Paesi da evitare se sei un libero professionista

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Pubblicato 2021-10-27 alle 05:00 da Ester Rodrigues
Lavorare all'estero come libero professionista è il sogno di molti. Essere un freelance ti permette di gestire il tempo come preferisci e di organizzare la tua vita con maggiore flessibilità. Purtroppo non puoi trasferirti dove vuoi perchè alcuni Paesi impongono delle limitazioni agli imprenditori stranieri.

A seconda della destinazione scelta, essere un freelance può porre dei problemi. Una connessione internet scadente, ad esempio, ha ripercussioni negative sul tuo lavoro. O la nazione dove vuoi trasferirti non offre nessun incentivo ai liberi professionisti. Nel peggiore dei casi, lavorare in forma autonoma è vietato agli stranieri. Sicuramente non vuoi correre il rischio di esercitare illegalmente in un Paese che non è il tuo.

Uno studio condotto dal sito Expert Market ha permesso di stilare un elenco dei Paesi dove non conviene lavorare come libero professionista. La ricerca copre 57 nazioni, e considera otto elementi importanti nell'esperienza di un imprenditore all'estero tra cui il costo della vita, l'imposizione fiscale, l'accesso ad agevolazioni finanziarie, la velocità media di internet, l'accesso alla rete dei trasporti, la disponibilità di Wi-Fi gratuito e la facilità con cui ci si può mettere in proprio.

Sud America

Se hai lo spirito imprenditoriale e vuoi espatriare, pensaci due volte prima di trasferirti in Sud America. Secondo Expert Market, Perù, Ecuador, Argentina e Uruguay sono i Paesi con le infrastrutture e la rete di trasporti meno adatte alle esigenze degli imprenditori stranieri. Offrono anche una velocità di Internet inferiore alla media. Secondo la Banca Mondiale, in queste destinazioni è difficile per gli espatriati fare impresa a causa dei numerosi ostacoli che si incontrano nei primi anni che seguono l'avvio dell'attività.

Al contrario, secondo un altro studio realizzato dal sito di Workana nel 2018, il Sud America è risultato uno dei mercati più favorevoli all'imprenditoria straniera nel 2016, anno in cui si è registrata una crescita record di circa il 180%. Il Brasile è la destinazione che conta il più alto tasso di liberi professionisti (50%), seguito da Argentina (13%), Messico (12%) e Colombia (7%). Questi sono i paesi che presentano le maggiori opportunità di sviluppo per i lavoratori autonomi, mentre il restante 18% è distribuito tra Perù, Uruguay, Cile e pochi altri paesi della regione.

Europa

Per quanto strano possa sembrare, Irlanda e Belgio sarebbero i paesi meno adatti per gli imprenditori stranieri per due ragioni principali: l'alto costo della vita e la fiscalità poco vantaggiosa. In Slovenia, invece, la connessione Wi-Fi gratuita è ridotta e la velocità di Internet lascia a desiderare in molte aree. Secondo la Fondazione europea per il miglioramento delle libertà e delle condizioni di lavoro, i lavoratori autonomi sono considerati soggetti "vulnerabili" in alcuni Stati europei. In linea generale vivono in una situazione più precaria a livello impiegatizio e hanno meno aiuti dallo Stato rispetto ai lavoratori dipendenti. Questa condizione di instabilità incide negativamente sullo stato generale di benessere. 

Il Regno Unito offre opportunità per i lavoratori autonomi tuttavia i passaggi da effettuare per trasferirsi in questo Paesi sono tanti. Come prima cosa bisogna ottenere il visto Tier 1 General e in seguito è necessario registrarsi come freelance presso l'Autorità fiscale (HM Revenue & Customs).

Arabia Saudita

Se stai pensando di esercitare come lavoratore autonomo in Medio Oriente, informati bene sulle normative in vigore nella regione. In Arabia Saudita, ad esempio, se non hai tutte le carte in regola, la tua presenza sul territorio è considerata illegale. Ad Abu Dhabi, quest'anno, le Autorità hanno arrestato in una settimana 13.795 espatriati che risiedevano illegalmente in città.

Gli espatriati hanno subìto delle sanzioni, tra cui un periodo di reclusione fino a sei mesi, una multa fino a 50.000 riyal e la deportazione. Il governo saudita punisce per favoreggiamento anche le persone che aiutano questi espatriati a installarsi nel Paese. Le pene sono severe e includono la prigione (15 anni), confisca dei beni (casa, auto), una multa fino a 1 milione di SR.

Se sei un freelance e vuoi andare a vivere all'estero, non scegliere la meta in base alle mode ma fai le dovute ricerche. Opta per una destinazione che offra il giusto equilibrio tra guadagni e sicurezza personale.

Nel Global Gig Economy Index, pubblicato dalla società Payoneer, più di 300.000 freelance in tutto il mondo espongono la loro esperienza. Il rapporto rivela come, nel corso degli anni, il reddito dei lavoratori autonomi sia notevolmente cresciuto in alcuni Paesi. Negli Stati Uniti, ad esempio, gli imprenditori stranieri hanno visto crescere le loro entrate del 78%.