Singapore: giro di vite nelle assunzioni di professionisti stranieri

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Pubblicato 2020-09-04 alle 06:32 da Veedushi
Per molti anni Singapore è stato il paradiso dei professionisti stranieri grazie alle ottime opportunità di carriera disponibili, agli stipendi competitivi ed ad una buona qualità di vita. La recessione economica conseguente alla crisi sanitaria ha costretto il governo locale ad inasprire la normativa che riguarda l'assunzione degli espatriati. 

L'economia di Singapore è stata durante colpita dalla crisi sanitaria mondiale. Il tasso di disoccupazione è in aumento ed è destinato a crescere nei prossimi mesi. Si prevedono perdite tra 150.000 e 200.000 posti di lavoro, sia tra i cittadini locali che tra gli espatriati. Molte aziende, operanti sopratttto nei settori di turismo, aviazione, produzione, immobiliare, industria alimentare, commercio e trasporti, stanno faticando per restare a galla. Stessa situazione anche per la vendita all'ingrosso e l'edilizia. Per tutte le nuove assunzioni, il governo singaporiano darà la priorità ai cittadini del posto. Che impatto avrà questa politica sui professionisti stranieri?

Restrizioni per aziende locali ed internazionali

La normativa in materia di assunzioni è stata rivista in maggio di quest'anno e le aziende dovranno investire più soldi se vogliono impiegare un professionista straniero. Lo stipendio minimo di un espatriato esperto in finanza è passato da 2.840S$ a 3.900S$, e si prevede che salga fino a 5.000S$.

Inoltre, lo stipendio minimo degli espatriati varierà a seconda della loro età per cui le aziende dovranno pagare il doppio per assumere professionisti dai 40 anni in su. Per quanto riguarda gli S-Pass, a partire dal 1° ottobre il salario minimo passa da 2.400S$ a 2.500S$. I criteri per il rinnovo di questo permesso potrebbero variare a partire da maggio 2021.

Le aziende sono tenute a prediligere l'assunzione di personale singaporiano lasciando spazio agli stranieri solo se le competenze richieste non fossero disponibili sul mercato locale. A livello pratico devono dimostrare di aver adeguatamente formato il personale locale per ricoprire posizioni a livello manageriale, tecnico e dirigenziale. Le offerte di lavoro devono essere pubblicizzate per almeno 28 giorni in modo che i potenziali candidati locali abbiano il tempo per presentare domanda. 

Vale la pena notare che i professionisti stranieri altamente qualificati, titolari di un Employment Pass, rappresentano il 5% della forza lavoro di Singapore. In alcuni settori come la finanza, più della metà dei ruoli chiave è ricoperta da stranieri. Le nuove normative influiranno non solo sulla percentuale di assunzioni ma anche sul rinnovo dei permessi esistenti. 

Le aziende sono sotto la lente d'ingrandimento

Circa 300 società, comprese quelle che forniscono servizi professionali e le banche, sono monitorate per assicurarsi che siano priorità di assunzione ai lavoratori singaporiani. Se non lo fanno rischiano o azioni penali o la possibilità di chiedere l'emissione di permessi per espatriati, in caso di necessità. 

Le tendenze del mercato del lavoro

I licenziamenti di massa che hanno coinvolto vari settori economici hanno costretto migliaia di espatriati a lasciare il Paese negli ultimi mesi. Il numero di offerte dedicate a profili stranieri è calato del 23% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Data la fragilità del mercato del lavoro e la recessione economica, le cose potrebbero non migliorare fino al 2022.

Aziende alla ricerca di alternative

Grazie alla sua stabilità politica, agli incentivi governativi e al sistema anticorruzione, Singapore si colloca tra le destinazioni migliori dove avviare un'attività. Tuttavia, a causa dell'attuale incertezza economica, le multinazionali che operano in loco sono alla ricerca di alternative. Cina e Hong Kong rappresentano ad oggi una valida alternativa. Questa situazione rischia di avere un impatto negativo sul mercato del lavoro e sull'economia singaporiana che dipende fortemente dagli investimenti esteri.