Impatto delle nuove leggi sul lavoro per gli espatriati nei Paesi Bassi

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Pubblicato 2023-05-17 alle 00:00 da Asaël Häzaq
Secondo Karien van Gennip, il Ministro del Lavoro olandese, molti lavoratori con contratti flessibili e liberi professionisti non hanno certezze sulla loro condizione professionale. Avere un lavoro è una buona cosa, ma è ancora meglio avere sicurezza e prospettive di carriera. Per questo motivo, ad aprile, il governo ha proposto nuove regole per garantire un mercato del lavoro più stabile ed equilibrato. Di seguito alcuni dettagli chiave.

Rendere il mercato del lavoro olandese più sicuro ed equilibrato

Le tensioni nel mercato del lavoro olandese restano elevate. La carenza di manodopera si fa tuttora sentire, inducendo le aziende a ingegnarsi per assumere e, soprattutto, trattenere i lavoratori più validi. Consapevole del problema (che perdurerà sicuramente anche quest'anno), il governo ha annunciato nuove misure da attuare nei prossimi anni. Per l'esecutivo, il mercato del lavoro va reso più sicuro ed equilibrato. Un mercato del lavoro più sicuro significa anche maggiore protezione per i lavoratori. Sentendosi più tutelati, produrranno di più. 

Misure per i datori di lavoro: più protezione e flessibilità

Le conseguenze della pandemia pesano ancora sull'economia olandese e mondiale. Per affrontare queste criticità in modo efficace, il governo olandese ha proposto un "Programma di mantenimento del personale in caso di calamità", che fornirà supporto ai dipendenti colpiti da gravi situazioni di crisi, come quella del Covid-19. Il programma semplificherà il processo di riconversione dei dipendenti in caso di emergenza.

Inoltre, le aziende potranno ridurre l'orario di lavoro dei dipendenti, per un massimo di sei mesi, senza che ciò influisca sul diritto a ricevere l'indennità di disoccupazione. Nel complesso, questo programma darà più libertà di movimento ai datori di lavoro, che potranno adattare l'attività in un momento di crisi. Allo stesso tempo, anche i lavoratori saranno più protetti. 

L'economia olandese ha resistito piuttosto bene alla pandemia. Già a marzo 2020, il governo aveva introdotto una legislazione a sostegno delle imprese (legge "NOW" - Temporary Emergency Employment Maintenance Measure). Con la nuova regolamentazione, il governo si propone di offrire maggiori tutele alle aziende. Dopo la ripresa post-Covid, anche l'assenza di un singolo dipendente può costare cara, soprattutto se protratta nel tempo. Attualmente, un'azienda può sostituire un dipendente solo dopo due anni di assenza per malattia. Il nuovo schema ridurrà questo periodo a un anno per le piccole aziende (fino a 100 dipendenti). 

Misure per i lavoratori 

Attualmente nei Paesi Bassi ci sono 1,2 milioni di lavoratori autonomi, esclusi quelli che combinano il lavoro dipendente a quello in libera professione. Questa cifra è in costante aumento e si prevede una crescita ulteriore. Per tutelarli meglio, il governo propone un nuovo regime assicurativo (previsto per il 2027). È destinato ai liberi professionisti e fornirà protezione durante i periodi in cui non potranno lavorare (a causa di malattie o infortuni). Gli autonomi già assicurati non dovranno passare al nuovo sistema.

La tutela dei lavoratori rimane una priorità assoluta, e saranno introdotte regole più severe sui contratti temporanei. Attualmente, molte aziende approfittano della flessibilità del sistema assumendo ripetutamente lo stesso lavoratore con un contratto temporaneo (è richiesta solo un'interruzione di sei mesi prima che il lavoratore possa essere riassunto, per la stessa mansione, su base temporanea). Con le nuove misure, le aziende dovranno aspettare cinque anni prima di riassumere un ex dipendente con un contratto temporaneo. Il governo spera che questa pratica metta un freno ai contratti temporanei (visto che la metà dei dipendenti nei Paesi Bassi lavora a tempo parziale) e che incentivi le aziende a offrire contratti a tempo indeterminato. La stessa logica sarà applicata ai contratti a "zero ore", considerati uno strumento di precarizzazione del lavoro. La nuova normativa li vieterà e li sostituirà con un contratto "a base fissa" che specifichi chiaramente il numero di ore lavorate. Il contratto "a chiamata" sarà invece mantenuto per gli studenti che lavorano a tempo parziale.

Immigrazione nei Paesi Bassi e l'estrema destra

Ad oggi, nei Paesi Bassi ci sono 123 posti vacanti ogni 100 disoccupati, un dato leggermente inferiore a quello del 2022 (133 posti vacanti ogni 100). Le aziende sostengono che l'unico modo per risolvere la situazione sia assumere personale dall'estero, ma l'estrema destra è contraria. Nel giugno del 2022, Karien van Gennip, il Ministro del Lavoro, aveva proposto di assumere giovani francesi provenienti da regioni duramente colpite dalla disoccupazione. La proposta, per quanto sensata, non è andata in porto a causa dell'opposizione dell'estrema destra. Proposte simili erano state fatte per i lavoratori spagnoli. 

A dispetto dei pareri dell'estrema destra, l'anno scorso i Paesi Bassi hanno accolto 277.000 immigrati. Pur trattandosi di un numero significativo, non basta a soddisfare le richieste del mercato e le aziende chiedono un maggiore coinvolgimento del governo. Nel frattempo, le stesse aziende hanno iniziato a offrire bonus e aumenti salariali, nella misura del 40% per gli addetti alla sicurezza e del 10% per i manovali e i ferrovieri. Nonostante questi incrementi, gli scioperi continuano, compresi quelli indetti dalla FNV (Federatie Nederlandse Vakbeweging), la Confederazione sindacale olandese responsabile della maggior parte degli scioperi. 

Nuove disposizioni: la tempistica di attuazione non è ancora certa

Il governo spera che le nuove disposizioni incoraggino, da una parte, i lavoratori a rimanere e dall'altra che favoriscano l'immigrazione economica. Di preciso, però, non si sa quando entreranno in vigore. 
Il Ministro del Lavoro prevede che il disegno di legge sarà approvato dalla Camera dei Rappresentanti "la prossima primavera" e che l'intero sistema venga applicato nel giro di 3-4 anni. Teoricamente, queste misure costituiscono un ulteriore passo verso una maggiore giustizia sociale, ma se ne potrà riparlare solo quando entreranno in vigore a tutti gli effetti.