Simone: "In Inghilterra diamo un futuro migliore alle nostre figlie"

L'espatriato del mese
  • Bristol, ponte sospeso
Pubblicato 2021-05-01 alle 00:00 da Francesca
Simone è un Capitano di Lungo Corso che lavora nel settore Oil&Gas da una ventina d'anni. Siciliano d'origine, è sposato con Samira, e sono genitori di due splendide bambine. Vivono a Portishead, vicino a Bristol. 

 

Raccontaci un po' di te, da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Mi chiamo Simone, ho quarantuno anni, sono nato nella bellissima e sempre assolata città di Siracusa, in Sicilia. Sono sposato con Samira, brasiliana di origini italiane. Dal nostro amore, sono nate due bellissime bimbe, rispettivamente di sette e tre anni. Viviamo da quattro anni a Portishead, una cittadina a quindici chilometri da Bristol, situata nell'estuario del fiume Severn, sulla costa sud occidentale dell'Inghilterra. Recentemente ho scoperto essere la terza città al mondo con maggiore ampiezza di marea registrata, c.a. sedici metri.

Sono un Capitano di Lungo Corso e opero nel settore Oil&Gas da una ventina d'anni.

Sin da ragazzino la mia terra mi è sempre stata troppo stretta e guardavo ad un futuro un pó in giro per il mondo ed infatti, in parte, così è stata la mia vita finora. Per la natura stessa del mio lavoro, ho lasciato la mia terra natale ben presto. Una volta conseguito il diploma di Aspirante Ufficiale di Lungo Corso, ho iniziato a navigare in giro per il mondo, anche se spesso tornavo a casa per le licenze. Ho lasciato definitivamente l'Italia intorno al 2011 quando mi sono trasferito in Brasile dove ho conosciuto mia moglie. Nel 2016 dopo la nascita della nostra prima bimba e la caduta vertiginosa socioeconomica del Brasile, abbiamo pensato di cambiare aria, andando a vivere altrove. Le opzioni erano l'Inghilterra, la Svizzera e l'Olanda ma nonostante ciò, approdammo in quel di Bologna, esattamente a Casalecchio di Reno. La scelta cadde su Bologna poiché in quel periodo la città si trovava ai primi posti nel ranking delle città con miglior qualità di vita in Italia. Nel 2017 il nostro sogno tornò a fare capolino e complice l'annuncio della Brexit, in un paio di mesi, preparammo le nostre cose per trasferirci nel Regno di Sua Maestà Elizabeth II.

Quali sono i motivi del vostro trasferimento in Inghilterra?

Non saprei dare una vera risposta a questa domanda. Certamente non sono stato spinto da una vera e propria necessità. Mia moglie aveva già vissuto a Londra per diversi anni e quindi conosceva abbastanza bene l'Inghilterra, io non ci avevo letteralmente mai messo piede.

La vera ragione, o piuttosto la ragione che abbiamo creato nelle nostre menti per sdoganare questa decisione, é stata quella che in Inghilterra avremmo potuto dare un futuro migliore alle nostre figlie. Quel futuro che ahimè, mi sono sempre sforzato di vedere in Italia ma che sfortunatamente, con tutta la buona volontà e con grande tristezza nel cuore, non riesco a vedere. Il Regno Unito che se ne dica, è un grande Paese in tutti i sensi. Almeno a mio modesto parere.

Ti sei trasferito in famiglia: avete avuto difficoltà di adattamento e come le avete superate?

Non avendo la necessità di trovare un lavoro in loco credo che le nostre difficoltà siano state lungamente più lievi rispetto a chi arriva in un paese nuovo e deve ripartire da zero. Nonostante tutti e tre masticassimo l'Inglese abbastanza bene, la prima difficoltà è stata il language barrier. Quando arrivi in UK ed inizi ad interagire con gli Inglesi, ti sembra letteralmente che stiano parlando un'altra lingua. Ovviamente il tutto per i primissimi mesi subito dopo l'arrivo. Il Regno Unito non è un paese estremamente burocratico, ma comunque dovevamo fare i conti con la ricerca di una casa da affittare, aperture di conti in banca, acquisto dell'auto, iscrizione al servizio sanitario, scuola ecc. ecc. Quasi tutto online ma con tantissime pagine di istruzioni da leggere.

Ovviamente non conoscevamo nessuno. Abbiamo fatto le primissime amicizie frequentando la comunità Cristiana di Brasiliani che vivono a Bristol. I nostri Landlords erano persone meravigliose e ci sono state d'aiuto per l'adattamento iniziale. Quando la bimba ha cominciato a frequentare la primary school, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere i genitori dei compagnetti/e di nostra figlia. Li abbiamo capito che gli Inglesi, non sono quel popolo freddo, distaccato e arrogante degli stereotipi comuni. Quando eravamo in attesa della nascita della nostra secondogenita, mia moglie ha ricevuto aiuto ed affetto dalla maggior parte delle mamme della scuola di nostra figlia. Diciamo pure senza vantarci troppo che alcuni di loro li abbiamo conquistati con la nostra arte culinaria, invitandoli a pranzi di cucina Italiana e Brasiliana. E qui forse mi tirerò dietro le ire di tanti! A me gli Inglesi fanno simpatia, forse finora sono solo stato fortunato, conoscendo solo persone abbastanza simpatiche che ci hanno accolto volentieri.

Adattarsi al clima Britannico non è stato facilissimo ed ancora oggi dopo 4 anni faccio un pò fatica.

Porto di Vitoria - Brasile

Di cosa ti occupi e che ha impatto ha avuto l'emergenza sanitaria sulla tua attività professionale?

Come accennavo poc'anzi, io non lavoro in UK. Dopo tanti anni, navigando per i mari del mondo, sono diventato un Capitano di Lungo Corso. Adoro il mio lavoro anche se mi tiene spesso lontano dalla famiglia. È altresì vero che con questo lavoro ho avuto e avrò sempre la possibilità di scegliere dove vivere senza avere quella paura di lasciare il certo per l'incerto. Fortunatamente la pandemia non ha avuto un grande impatto sulla mia attività professionale. L'unica differenza è che tra un self isolation e l'altro, il periodo di licenza a casa si è accorciato notevolmente. Meglio non lamentarsi, c´è chi ha pagato un conto salatissimo a causa della pandemia!

Dal punto di vista della carriera, cosa ti ha dato/ti dà l'Inghilterra in più dell'Italia?

Al momento niente se non aver migliorato il mio Inglese. Ad ogni buon conto mi sento di dire, e ne sono estremamente convinto, che in UK ci siano tantissime possibilità nel mio ambito lavorativo, qualora un giorno decidessi di smettere di navigare. L´impresa per la quale lavoro da 8 anni, è Anglofrancese e confrontandola con le imprese Italiane dello stesso settore, mi sento letteralmente libero di dire che non c´è possibilità di paragone. Siamo sempre alle solite, in Italia si adotta la politica del salario rasoterra, della quasi totale assenza della meritocrazia e del tipico trattamento del datore di lavoro che pensa ti stia facendo un favore!   

Come ti piace trascorrere il tempo libero, restrizioni permettendo?

Restiamo positivi e pensiamo a come era e come sarà la nostra vita appena questo incubo finirà. Il nostro tempo libero è fatto di piccole gite fuori porta e viaggetti low cost qua e la. Recentemente ho scoperto il ciclismo gravel e me ne sono appassionato, soprattutto perché a Bristol e dintorni ci sono posti incantevoli, a volte raggiungibili solo in bicicletta. Sono riuscito in pochissimo tempo a coinvolgere l'intera famiglia e dunque spesso, passiamo delle belle giornate in bici.

In estate specialmente, mi dedico attività ricreativa subacquea, soprattutto quando torno per le vacanze estive nella madre patria.

Sono un fan sfegatato della Ferrari, della sua storia e delle appassionatissime vicende del suo ideatore, il grande Enzo Ferrari e dunque ti tutto quello che gira intorno alla Formula uno.

Ultima e non per ordine d'importanza, la lettura che con immensa sorpresa ho avuto modo di scoprire, quanto sia importante nelle scuole Inglesi. Mia figlia tra Year 1 e 2 ha già letto più di 200 libri. Bellissima questa cosa.

Faro di Capo Murro di Porco - Siracusa

Con l'entrata in vigore della Brexit, è cambiato qualcosa per te sei un residente straniero a livello burocratico e per quello che riguarda gli spostamenti da/per l'Italia?

Ad essere sincero, al momento non è cambiato nulla. Ho fatto il pre-settling scheme come tutti credo, acquisendo il diritto di permanenza per cinque anni. Continuo a viaggiare liberamente come facevo prima. Quanto all'immigrazione, dico che sono un residente permanente, mi restituiscono il Passaporto e mi fanno entrare liberamente. Se ricordo bene, soltanto una volta mi è stato chiesto se avevo fatto il pre-settling scheme. Mi aspetto dei cambiamenti nel prossimo futuro ma realmente al momento la Brexit non ha avuto nessun impatto sulla nostra vita.

Quali sono, per te, i pro e i contro di vivere all'estero?

Partiamo dai pro:
Conoscere una nuova cultura, imparare la lingua o perfezionarla se la si conosce già, i servizi e le infrastrutture di tutto rispetto, la meritocrazia, la facilità di trovare o cambiare lavoro, il multiculturalismo per me fondamentale, il basso tasso di criminalità, l´assenza del compromesso morale.

I contro:
Il clima, il costo della vita, la Saudade (nostalgia) dei profumi della mia terra del mio mare e un´ultimissima cosa che sentii dire a Enzo Ferrari, durante una delle poche interviste che riuscirono a strappargli e, che non me ne voglia il Drake, ma vorrei fare mia pure. Il giornalista (credo fosse Biaggi) gli chiese perché una persona con quelle possibilità, non era andato via dall´Italia durante un periodo buio. Ferrari rispose….. "Sono stato tentato diverse volte, ma la notte prima di andare a dormire, guardando il cielo, non lo riconoscevo. Non era il cielo di casa mia". Bene, volente o nolente, non sei a casa tua, sei un ospite.