Espatriati tra esodo e boom del mercato del lavoro: differenze tra Arabia Saudita e Hong Kong

Vita quotidiana
  • workers
    Shutterstock.com
Pubblicato 2022-04-19 alle 10:00 da Ester Rodrigues
Se i lavoratori stranieri stanno lasciando Hong Kong, l'Arabia Saudita vive una situazione opposta grazie a un'economia in crescita e al rialzo dei prezzi del petrolio. Secondo dati pubblicati di recente, il Paese ha creato più di 250.000 posti di lavoro destinati agli espatriati.

La disoccupazione in Arabia Saudita è scesa all'11%, il livello più basso dal 2009. Il tasso di disoccupazione è del 22,5% per le donne e del 5,2% per gli uomini. Con lo scoppio della pandemia, gli espatriati impiegati nel settore privato erano stati costretti a lasciare il Paese. A partire dallo scorso anno, l'economia ha cominciato a riprendersi e le aziende saudite cercano lavoratori stranieri.

L'Arabia Saudita accoglie gli espatriati

Il Paese ha concesso la cittadinanza ai lavoratori espatriati in possesso di competenze specifiche, diventando il secondo Stato Arabo del Golfo, dopo gli Emirati Arabi Uniti, a introdurre un programma di naturalizzazione per stranieri dedicato a medici, sacerdoti e docenti specializzati in ingegneria, chimica e comunicazione. Negli ultimi anni l'Arabia Saudita ha anche adottato una politica più flessibile in materia di visti, concedendo periodi di residenza più lunghi agli investitori, agli studenti, ai professionisti e alle loro famiglie.

Secondo l'Agenzia di stampa saudita, il programma di naturalizzazione mira a chiamare l'attenzione di profili che lavorano o studiano nei campi della medicina, della scienza, della cultura, dello sport e della tecnologia. Il Governo vuole creare un "ambiente favorevole" per attrarre talenti che aiutino la nazione a raggiungere gli obiettivi di Vision 2030, un piano di riforme atte a creare posti di lavoro e a ridurre la dipendenza dell'economia saudita dal petrolio.

Lavori poco retribuiti e rischi

Sebbene il Paese sembri aperto agli espatriati, in particolare quelli di grande talento, un'ampia percentuale di stranieri in Arabia Saudita svolge mansioni poco retribuite come quelle di manovali, addetti alle pulizie, camerieri e autisti. Dei 6.3 milioni di non sauditi che lavorano nel settore privato, oltre la metà occupano posizioni di base e circa 900.000 rivestono mansioni nel settore dell'artigianato e mestieri correlati.

E' importante che gli espatriati interessati a trasferirsi in Arabia Saudita siano a conoscenza delle norme che regolano il mercato del lavoro locale perchè, in caso contrario, possono incappare in guai seri. 
Il governo saudita infligge una multa di 50.000 SR (13.329,23 dollari) ai liberi professionisti (lavoratori autonomi stranieri) che lavorano nel Regno in modo irregolare, cioè senza il trasferimento dell'Iqama. Anche le aziende che permettono ai dipendenti stranieri di realizzare lavoro in proprio o di lavorare per terzi, devono fare attenzione perchè possono incorrere in sanzioni fino a 100.000 SR (26.654,18 dollari) e in alcuni casi è prevista anche la prigione.

Gli espatriati asiatici verso l'Arabia Saudita

Se l'Arabia Saudita sta assistendo ad un boom economico che ha portato alla creazione di posti di lavoro per gli stranieri, dall'altra parte sempre più espatriati stanno lasciando il continente asiatico a causa dei continui lockdown. È interessante notare come parte di questi espatriati abbia scelto di lasciare l'Asia a favore di destinazioni in Medio Oriente come l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti dove non solo le offerte, ma anche le condizioni di vita, sembrano più allettanti. L'anno scorso le agenzie per l'impiego di Dubai hanno registrato un aumento del 20% delle domande di lavoro provenienti da professionisti stranieri che cercavano di lasciare Singapore; oggi la Thailandia sta inviando a frotte lavoratori in Arabia Saudita dopo uno stop durato trent'anni. 

In passato l'Arabia Saudita era una destinazione di punta per gli espatriati thailandesi fino a quando i due paesi non hanno interrotto le relazioni diplomatiche e commerciali negli anni '80. Attualmente, la crisi del Covid-19 e le nuove opportunità di lavoro consentono di riaprire il canale tra i due Paesi. Il mese scorso, più di 1.000 lavoratori thailandesi hanno fatto domanda in Arabia Saudita. I settori più richiesti sono l'ingegneria e l'edilizia - in particolare la saldatura - oltre alla sanità. Secondo i dati del Ministero del Lavoro saudita, ci sono circa 1.350 lavoratori thailandesi in Arabia Saudita, principalmente tecnici e collaboratori domestici.

L'economia asiatica è stata duramente colpita dalla pandemia del Covid-19. Una situazione che ha spinto non solo i lavoratori stranieri e locali, ma anche le aziende a spostarsi altrove. Nell'ultimo anno diverse multinazionali hanno lasciato Hong Kong per spostarsi a Singapore o in Malesia. I ristoranti di Hong Kong faticano a sopravvivere con le nuove restrizioni in atto, dato che le consegne a domicilio dopo le 18 sono state nuovamente sospese. I parrucchieri sono stati recentemente autorizzati a riaprire così come le palestre e i bar.

Di recente sempre più espatriati scelgono di lasciare Hong Kong a causa delle restrizioni sanitarie in atto e della mancanza di una chiara strategia di riapertura. Il distanziamento sociale, le limitazioni sulla mobilità che impediscono l'ingresso nel Paese alla maggior parte dei non residenti, tranne quelli in provenienza dalla Cina e da Macao, generano frustrazione.

Situazione degli espatriati a Hong Kong

Sonia Samtani è l'Amministratrice delegata di All About You Wellness Center e vive a Hong Kong. Ci parla del modo in cui gli espatriati stanno affrontando l'attuale situazione legata alla pandemia e perché molti se ne stanno andando. "Molti stranieri hanno deciso di lasciare Hong Kong a seguito delle limitazioni imposte per contenere il virus tra cui la chiusura dei ristoranti dopo le 18,  la chiusura delle scuole per diversi mesi e l'imposizione di tenere i bambini positivi lontani dalle famiglie per metterli in quarantena".

Secondo Sonia, nonostante le restrizioni sanitarie ancora in vigore, il mercato del lavoro di Hong Kong ha iniziato a riprendersi. “Negli ultimi due anni, tanti espatriati sono stati costretti a tornare nella nazione di origine mentre altri hanno deciso di trasferirsi altrove, ma devo dire che nelle ultime settimane le cose sembrano in miglioramento".