Raccontaci un po' di te, da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?
Io vengo da Treviso ed ho cominciato a lasciare l'Italia a fine 2013. Dico cominciato perché ho fatto il pendolare per un paio di anni prima di decidere di stabilirmi in Germania.
Da dove nasce la decisione di trasferirti in Germania?
Al contrario di molti nostri connazionali, la mia motivazione non è stata dettata dalla ricerca di un lavoro o di un posto migliore; la colpa è della mia compagna tedesca. Ho sempre avuto la voglia di fare una esperienza all'estero, per cui mentalmente ero già predisposto. Se come me si ha la fortuna di poter viaggiare tanto, prima o poi si arriva ad un punto che l'Italia, lavorativamente parlando, ti va stretta e cominci a guardarti intorno. Era qualche anno che cercavo di trovare un lavoro per potermi spostare per un periodo medio lungo e, l'aver conosciuto una straniera, ha completato il cerchio.
In che città vivi e in base a che criteri l'hai scelta?
Sono stato fino a fine 2017 a Freiburg perché era la città dove viveva la mia compagna. E' una città molto bella ma purtroppo è una cattedrale nel deserto. E' lontana da tutto ed è troppo universitaria. Ha delle cose molto caratteristiche e sicuramente uno charme che poche città tedesche hanno, ma resta un posto asettico se si prova ad interagire socialmente. Successivamente ci siamo spostati verso Lindau perché è stata la prima zona dove ho trovato un impiego che mi interessava seriamente.
La mia compagna è un medico per cui non ha nessun problema a trovare lavoro. Lo dico per far capire che il criterio di scelta della zona sono necessariamente io con il mio impiego. La zona del Bodensee è molto bella e decisamente soleggiata. Se è pur vero che manca di grandi città, Konstanz a parte, ha però dalla sua parte il fatto di offrire molto in termini di escursioni e visite oltre che la possibilità di entrare ed uscire da tre nazioni diverse. Ovviamente lo scotto da pagare, in una zona altamente turistica, è il costo della vita che è mediamente più alto.
Di cosa ti occupi?
Lavoro in ambito aeronautico e mi occupo di qualità e certificazioni. La cosa ha facilitato il mio inserimento perché potendo usare praticamente solo la lingua inglese, ho bypassato la difficoltà di dover esercitare una professione basata sulla comunicazione scritta in una lingua a me sconosciuta.
Che effetti ha avuto la pandemia sulla tua attività professionale?
In effetti non molto a parte i primi mesi del 2020 dove c'era molta incertezza su come gestire il tutto. Ho svolto home office come molti del mio settore che è stato molto colpito dai vari lockdown.
A livello lavorativo, quali sono i vantaggi e le opportunità che la Germania ti offre rispetto all'Italia?
Io posso parlare esclusivamente per il mio settore che comunque essendo molto dinamico e dal respiro multiculturale, offre un vantaggio immediatamente riscontrabile rispetto all'Italia: l'assenza di stress. I tedeschi non si ammazzano di lavoro come noi italiani e sanno staccare la spina, a volte in maniera davvero incredibile per noi. Non ho mai l'impressione di avere il fiato sul collo e non ho mai avuto delle tensioni con gli altri colleghi. Certo ho una posizione ben definita che riesco a gestire in autonomia per il 90% dei compiti.
Inutile poi girarci tanto intorno, la retribuzione, se messa in confronto con quella del nostro paese, è nettamente migliore e ti permette una visione del futuro a più ampio respiro.
In tema di opportunità, direi che la più apprezzabile è l'estrema mobilità che offre il mondo del lavoro. Se sai la lingua ed hai una professione/titolo, non si trovano molte difficoltà a cambiare lavoro e luogo.
Immagino ci siano degli aspetti della vita in questo paese (positivi e negativi) che hai scoperto solo vivendoci. Quali sono?
Certamente gli aspetti non sono solo positivi. Noi italiani alla fine sembra sempre che siamo quelli che più soffrono la lontananza dal paese. Abbiamo indubbiamente uno stile di vita sociale, culturale ed enogastronomico dal quale è difficile staccarsi e ancora più difficile non farselo mancare. La socialità è l'aspetto che più mi manca. Gli amici con cui parlare per ore (i tedeschi non sono dei grandi chiacchieroni) o con cui fare aperitivi o cene anche improvvisati, sono aspetti della convivialità italiana che più mi mancano. Non avendo io fatto una scelta dettata dal voler fuggire, confesso che la vita in modalità italiana mi manca spesso. La fortuna di avere una compagna locale, riesce però a sopperire a molte mancanze con le quali probabilmente, se fossi stato da solo, avrei dovuto fare i conti.
Gli aspetti positivi sono la sicurezza di essere decisamente ben tutelato nel lavoro e nella vita che si interfaccia con la burocrazia, e il buon funzionamento di tutto l'apparato sociale. È indubbiamente tutto più semplificato e rapido.
Rimaniamo sempre però due paesi abbastanza agli estremi e a volte l'estrema rigidezza teutonica ci fa sentire fuori posto.
Puoi dare qualche consiglio, a chi sta per trasferirsi o è appena arrivato in Germania, per affrontare al meglio la nuova esperienza di vita?
Imparare la lingua, se non si ha un impiego prettamente in inglese, è imperativo. Lo si deve fare anche per se stessi per darsi una opportunità di vita e non solo di lavoro. Nessuno ama stare da solo e, la rigidezza nell'iniziare i rapporti in Germania, potrebbe essere una brutta gatta da pelare per chi non riesce subito ad entrare in sintonia con questa lingua non facile. Io consiglio a chi può, di non restare fermo in un posto. La Germania è davvero grande ed a volte la bellezza si può nascondere nei posti più impensati. Frequentare una scuola di lingua avvicina ad altre persone anche se straniere, mentre affiliarsi a qualche associazione, i famosi Verein, assicura la possibilità di poter incontrare molte persone del luogo.
Un ultimo consiglio, non frequentate persone negative che vi parlano solo male del paese e dei suoi abitanti, è il viatico migliore per farvi scappare prima ancora di aver capito dove realmente siete.
Buona Germania a tutti!
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