Mercato del lavoro in Italia dopo il COVID-19

Interviste agli espatriati
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Pubblicato 2020-05-04 alle 11:35 da Francesca
Il COVID-19 sta avendo, ed avrà, un forte impatto sull'economia italiana e sul mercato del lavoro. Che opportunità di impiego avremo dopo il coronavirus? Al proposito intervistiamo il Dr. Roberto Laera, che oltre ad essere consulente senior di ETJCA, agenzia italiana per il lavoro, è attivo da circa 15 anni in Albania come proprietario e amministratore di Italian Network -società di consulenza alle imprese italiane- e di Job in Albania -società di ricerca e selezione del personale.

Quali saranno i settori d'impiego in Italia che avranno maggiori aperture dopo il COVID-19?

​Attualmente il settore sanitario è quello che sta ricercando il maggior numero di operatori, a prescindere dal ruolo e dalla specializzazione.
In questa emergenza, ovviamente, è quello sottoposto a maggiore stress e pertanto con una maggiore richiesta. Questa tendenza, molto probabilmente, si manterrà costante per parecchio tempo, anche alla fine dell'emergenza.

Una cosa è sicura: il COVID ci ha fatto cambiare abitudini di vita e per certi versi ha accelerato un processo di cambiamento verso la tecnologia che, soprattutto noi italiani eravamo restii ad accettare. Ci sta insegnando lo smart working o meglio il lavoro casalingo, il delivery, la comodità di fare la spesa con l'e-commerce e tante di queste nuove abitudini imposte, diventeranno una piacevole normalità alla fine dell'emergenza.
Certo rimane un dato su cui bisognerà fare i conti, molti lavoratori vorrebbero continuare con il lavoro agile anche nel post-emergenza e anche molte aziende si stanno rendendo conto che questa metodologia porta dei vantaggi anche ai costi aziendali.
Per questo si stanno configurando nuove necessità nel mercato del lavoro; da una ricerca fatta sul web rispetto alle nuove offerte di lavoro pubblicate dalle maggiori società di ricerca e selezione del personale e su Linkedin, la maggioranza delle offerte sembrano riguardare tutti quegli ambiti necessari per fronteggiare l'emergenza nell'immediato, ma anche quelle che saranno le esigenze future per il cambiamento delle nostre abitudini di vita: cassieri e responsabili di magazzino, presentati per lo più dalle catene della grande distribuzione, e driver per le grandi catene di delivery. Particolarmente richiesti, poi, anche esperti di sistemi informatici, psicologi e tutor in grado di garantire una formazione scolastica via web.

Nel contempo aumenta anche quella di operai in ambito chimico e farmaceutico, per rafforzare la produzione di mascherine e igienizzanti  (+40% rispetto a prima dell'emergenza), addetti alla Gdo, alla logistica (+60%), e a tutta quella serie di attività legate all'e-commerce con ricerche urgenti di addetti al magazzinaggio e alla consegna (+40%).  
In aumento infine la richiesta per addetti alle pulizie e interventi di sanificazione (+40%).

Credi ci saranno opportunità lavorative per gli stranieri in cerca di impiego in Italia e quali profili potrebbero essere i più richiesti?

​Per quanto riguarda gli stranieri, gli effetti del lockdown già si stanno facendo sentire pesantemente nel settore agricolo, ma dopo certamente ci saranno nuove opportunità nel settore dell'assistenza domiciliare agli anziani e in ambito sociale.
Per cui operai agricoli, badanti, assistenti alla persona.

Ci sono delle attività produttive che malgrado la crisi non hanno sofferto e che stanno quindi reclutando attivamente del personale?

​Come dicevo prima, tutte le nuove attività legate sia all'emergenza che alle nuove abitudini di vita, ma anche aziende dell'indotto, tipo quelle del settore metalmeccanico per la produzione di macchiari per i nuovi DPI ( dispositivi di protezione individuale).

Credi che questa crisi avrà un impatto negativo sulle retribuzioni mensili degli impiegati? Lavoreremo lo stesso numero di ore ma saremo pagati meno?

​​Non penso che ci sarà un calo delle retribuzioni ma solo che cambieranno le modalità di lavoro e saranno necessarie nuove competenze.

Quali sono i settori più colpiti che hanno drasticamente diminuito il numero di assunzioni?

​Sicuramente il settore più colpito è quello del turismo, della ristorazione e tutto il loro indotto. Dalle strutture turistiche a bar e ristoranti ma anche agenzie e tour operator, vettori (aerei, bus, ecc.).
Molti non solo hanno ridotto le assunzioni ma hanno licenziato e probabilmente alla fine delle restrizioni non avranno più la forza per riaprire.

Un altro settore colpito fortemente è quello legato alla cura della persona, dai parrucchieri per donna e uomo ai centri estetici, SPA, ma anche le palestre e i centri sportivi. 

Questa crisi vedrà di contro lo sviluppo di nuove start-up operanti in settori commerciali che si sono fatti strada come conseguenza del coronavirus?

​Come in tutte le crisi, chi sa intravedere le opportunità riesce a cavalcare l'onda.
Certo, per avere successo, ci vogliono capacità, organizzazione e competenza ma certamente già si sono sviluppate numerose realtà commerciali e imprenditoriali collegate all'emergenza.

Le conseguenze della pandemia di coronavirus pesano gravemente sull'Italia e molte aziende riporteranno probabilmente la loro produzione estera all'interno dei confini italiani. Le tue opinioni in merito a questa possibile strategia?

​Dai feedback che ricevo giornalmente dagli imprenditori che mi contattano, e dal malcontento che percepisco in Italia, io penso che avverrà il contrario, appena le frontiere si riapriranno.

​La mia risposta potrebbe sembrare di parte, ma, pur essendo il mio cuore in Italia, ho visto e sto vedendo quali sono le azioni di supporto intraprese, per esempio da un piccolo paese come l'Albania, nei confronti dei lavoratori, delle imprese e delle fasce deboli.
Dal 9 Marzo il Governo albanese ha erogato una cassa integrazione straordinaria per tutti i lavoratori delle aziende chiuse per decreto governativo.
Ha emesso un decreto per la sospensione da parte di tutte le categorie (lavoratori, aziende e cittadini) degli affitti per due mesi. Gli stessi saranno dilazionati in un anno alla ripresa.
Ha erogato un fondo di sussistenza una tantum di circa 320 euro a favore di tutti i dipendenti del settore privato.
Ha prorogato il pagamento delle tasse sui redditi delle imprese di un anno.
Ha rinviato le rate di crediti e mutui.
Ha abbassato il tasso di sconto bancario e semplificato le procedure per la concessione di prestiti. Tutto questo in modo veloce e semplice.
Uno dei clienti per cui abbiamo fatto la richiesta del sussidio straordinario alle ore 13 del 24 aprile alle 20 mi ha telefonato dicendomi che aveva ricevuto dalla banca la notifica di accredito della somma... Questo è un esempio tangibile e concreto di quali e quanti sono i vantaggi offerti da altri paesi, senza contare i vantaggi di fiscalità, basso costo del lavoro, semplificazione delle procedure, ecc...

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