "Living with Covid". I test per il depistaggio del Covid-19 non sono più gratuiti. Da fine gennaio, le restrizioni, tra cui l'uso obbligatorio delle mascherine all'aperto e nei luoghi pubblici e le condizioni di ingresso per le persone vaccinate e non vaccinate, sono state allentate. Come il resto della popolazione, anche Boris Johnson sembra avere fretta di tornare alla normalità. Purtroppo, in concomitanza con il rilassamento delle regole, il Regno Unito ha registrato la cifra record di oltre 100.000 contagi al giorno. Secondo gli esperti, la causa è da attribuirsi alla sottovariante Omicron, BA.2. Attualmente le cifre sono scese a circa 60.000 casi al giorno. Secondo l'OMS, la nazione ha revocato le restrizioni "troppo bruscamente". Nonostante ciò, il Governo non fa marcia indietro e la settimana scorsa ha deciso di allentare il sistema di monitoraggio del virus.

Francia

In Francia, le restrizioni sono state allentate il 14 marzo. Ora che il green pass e l'utilizzo della mascherina nei luoghi pubblici (tranne che negli ospedali, nelle case di cura e sui trasporti pubblici) non sono più obbligatori, i contagi sono saliti in modo esponenziale. Venerdì scorso sono stati registrati 148.798 nuovi casi. Secondo un sondaggio condotto dall'Huffington Post, il 58% dei francesi concorda sul fatto che le restrizioni siano state revocate troppo presto. Inoltre, anche se gli ospedali non sono saturi come una volta, tra il personale aumentano i casi di esaurimento fisico e mentale. La scorsa settimana sono stati registrati in media più di 130.000 positivi al giorno.

Allentamento graduale delle restrizioni

Stati Uniti, Italia e Giappone sono alcuni tra i Paesi che hanno optato per un progressivo allentamento delle restrizioni.
Il Consiglio dei Ministri italiano ha dato il via al piano per il "ritorno alla normalità" dal 1° aprile scorso. Inoltre, a partire dal 1° maggio l'Italia abolirà l'obbligo del green pass. Il 13 aprile sono stati registrati 62.037 nuovi casi. Scendono i ricoveri in terapia intensiva mentre il tasso di positività resta stabile.

Il Giappone registra attualmente una cifra record di 50.000 casi al giorno ma si tratta di un miglioramento rispetto ai quasi 100.000 dell'inizio di febbraio. La nazione ha cominciato ad allentare alcune restrizioni soprattutto in merito all'istruzione scolastica perchè la chiusura delle scuole ha avuto un duro impatto sulla salute fisica e mentale degli studenti. In caso di contagi all'interno di un istituto, il periodo di chiusura è passato da 7 a 5 giorni. Buone notizie anche per gli studenti internazionali. Da marzo possono finalmente entrare anche se le condizioni di ingresso restano molto rigide e il costo di iscrizione nelle scuole di lingua è salito a circa 6.000 euro all'anno. Sono ammessi solo gli studenti con meno di 30 anni in possesso del "Uketsuke zumisho" (certificato di sponsorizzazione emesso da un istituto scolastico). L'ingresso per turismo resta vietato.

Rilassamento delle restrizioni: un tentativo di salvare il turismo?

Altri Paesi come Marocco, Australia e Thailandia stanno gradualmente riaprendo i loro confini ai turisti vaccinati. Dopo aver aperto le frontiere aeree, il 7 aprile il Marocco ha ripreso i collegamenti via mare con la Spagna: una decisione cruciale per rilanciare il settore turistico. Per quanto riguarda la vita quotidiana in Marocco, il coprifuoco e le restrizioni sugli spostamenti non sono più in vigore mentre l'uso della mascherina resta obbligatorio. La Thailandia ha in programma di sollevare tutte le restrizioni sui viaggiatori vaccinati e non vaccinati entro giugno. Attualmente, nel Paese si registrano oltre 20.000 casi di Covid al giorno.

Per concludere

Allentamento delle restrizioni: abbiamo tolto la mascherina troppo presto? Negli Stati Uniti la mascherina ha assunto connotati politici: i Democratici sostengono l'importanza di usarla mentre i Repubblicani pensano l'esatto contrario. I contagi sono comunque in diminuzione, ad oggi i casi registrati sono circa 30.000 al giorno. 
L' Austria ha sospeso l'obbligo di vaccinazione il 9 marzo scorso. Per il Governo, i numeri (più di 30.000 casi positivi a inizio marzo, contro i 15.000 attuali) non giustificano più il perdurare di tale misura. 
Hong Kong, malgrado una nuova ondata lo scorso marzo, sta valutando la possibilità di consentire nuovamente i voli in ingresso da alcuni Paesi.
La Francia si allinea a Israele e propone la seconda dose di richiamo per gli over 60.
Solo la Cina mantiene la politica "zero Covid". Chiusura delle fabbriche, continuo ripetersi di lockdown, test pcr sono diventati la quotidianità per la popolazione cinese.