Espatrio al femminile: differenze culturali da considerare a seconda della destinazione

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Pubblicato 2023-10-10 alle 11:00 da Asaël Häzaq
Chiedere informazioni per strada a uno sconosciuto, esprimere la propria opinione durante una riunione di lavoro, negoziare una promozione, gestire colleghi uomini... sono azioni che potrebbero non essere scontate, o ben viste, dappertutto. Come affrontano le donne espatriate queste differenze e sottigliezze culturali?

Le destinazioni più adatte alle donne che si trasferiscono all'estero

Dove si sentono più a loro agio le donne espatriate? Uscire di sera, chiedere indicazioni a uno sconosciuto e guidare un'auto sono azioni che diamo per scontate, ma che sono più o meno consentite, controllate o tollerate a seconda del Paese perché implicano una serie di diritti, libertà e poteri non riconosciuti a livello universale. Alcune nazioni sono all'avanguardia su questi temi, altri profondamente arretrati. Tra i Paesi migliori per le donne espatriate ci sono Svezia, Norvegia, Danimarca, Paesi Bassi, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

I loro principali vantaggi sono i progressi sociali (genitorialità, uguaglianza di genere, prospettive di carriera per le donne, ecc.). Secondo diversi sondaggi, le donne affermano di sentirsi più sicure in queste nazioni; escono la sera e rincasano da sole, o in gruppo, senza problemi e si sentono integrate nella società. Fermare un passante per strada e chiedere informazioni non suscita alcun timore, così come rientrare a casa tardi dopo una serata in compagnia.

I diritti delle donne sono anche una questione culturale. Gli articoli che elogiano la cultura scandinava, che attira così tante donne straniere, sono davvero tanti. Al contrario, Paesi come il Qatar, il Giappone, l'India e la Cina sono considerati meno aperti in materia di progressi sociali a favore delle donne. Ma questo non significa che siano meno apprezzati dalle donne espatriate. Se il ruolo e l'importanza della donna sono fattori che spostano l'ago della bilancia nella scelta della destinazione, anche l'humus culturale va preso in considerazione. 

Sfumature culturali e condivisione degli spazi

Per apprezzare fino in fondo le caratteristiche culturali di un Paese, dobbiamo considerare diverse sfere di interazione.

Spazi pubblici

Prima di trasferirsi, è normale che una persona si interroghi sulla possibilità di poter camminare per strada, da sola, in sicurezza. La questione riguarda principalmente i Paesi con una cultura più tradizionale, dove vige una certa separazione tra donne e uomini. Le donne interagiscono principalmente tra loro, così come gli uomini. Per una donna espatriata, il semplice fatto di iniziare una conversazione con uno sconosciuto, la farà uscire dagli schemi. Un esempio che viene citato spesso riguarda le donne straniere che viaggiano da sole in India. Viaggiare in India non è, di per sé, pericoloso ma bisogna tenere conto delle differenze culturali, a seconda delle aree geografiche. Le zone turistiche sono infatti più aperte rispetto a quelle rurali. Goa, ad esempio, non è l'India. Questa città turistica permette una maggiore libertà, anche in termini di abbigliamento. L'India del Sud è considerata più "rilassata" rispetto ad altre zone più conservatrici.

In linea di massima, è sempre meglio passare inosservati. In India, alcuni luoghi sono riservati solo alle donne. Una divisione netta, alla quale devi aderire. Anche altri Paesi prevedono questa "separazione" negli spazi pubblici, dove alcuni quartieri sono frequentati quasi esclusivamente da uomini.

Più diritti per le donne implicano maggiore libertà?

A volte il progresso si fonde con la repressione, che colpisce soprattutto la popolazione locale. L'Arabia Saudita vuole diventare la destinazione preferita dagli stranieri, superando gli Emirati Arabi Uniti (EAU). Riyad, in competizione con Dubai, sta legiferando in favore del progresso. Dopo la legge del 2018 che ha autorizzato le donne a guidare, ci sono stati altri cambiamenti che le hanno viste integrare ruoli pubblici nei ministeri, nelle aziende e nelle università. Per quanto riguarda l'abbigliamento, possono non indossare l'abaya, l'abito tradizionale che copre tutto il corpo, prima obbligatorio sia al lavoro che negli spazi pubblici. Anche la polizia morale è stata abolita e le donne possono approfittare di questa nuova libertà quando sono in società, pur mantenendo un abbigliamento "decoroso", in linea con la cultura e i valori conservatori dello Stato.

Il Paese, che per molto tempo ha adottato la legge islamica in modo rigoroso, ha posto gli uomini al di sopra delle donne. Questa supremazia era riscontrabile a tutti i livelli. I maggiori diritti conferiti alle donne stanno ridisegnando la sfera pubblica, dando all'Arabia Saudita un'immagine che consentirà di attrarre gli stranieri. Ma per le donne saudite, la patina di modernità è solo una facciata. Una legge, approvata nel 2022, vincola la loro libertà di sposarsi al consenso di un tutore legale maschile. Conservatorismo e oppressione ci sono ancora, sono solo meno evidenti. È improbabile che le espatriate ne paghino il prezzo, a differenza delle saudite, soprattutto delle militanti per i diritti delle donne.

Sfumature culturali: una questione di saluti e di incontri

Anche i Paesi che vengono definiti più "liberali" dal punto di vista culturale hanno le loro peculiarità. In Francia, le persone non si salutano come negli Stati Uniti o in Giappone. Il bacio alla francese suscita curiosità nelle culture dove il contatto fisico in pubblico è molto meno accentuato. Anche in Francia, comunque, salutarsi con tre baci sulla guancia non è una pratica adottata da tutti. Sul posto di lavoro, ad esempio, può essere sostituito da una stretta di mano. Non esistono regole generali, ma piuttosto un approccio caso per caso, a seconda dei diversi ambiti di interazione. Comprendere la cultura del posto dove vivi ti permetterà di trarre il massimo dall'esperienza all'estero.

Come conoscere nuove persone?

Gli espatriati portano con sé le loro tradizioni, la loro cultura e il loro modo di relazionarsi. Trasferendosi in un posto molto diverso dal proprio possono insorgere delle difficoltà. Nel caso di donna cresciuta in una società conservatrice e patriarcale, che si trasferisca in una città dove può camminare da sola per strada vestendosi come vuole, questa improvvisa libertà potrebbe, all'inizio, destabilizzare.

Per loro, ancor più che per le donne abituate a vivere in un ambiente cosmopolita (con una cultura più aperta), l'espatrio è una sfida importante. Unirsi a un gruppo può essere un buon modo per abituarsi all'idea di vivere all'estero, almeno nei primi tempi. La scelta è ampia: comunità online, piattaforme per espatriati, gruppi che uniscono persone con interessi comuni. Per creare contatti e iniziare a socializzare, è meglio unirsi a questi gruppi prima di partire. Una volta in loco ci si potrà conoscere dal vivo.

Socializzare all'estero

A seconda della propria indole, più o meno introversa, potrebbe essere difficile uscire dalla zona di comfort. Anche in questo caso, farsi degli amici prima di espatriare gioca un ruolo importante perché, dopo l'arrivo, ci si sentirà meno soli. Conoscere gente con cui si condividono gli interessi, facilita l'interazione. Circostanze permettendo, a volte è anche possibile instaurare legami sul posto di lavoro.

In ogni caso, non metterti troppa pressione addosso. Conoscere gente può richiedere del tempo, anche se sei una persona estroversa. Ogni destinazione poi ha le sue usanze culturali che si imparano poco per volta, entrando in contatto con la gente del posto e osservando il loro modo di fare.