Migliori città europee per rapporto tra lavoro e vita privata

Vita quotidiana
Pubblicato 2019-08-23 alle 09:05 da Francesca
Se stai pianificando un trasferimento all'estero, sarai sicuramente alla ricerca di una qualità di vita migliore rispetto a quella attuale. Un aspetto da tenere in grande considerazione è l'equilibrio tra lavoro e sfera privata. Il tuo nuovo lavoro ti consentirà di approfittare in modo soddisfacente anche della vita privata? Ti elenchiamo di seguito le 5 città europee che secondo l'agenzia Kisi - esperti in sicurezza di fama mondiale – si posizionano in cima alla classifica per quel che concerne il rapporto tra lavoro e vita privata.

Helsinki

La Finlandia è stata più volte in cima alla classifica delle Nazioni Unite come paese tra i più felici del mondo, non a caso quindi Helsinki ottiene un punteggio record di 100 punti in questo sondaggio, condotto da Kisi, che indaga il rapporto tra lavoro e vita privata.
Gli impiegati lavorano in media 40,2 ore. Assieme a Parigi, Helsinki è inoltre l'unica altra città della classifica che offre un minimo di 30 giorni di ferie all'anno. L'altro aspetto che la posiziona in cima classifica è la politica del governo sul congedo parentale: i genitori hanno infatti diritto ad un totale di 1.127 giorni retribuiti dopo la nascita o l'adozione dei figli.

Monaco

Monaco di Baviera, una delle città più grandi della Germania, segue a ruota Helsinki, con un punteggio di 98.32. 
In media, le persone che vivono a Monaco lavorano 41 ore a settimana di cui solo il 5% lavora più di 48. Nel complesso la città ottiene un punteggio abbastanza buono anche per altri aspetti tra cui il tempo impiegato per recarsi al lavoro, che è in media di 27 minuti, l'uguaglianza di genere e l'assistenza sanitaria. Inoltre, la legge tedesca prevede almeno 20 giorni di ferie all'anno - in media i lavoratori ne prendono però 29,7 - e 406 giorni di congedo parentale.

Oslo

La capitale della Norvegia si aggiudica un punteggio di 95,26%, il che la rende la terza destinazione per equilibrio tra lavoro e vita privata. 
Il numero di ore lavorative settimanali a Oslo è di 38.9 in media. La città conta inoltre il minor numero di persone che lavora più di 48 ore a settimana, che è solo il 4%. La Norvegia è anche conosciuta per la sua generosa politica in merito al congedo parentale. Alla nascita o dopo l'adozione di un figlio, i genitori possono usufruire di 637 giorni totali di congedo pagato. Niente male neanche per quel che riguarda i giorni di ferie che sono 21 all'anno. I lavoratori dipendenti ne prendono in media 26,1.

Amburgo

Amburgo è la seconda delle tre città tedesche a comparire  tra le prime 10 città in classifica per equilibrio tra vita professionale e vita privata. Proprio come Monaco e Berlino, gli impiegati lavorano in media 41 ore a settimana. Questo dato le posizione tredicesime nella lista nei paesi europei dove si lavora meno ore a settimana.
Cosa fa di Amburgo la quarta città della classifica? In primis il fatto che solo il 5% dei dipendenti passa in ufficio più di 48 ore a settimana. Le persone che lavorano a tempo pieno in Germania possono godere di 20 giorni di ferie all'anno, anche in media ne prendono 29.6. Il congedo parentale ammonta ad un totale di 406 giorni pagati. 

Stoccolma

Stoccolma è al quinto posto in termini di equilibrio tra lavoro e vita mentre è la quarta città per che riguarda la variabile della felicità. E comprensibilmente, infatti solo il 4% degli abitanti lavora più di 48 ore a settimana, la media è di 40.6 ore – questo dato la posiziona al decimo posto per numero di ore lavorative su 7 giorni. 
Ciò che fa la differenza è probabilmente il numero minimo di giorni di ferie a cui un dipendente ha diritto in Svezi che è di 25 all'anno – in media le persone ne prendono 26. La Svezia prevede inoltre 390 giorni di congedo parentale per entrambi i genitori. A differenza della Germania, la Svezia, cosi come la Norvegia e la Finlandia, ottengono un punteggio alto per quel che riguarda il sistema sanitario. Stoccolma è inoltre la seconda migliore città di questa classifica per l'uguaglianza di genere e la prima per l'inclusione della comunità LGBT.