Che valore danno gli espatriati al lavoro nel 2023?

Vita quotidiana
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Pubblicato 2023-01-19 alle 10:00 da Estelle
Mentre le crisi si susseguono una dopo l'altra, gli espatriati rivedono il loro approccio nei confronti del lavoro. Il concetto di equilibrio tra lavoro e vita privata sta diventando sempre più importante nella loro vita tanto che sembra profilarsi una nuova era nel mercato del lavoro a livello globale.

Le crisi hanno influenzato il rapporto degli espatriati con il lavoro 

Dopo la pandemia del COVID-19 e i relativi lockdown, tante persone, espatriati compresi, hanno modificato il loro approccio nei confronti del lavoro. Il lavoro a distanza è diventato, in molti casi, la nuova norma e in tanti hanno abbracciato questa pratica che permette di essere operativi ovunque si trovino, liberi dagli orari d'ufficio canonici e da code nel traffico mattina e sera.

Ma questo non è l'unico motivo. Molti hanno messo in discussione la carriera, ponendosi domande concrete sul loro percorso professionale e sul loro futuro. Questi ripensamenti hanno indotto alcuni a intraprendere nuovi percorsi in aziende più in sintonia con i loro valori. Altri hanno deciso di riconvertirsi professionalmente per dare un senso diverso alla loro esperienza di espatriati. In tanti hanno lasciato la città per trasferirsi in campagna, preferendo un lavoro più flessibile e meno stressante, mentre qualcun altro ha deciso di lavorare da remoto per avere la possibilità di spostarsi. A questo proposito, il numero di nomadi digitali è cresciuto rapidamente negli ultimi anni. Nel 2021 erano più di 10 milioni e si stima che il loro numero sia aumentato del 40% in un solo anno.

Anche il rapporto tra lavoro e vita privata è cambiato. In città con un'ampia popolazione di espatriati, tra cui Dublino, Londra, Parigi eTaiwan, molti cercano di controbilanciare una vita lavorativa frenetica godendosi al massimo il tempo libero. Questo li spinge a rivalutare la loro situazione nella città o nel paese che li ospita. Alcuni scelgono addirittura di abbandonare la loro vita da expat dopo molti anni all'estero per tornare a casa e trovare un impiego che permetta loro di vivere, oltre che lavorare.

Non è stata solo la pandemia a determinare queste scelte. Nel 2022, il mondo ha registrato un'inflazione elevata a causa della guerra in Ucraina, unitamente ad altre tensioni geopolitiche ed economiche. Anche in questo caso, molti espatriati hanno riconsiderato non solo il valore del lavoro ma anche il modo in cui svolgono le loro attività professionali. Alcuni potrebbero rimanere sorpresi da questa notizia, ma è realtà: a causa dell'aumento dei prezzi dell'energia, alcuni hanno deciso di rinunciare al lavoro a distanza e di tornare in ufficio per risparmiare. In alcuni casi si tratta di un sacrificio necessario, soprattutto per coloro che hanno visto aumentare le bollette anche del 300%. 

Lasciare il lavoro per godersi la vita

Con il susseguirsi delle crisi, alcuni sono giunti alla conclusione che il lavoro non sia più una priorità. Ritengono che li privi dell'opportunità di vedere il mondo e di godersi l'attimo, soprattutto con l'incognita che pesa sul domani. Ecco perché il numero di dimissioni e di richieste di anno sabbatico è in aumento. Alcuni decidono di viaggiare, altri seguono dei corsi di formazione o vanno alla scoperta del paese di espatrio e cambiano stile di vita. Le motivazioni alla base di questo cambio di prospettiva sono diverse, ma l'idea di base è la stessa: vivere per lavorare non è più la priorità.

Ma godersi la vita non è l'unica motivazione! Molte persone hanno lasciato la vita da impiegati per diventare liberi professionisti o per creare un'attività in proprio. Le vicende recenti hanno insegnato un paio di cose ai professionisti, in particolare agli espatriati: la classica azienda, come la conosciamo, non è più l'unica opzione e molti mestieri possono essere svolti anche da liberi professionisti. In tanti hanno scelto di diventare il capo di loro stessi e, se si dispone già di una solida rete di contatti professionali, avviare un'attività in proprio tende ad essere più facile.

Gli espatriati dicono la loro sul valore che danno al lavoro

Il mondo è cambiato e si è evoluto, e gli espatriati ne sono consapevoli. Alcuni di loro ci hanno parlato del valore che attribuiscono al lavoro.

"Prima del COVID, insegnavo inglese e francese in una scuola di lingue. Facevo lezioni in presenza, ma ero sottopagata. Durante il lockdown, la scuola è rimasta chiusa e la maggior parte dei miei corsi è saltata. Sono stata costretta a cercare un'alternativa per potermi mantenere, altrimenti sarei dovuta tornare a casa. Ho trovato una piattaforma online dove ho proposto i miei corsi. Trovate studenti interessati è stato semplice. Dopo la fine del lockdown, mi sono gradualmente allontanata dalla scuola (che nel frattempo aveva riaperto), dedicandomi al 100% ai corsi online...e guadagno più di prima! Mi bastano un computer, uno spazio tranquillo e il gioco è fatto!", ci confida Lucia.

Devon, un giovane laureato statunitense che in origine si era trasferito all'estero per uno stage in azienda, per ora non vuole mettere radici: "Non ero del tutto sicuro di voler tornare negli Stati Uniti a tirocinio finito. Anche se il mio paese e la famiglia mi mancano, amo vivere in Europa. Quando sono tornato a casa per Natale, mi sono reso conto che il costo della vita era aumentato moltissimo e che non sarebbe stato facile trovare un lavoro. Tornare negli States in pianta stabile non è quello che cerco al momento, quindi ho accetto l'offerta d'impiego da parte dell'azienda in Europa".

Estelle, anch'essa espatriata, ci racconta che la pandemia le ha aperto gli occhi. "Prima della crisi sanitaria, non avrei mai immaginato di lavorare da casa. Pensavo che lavorare in ufficio fosse meglio, perché a casa avrei avuto troppe distrazioni. Ma mi sbagliavo di grosso! Durante il lockdown, mi sono resa conto che a casa riesco a concentrarmi di più. Mi sono davvero appassionata a questa modalità e non intendo rinunciarvi. Sono fortunata perché la mia azienda non impone regole rigide: posso tornare in Francia quando voglio e lavorare da lì, oppure operare tranquillamente dal posto dove sono. Sono meno stressata di prima e posso godermi il tempo libero".

Come avrai potuto notare da queste testimonianze, il valore del lavoro è cambiato in modo significativo e continua ad evolversi. Le persone si stanno adattando ai cambiamenti e fanno in modo che lavorare non sia più solo un obbligo, ma qualcosa che scelgono anche in base alle loro scelte di vita.