Come coltivare la resilienza durante un espatrio

Notizie di attualità
  • resilient expat
    Pixabay.com
Pubblicato 2021-04-06 alle 00:20 da JerryANelson
Vivere all'estero ci offre un'inestimabile opportunità di crescita personale, ci permette di allargare gli orizzonti e ci rende più aperti verso le culture del mondo. Il cambiamento, seppur positivo, porta con sé anche una serie di sfide che ci mettono duramente alla prova. 

La chiave che apre la porta ad un espatrio ben riuscito sta nella resilienza emotiva ad adattarsi, aggiustarsi alla realtà esterna o semplicemente accettarla. 

Per fare in modo che ciò avvenga dovresti:

  • Cambiare il tuo modo di vedere le cose
  • Fare chiarezza su ciò che puoi controllare
  • Accettare sia le sfide che i fallimenti

Rimodula la tua forma mentis

La percezione che hai di te stesso, degli altri e delle situazioni che vivi dipende molto dalla tua struttura mentale. Il tuo modo di intendere le cose determina la tua visione del mondo e di quello che ti circonda. 

Questi schemi mentali che ti sei creato possono giocare a tuo vantaggio, o nuocerti, possono estendere o limitare le opportunità che ti offre la vita. 

Cambiare la modalità con cui ti approcci alle situazioni ti aiuta a vederle sotto una luce diversa, più positiva. E' come dare un significato diverso ad un'esperienza per permetterti di viverla con uno stato d'animo più favorevole. 

Individua ciò che puoi controllare

Anche se a volte tutto sembra sfuggirti di mano, sappi che ci sono cose sulle quali hai il controllo tra cui:

  • Lo stato d'animo. Opta per il bicchiere mezzo pieno
  • La tua etica professionale
  • Il modo in cui tratti gli altri
  • Il tuo benessere fisico. Mangia sano, fai esercizio
  • Affidati ad un aiuto esterno, se necessario

Accetta sfide e fallimenti

Mettiti alla prova e non colpevolizzarti se qualcosa andrà storto, fa parte del gioco. Vedila come un'opprtunità di crescita. Non lasciare che un fallimento intacchi la tua autostima o il tuo futuro. Fallimento e successo vanno a braccetto, dato che il secondo è spesso la conseguenza di un insuccesso.

Un esempio di resilienza sul lavoro

Avere la tendenza a non abbattersi ed a perseverare di fronte ad un incarico difficile può essere considerato come "resilienza sul lavoro".

Joe, un mio amico, ne è l'esempio vivente. Aveva lavorato tutta la vita nel settore della ricerca e dello sviluppo ma negli ultimi anni di carriera fu trasferito al reparto manutenzione. Non avendo esperienza in merito, questo incarico lo demoralizzò. 

Il suo capo diretto aveva molta esperienza nel campo della manutenzione ma sfortunatamente tra i due non correva buon sangue. Joe era conscio del fatto che sarebbe stata dura ma fece del suo meglio per andare avanti e non abbattersi. Malgrado l'alto livello di stress, si rimbocco le maniche senza gettare mai la spugna. 

Tutti erano soddisfatti della qualità del lavoro che svolgeva, tranne il suo capo, quindi attese la visita di uno dei direttori della sede centrale per incontrarlo, spiegare i motivi della sua frustrazione, e chiedere un trasferimento di reparto. Le sue ragioni furono accettare ed ebbe la possibilità di svolgere gli ultimi anni di carriera in un altro reparto. Malgrado le sfide, ha saputo adattarsi senza mai arrendersi, Questo è un grande esempio di resilienza. 

Considerazione personale

Le difficoltà non vengono solo per nuocere, se affrontate con lo spirito giusto aiutano a migliorarci. Quando attraversiamo dei momenti complicati, permeati da dolore e sofferenza, riusciamo ad aprirci meglio agli altri. Siamo più compassionevoli. 
Ciò che conta, alla fine di tutto, è il modo con cui decidiamo di reagire agli eventi sfavorevoli e come ci rialziamo.

Articolo tradotto da How to be a resilient expat