L'impatto della crisi sanitaria sul mercato del lavoro

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Pubblicato 2020-11-23 alle 11:41 da Veedushi
La Malesia dà un taglio alle assunzioni degli stranieri per favorire il mercato del lavoro locale. Si muove sulla stessa linea di Singapore, Arabia Saudita, ed altre destinazioni note per ospitare grandi comunità di espatriati. Australia e Nuova Zelanda hanno adottato, di contro, un approccio opposto. Che impatto sta avendo il COVID-19 sul mercato del lavoro nel mondo?

La crisi sanitaria causata dal coronavirus sta avendo un impatto devastante sull'economia mondiale e sul mercato del lavoro. Le aziende tagliano i costi, danno la priorità alla manodopera locale e riducono le assunzioni di professionisti stranieri. I settori del turismo, dell'ospitalità e della ristorazione sono tra i più colpiti. Molte persone impiegate in questi campi sono state licenziate e chi doveva trasferirsi all'estero, perchè aveva firmato un contratto per andare a lavorare in un hotel o in un ristorante, è rimasto a piedi. 

Sono davvero pochi i paesi alla ricerca di forza lavoro straniera, uno tra questi è il Canada. Australia e Nuova Zelanda pianificano di aprire le porte nel 2021 solo a profili altamente qualificati come medici, infermieri ed esperti informatici. E' chiaro quindi che il coronavirus ha portato ad un cambiamento nelle tendenze della mobilità globale. 

Dall'Asia al Medio Oriente

Fino a qualche tempo fa, la Malesia era uno dei paesi di riferimento per chi cercava un avanzamento di carriera in Asia. Allo stato attuale, purtroppo, il tasso di disoccupazione nel paese è salito dell'1,3% rispetto all'anno scorso. Così come altri paesi asiatici, la Malesia sta ancora combattendo contro il COVID-19. Il governo malese ha reso noto di voler prioritizzare l'assunzione di cittadini locali optando per gli stranieri solo in caso di necessità. Tutte le nuove offerte di impiego sono pubblicate sul portale MYFutureJobs. La maggior parte delle posizioni è diretta ai Malesiani. 

L'Arabia Saudita ha fatto un passo simile negli ultimi mesi, accelerando così la saudizzazione del suo mercato del lavoro. Altri paesi del Medio Oriente, tra cui Qatar e Kuwait, stanno affrontando un esodo di espatriati che porterà ad un significativo declino demografico. Vale la pena ricordare come molti di questi paesi ospitino grandi comunità di espatriati, trasferitisi principalmente per lavoro.

L'Arabia Saudita dipende fortemente dalla presenza di professionisti stranieri ed ha recentemente avviato una riforma del diritto del lavoro che mira a rafforzare i diritti degli espatriati. A partire da marzo 2021 potranno cambiare impiego con molta più facilità, senza dover uscire dal Paese e rientrare. 

Priorità agli investitori

Con un tasso di disoccupazione in lieve diminuzione - parliamo di un 3,6% odierno rispetto al 4,7% di settembre - Singapore si sta lentamente riprendendo. A partire da maggio di quest'anno, il governo ha adottato nuove misure per ridurre la forza lavoro proveniente dall'estero. Una tra queste riguarda l'aumento dello stipendio minimo da corrispondere ad un espatriato in possesso dell'Employment Pass. Anche il salario dei professionisti che lavorano nella finanza è aumentato, passando da 4.500 a 5.000 $ SG al mese. Tutte queste modifiche cambiano il trend delle assunzioni.

Singapore continua ugualmente a riconoscere il valore dei talenti stranieri ed a questo scopo sta lanciando il nuovo Tech Pass Program. Gestito dall'Economic Development Board, questo programma mira ad attrarre, a partire da gennaio 2021, almeno 500 professionisti con specializzazione in ambito tecnologico. I candidati selezionati potranno avviare più di un'attività a Singapore diventando investitori o consulenti per le start-up locali. Il Tech Pass, valido per due anni, è destinato solo ai profili altamente qualificati che investono a livello locale.

Per fare parte del programma, i candidati devono guadagnare almeno 20.000 $ SG al mese ed avere minimo cinque anni di esperienza nella gestione di un'azienda tecnologica che abbia un valore di mercato di minimo 500 milioni di dollari statunitensi. Possono iscriversi anche professionisti che hanno almeno cinque anni di esperienza nello sviluppo di un prodotto tecnologico che genera oltre 100 milioni di USD o ha almeno 100.000 utenti attivi al mese. 

Come Singapore, molti paesi stanno ora dando la priorità agli investimenti esteri piuttosto che all'assunzione di personale straniero. Il Qatar, ad esempio, a partire da giugno 2020 ha ridotto del 30% il numero di espatriati che lavorano negli enti pubblici. Dato che questa misura ha avuto un impatto negativo sull'economia qatarina, il paese ha deciso di offrire la residenza permanente a chi investe minimo 1 milione di dollari in immobili residenziali o commerciali.