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E' possibile trovare un lavoro all'estero dopo i 50 anni?

senior au bureau
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Aggiornato daFrancescail 20 Febbraio 2024

Da un lato, la carenza di manodopera spinge molti Paesi a cercare lavoratori stranieri. Dall'altro, l'aumento dell'aspettativa di vita e l'allungamento della vita lavorativa spingono molti professionisti a restare attivi dopo il pensionamento. Quali sono le opportunità? A quali condizioni puoi essere impiegato se sei un espatriato senior?

Disponibilità d'impiego per gli espatriati più anziani

Tutti i Paesi che stanno avviando una riforma dell'immigrazione si rivolgono in via prioritaria ai giovani talenti stranieri. Le regole sono chiare e le età ben definite. Nel Regno Unito, in Canada e in Australia si perdono addirittura punti dopo una certa età. Non è sempre possibile fare domanda di visto dopo i 55 o 60 anni. I permessi a punti in questi Paesi sono pensati per attrarre talenti stranieri che possano contribuire all'economia locale. I professionisti maturi hanno esperienza e qualifiche, ma l'età gioca a sfavore. Per i governi è anche una questione di sicurezza per il futuro. Favorire i giovani espatriati è un modo per combattere il calo demografico. È il caso del Canada, che dipende dall'immigrazione. Anche il Giappone e la Corea del Sud si stanno aprendo all'immigrazione per aumentare il tasso di natalità.

Gli unici "senior" che sfuggono al sistema sono i direttori e i dirigenti altamente qualificati. Hanno una solida rete di contatti, esperienza e risorse finanziarie. La loro carriera non ha nulla in comune con quella di altri professionisti, della stessa età, ma meno qualificati. Con l'allungamento della vita, l'occupazione degli over 50 è diventata una questione politica. In Canada, ad esempio, i cittadini anziani altamente qualificati hanno meno accesso al mercato del lavoro rispetto ai giovani. Secondo uno studio del 2020, condotto dalla ONG World Education Services, e citato dal quotidiano Toronto Star, il Canada favorisce i giovani talenti stranieri. Il tasso di occupazione dei professionisti stranieri con almeno 15 anni di esperienza è del 72,1%, contro 82,1% di quelli con meno di 5 anni di esperienza.

Mantenere il posto come lavoratore senior all'estero

Sebbene sia più difficile accedere al mercato del lavoro per gli over 50, l'offerta c'è. Per sopperire alla carenza di manodopera, alcune aziende si rivolgono a lavoratori maturi. In Francia, è il caso della compagnia ferroviaria SNCF, delle Poste e di EDF. Anche il colosso svedese IKEA ha dichiarato di essere aperto a lavoratori con più di 50 anni. Il settore digitale, sanitario, edile, della vendita al dettaglio, del commercio, del marketing, della finanza e delle banche sono tra quelli che assumono lavoratori in età matura. Ma la legislazione fatica a tenere il passo.

In Francia, il terremoto della riforma delle pensioni è passato. La legge, in vigore da settembre scorso, estende gradualmente l'età legale di pensionamento. Secondo uno studio della Direction de l'Animation de la Recherche, des Études et des Statistiques (Dares) a tema "I senior nel mercato del lavoro nel 2021", il tasso di occupazione dei senior in Francia è del 56%. Una percentuale consistente, ma comunque ben al di sotto dell'81,8% dei lavoratori di età compresa tra i 25 e i 49 anni. Il governo francese sta esortando le aziende a essere più aperte nell'assunzione di dipendenti che hanno passato la cinquantina.

Di fronte alla grande carenza di manodopera, i cittadini senior rappresentano una vera e propria risorsa. Sono velocemente operativi e hanno una solida esperienza del mestiere e della vita in azienda. Se hanno bisogno di formazione, anche la loro esperienza è una risorsa. Possono anche formare i giovani e contribuire a una maggiore armonia all'interno del gruppo. Sono più calmi, riflessivi e organizzati. Sebbene il Canada favorisca gli immigrati giovani e qualificati, non chiude completamente la porta ai professionisti più maturi. Se non ottengono punti nella categoria "età" del Canadian Global Ranking System, nel sistema di valutazione Express Entry, o nel programma Skilled Worker, i candidati senior guadagnano punti in altre aree (competenze linguistiche, esperienza lavorativa, ecc.).

Carenza di talenti: gli espatriati più anziani possono candidarsi per lavori aperti a professionisti locali della stessa età?

In linea di principio, nulla impedisce agli espatriati di candidarsi per un determinato lavoro. L'unico limite riguarda le professioni regolamentate, governative e di pubblica utilità. I lavori regolamentati sono quelli che richiedono diplomi e qualifiche specifiche (mediche, legali, ecc.). Lo scoglio è quindi rappresentato dalle qualifiche richieste. I lavori regolamentati dal governo possono essere soggetti al requisito della cittadinanza. Uno straniero, indipendentemente dall'età, non può lavorare in determinati settori (difesa, servizi fiscali, ecc.). La legislazione statale può anche limitare il numero di posti di lavoro disponibili per gli stranieri. È il caso del Kuwait, dove la politica accelerata di kuwaitizzazione dei posti di lavoro mira a sostituire la manodopera straniera con quella locale.

Lavoratori stranieri senior per sostenere la crescita

Alcuni Paesi hanno scelto di sfruttare le competenze degli espatriati senior, pur attuando una politica di nazionalizzazione dei posti di lavoro. L'Oman, ad esempio, ha abolito il limite dell'età per consentire alle aziende di assumere lavoratori stranieri con più di 60 anni. La misura, in vigore da gennaio 2022, è pensata per trattenere i talenti stranieri. Secondo le aziende, l'esperienza dei professionisti più anziani è un acceleratore di crescita che non dovrebbe essere trascurato.

Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) hanno una visione simile, puntando sulle qualifiche e sulle competenze dei dipendenti stranieri anche dopo l'età della pensione. Negli EAU l'età legale per il pensionamento è 60 anni. Ma le aziende possono continuare a collaborare con lavoratori stranieri che hanno passato la sessantina, previa approvazione da parte delle Risorse Umane e del Ministero dell'Economia e delle Finanze. 

La Corea del Sud, l'Australia, il Belgio e la Francia stanno intensificando le iniziative per facilitare l'assunzione di cittadini stranieri in età avanzata, pur dando priorità alla forza lavoro locale. Naturalmente, questo non impedisce agli espatriati di fare domanda di lavoro, ma non sono l'obiettivo delle campagne di sensibilizzazione del governo.

Il caso del Giappone

In Giappone, l'invecchiamento della popolazione spinge i lavoratori a rimanere occupati sempre più a lungo. Anche in questo caso, le offerte di lavoro sono aperte sia agli stranieri che agli autoctoni. La compagnia di taxi Hinomaru Kotsu è una delle aziende che punta sui lavoratori stranieri. Gli autisti stranieri sono una vera e propria risorsa per il Giappone, dove le campagne di reclutamento si sono accelerate nel periodo precedente al Covid, per le Olimpiadi del 2020.

Sebbene la crisi sanitaria abbia colpito duro, il settore si sta riprendendo velocemente grazie alla riapertura delle frontiere e al ritorno dei turisti. La domanda è tornata a crescere, ma non ci sono autisti, soprattutto nelle zone rurali. Il settore è in tensione e non attira i giovani giapponesi. Da qui il ricorso ad autisti stranieri, di tutte le età. Per sopperire alla crescente carenza di personale, soprattutto nelle aree più remote, da ottobre scorso il governo giapponese ha autorizzato gli autisti a lavorare fino all'età di 80 anni.

Secondo il quotidiano Nikkei Asia, che riporta i dati del Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare, nel 2022 quasi il 40% delle aziende giapponesi impiegava dipendenti con più di 70 anni. Quasi il doppio rispetto al 2012. Alcune aziende hanno deciso di abolire il limite di età per il pensionamento al fine di trattenere i lavoratori più anziani. A detta dei cittadini senior, queste misure contribuiscono ad aumentare il loro potere d'acquisto, facendoli sentire parte integrante della comunità. In Giappone, le pensioni basse e l'insicurezza del lavoro sono un problema sociale importante. 9 milioni di anziani, su una popolazione totale di 124 milioni, sono attivi nei settori più colpiti dalla carenza di personale: sanità, ristorazione, trasformazione alimentare e trasporti.

Trovare lavoro all'estero in età matura

Premesso che le procedure di immigrazione sono lunghe e laboriose, e che esistono ancora barriere all'occupazione dei professionisti senior, è importante tenere presente che hanno molto da offrire. Le aziende lo sanno bene e sono sempre di più quelle che puntano sul loro know-how e sulle loro competenze.

Per massimizzare le possibilità di successo, gli aspiranti espatriati devono sfruttare la loro rete professionale. Se occupano posizioni dirigenziali o di alto livello, sarà più facile per loro accedere alle offerte di lavoro all'estero in linea con le loro qualifiche. I loro contatti possono anche aprire le porte di aziende straniere. Il networking rimane un ottimo modo per trovare lavoro all'estero, anche dopo i 50 anni.

Gli imprenditori possono cercare di espandersi all'estero. Anche in questo caso, la conoscenza del mercato locale, l'esperienza e i contatti saranno determinanti per il successo del progetto. Esistono anche agenzie specializzate nel reclutamento di lavoratori stranieri. La formazione continua è cruciale, e permette di tenersi aggiornati sugli ultimi sviluppi nel settore di attività.

A proposito di

Ho una laurea magistrale in Giurisprudenza - Scienze Politiche e un diploma del Japanese Language Proficiency Test (JLPT) N2. Ho lavorato come addetta alla comunicazione. Ho oltre 10 anni di esperienza come web copywriter.

Commenti

  • bratexsarl
    bratexsarl9 mesi fa

    Salve, sono un mediatore finanziario con specializzazioni in innumerevoli settori e in qualsiasi paese vada non ho nessun problema a continuare a lavorare, forse l'unico problema è la VOGLIA di farlo ancora ........ hahahahahahaha

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