Come trovare impiego nel Paese d'origine per poi andare a lavorare all'estero?

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Pubblicato 2024-03-12 alle 11:00 da Asaël Häzaq
Lavorare sì, ma non sempre nello stesso posto. Per fare carriera, oltre che nel tuo Paese d'origine, vuoi fare un'esperienza all'estero e cerchi un'azienda in linea con le tue esigenze. Come fare quindi per conciliare la ricerca di lavoro a livello locale con l'intenzione di trasferirsi all'estero in futuro? Come trovare aziende aperte al lavoro a distanza?

Rivolgiti alle multinazionali

La prima opzione è quella di rivolgersi alle multinazionali. Per definizione, hanno sedi in diversi Paesi del mondo e quindi è probabile che facilitino i trasferimenti e/o il lavoro a distanza. I giganti della tecnologia come Microsoft, Google e Apple sono conosciuti per la loro flessibilità. Ma tutto dipende dalla posizione a cui aspiri. Il lavoro all'estero non si adatta a tutte le professioni, per motivi pratici e non solo. Le nuove modalità di organizzazione del lavoro, a partire dal nomadismo digitale e dal telelavoro internazionale, hanno coinvolto soprattutto i colletti bianchi e grupp come Hitachi, Netflix, Booking e L'Oréal.

Anche le multinazionali hanno il loro tornaconto. In un mercato del lavoro internazionale sempre più competitivo, offrire ai dipendenti soluzioni di mobilità può essere un fattore decisivo nella loro scelta. Nel 2021, il 56% dei dipendenti delle multinazionali francesi lavorava all'estero. È quanto emerge da uno studio dell'Istituto Nazionale Francese di Statistica e Studi Economici (INSEE) pubblicato il 7 novembre scorso. Le grandi aziende inviano all'estero il 76,1% dei loro dipendenti. Secondo l'INSEE, questa scelta è anche economica. Un dipendente viene trasferito all'estero perchè costa meno che in Francia; tutto dipende dalla zona in cui l'azienda realizza il suo maggior fatturato.

Non trascurare le PMI

Prima di approfittare dei vantaggi delle multinazionali, devi entrarci. Le assunzioni potrebbero essere contingentate e le condizioni di lavoro tutt'altro che ideali. Cercare impiego in una PMI (piccola e media impresa) apre una gamma più ampia di possibilità. Si pensa che tutte le PMI generino la maggior parte delle loro vendite sul territorio dove hanno sede, anche se in realtà dipende dall'attività. La società americana di design Lullabot, ad esempio, opera al 100% su base internazionale, con dipendenti che lavorano a New York, Northampton (Inghilterra), Guelph (Ontario, Canada) e Cadice (Spagna).

Un altro filone di ricerca è la specializzazione. L'azienda francese Texelis si è fatta un nome nella fornitura di pezzi di ricambio per tram e veicoli blindati e nella revisione di attrezzature usate. Si è espansa nel mercato statunitense durante la crisi sanitaria e ha stretto una partnership con un'impresa locale. La ricerca di aziende specializzate e/o focalizzate su un mercato specifico è un altro modo per fare carriera all'estero.

Usa le piattaforme internazionali di reclutamento

Su internet ci sono molte piattaforme dedicate alla ricerca di lavoro sia in destinazioni specifiche che a livello internazionale. I siti possono pubblicare offerte in vari ambiti o unicamente per posizioni specifiche. Le agenzie di reclutamento hanno contatti diretti con le aziende e possono selezionare le offerte di lavoro che corrispondono al tuo profilo.

Usa i canali istituzionali

Non dimenticare i siti web e i network istituzionali. I governi dispongono di risorse per la ricerca di lavoro (siti web, piattaforme e centri dedicati) che possono offrire posizioni all'estero. È il caso, ad esempio, del Pôle Emploi, il centro per l'impiego francese. Il suo ramo internazionale (Pôle emploi international) mette in contatto chi cerca lavoro con aziende internazionali.

"Workation": verso una nuova organizzazione del lavoro?

Mentre il lavoro nel senso tradizionale del termine (pendolarismo al lavoro) è una pratica consolidata, uno studio della società canadese FlighHub, che ha coinvolto 2.000 partecipanti, rivela che i giovani canadesi sembrano più inclini a "workation" (lavoro + vacanza), una combinazione di lavoro e tempo libero.

Secondo lo studio, il 45% dei giovani tra i 25 e i 40 anni sta prendendo seriamente in considerazione la possibilità di combinare lavoro e viaggi. Per loro, lavorare all'estero è il modo perfetto per unire le due cose. Il 47% del gruppo punta unicamente ad aziende che offrono posizioni a livello internazionale. Lo studio evidenzia una differenza netta tra i Millennials (o Generazione Y, giovani di età compresa tra i 25 e i 35 anni) e i Boomers (nati tra il 1946 e il 1964). Il 63% dei Millennials sono favorevoli al workation. Il 70% dei Boomers rifiuta a priori questo stile di vita.

Per le generazioni passate, il lavoro significa stabilità e risparmi per comprare una casa. Impossibile vivere tra due continenti per conciliare lavoro e vacanze; associano il "workation" ad uno stile di vita precario, poco gestibile sul lungo termine. Al contrario, i giovani mostrano un maggiore interesse per questa forma di lavoro, pur riconoscendo che è difficile da sostenere nel tempo. Dopo la pandemia di Covid-19, il connubio lavoro/vacanza si è fatto sempre più strada. Il “workation” risponde a un'esigenza reale, ossia la ricerca del benessere e la necessità di cambiare aria. E' una sfida, che coinvolge sia i datori di lavoro che i loro dipendenti. Con lo sviluppo del nomadismo digitale e del telelavoro (che continua nonostante la fine del "boom"), non c'è dubbio che si continuerà a parlarne.

Link utili:

EURES : Trova un lavoro in Europa

Canada Job Bank

New Zealand : find a job

US : find a job