Perchè gli espatriati stanno lasciando in massa Shanghai?

Vita quotidiana
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Pubblicato 2022-04-22 alle 10:00 da Asaël Häzaq
Il tempo si è fermato a Shanghai così come nel resto della Cina, dove la vità ha subito una battuta d'arresto che dura da marzo del 2020. Mentre la maggior parte dei Paesi nel mondo ha riaperto i confini e ha allentato le restrizioni sanitarie, il Governo Cinese non è disposto ad abbandonare la politica "zero Covid". Gli espatriati che vivono in città sono disperati e progettano di trasferirsi all'estero per sfuggire alla soffocante vita quotidiana.

Shanghai: il lockdown crea malcontenti?

Gli abitanti di Shanghai sono stremati a causa di un lockdown che sembra non finire mai. Gli espatriati sono arrabbiati, non capiscono il motivo di misure così drastiche. "Perché hanno deciso di paralizzare ancora una volta l'intera città? Perché non possiamo uscire? Come provvedere ai bisogni quotidiani di 25 milioni di persone?". Queste sono solo alcune delle domande che circolano.
Eddy, un espatriato che abita in città, ci fa sapere: "La vita qui è diventata un inferno. Non vedo l'ora di andarmene".
Su Facebook, Laurianne avverte le persone che intendono trasferirsi a Shanghai: "Siamo bloccati da metà marzo. Abbiamo difficoltà a comprare beni di prima necessità. La situazione va avanti così da settimane". I più fortunati sono stati confinati all'inizio di aprile. Questo ennesimo lockdown è davvero troppo per la popolazione. Chi vive nei quartieri esclusivi di Shanghai può approfittare di un balcone per uscire e respirare un po' d'aria fresca. Per i meno fortunati questo blocco pesa sia a livello fisico che mentale. A Pechino, temendo un lockdown simile a quello di Shanghai, le persone fanno scorta di generi alimentari. Per il momento, le cifre dei contagi sono inferiori rispetto a Shanghai.

L'isolamento delle persone positive ma asintomatiche è un altro tema che fa discutere. Chi ha trascorso la quarantena nelle strutture adibite parla di condizioni di vita terribili. Più di 100.000 persone sono attualmente in isolamento. La popolazione ha più paura di essere rinchiusa in questi centri che del coronavirus. Per il Consolato americano a Pechino la strategia cinese "zero Covid" è un totale fallimento. Le ondate di Covid si susseguono nonostante i confini siano chiusi. Martedì 12 aprile le Autorità consolari americane hanno autorizzato i dipendenti "non essenziali" a lasciare Shanghai. La Cina si è opposta alle accuse degli americani. Il portavoce diplomatico Zhao Lijian ha chiarito che "la politica cinese di controllo delle epidemie è scientifica ed efficace". Ma gli espatriati, come i locali, parlano di un attacco alla dignità umana. Per loro, partire è l'unica soluzione per sfuggire al caos.

Inflazione, Covid, recessione: Shanghai attira ancora?

A causa del lockdown, domenica scorsa circa 4.600 espatriati francesi iscritti alle liste elettorali sono stati privati ​​del diritto di voto. La stessa cosa si ripeterà domenica prossima. Le Autorità cinesi hanno respinto tutte le richieste di deroga da parte della Francia. Laurianne afferma: "Sapevamo fin dall'inizio che non saremmo potuti andare a votare. Nel mio quartiere è vietato lasciare le abitazioni anche per andare in ospedale quindi era abbastanza ovvio che non potessimo uscire per andare a votare".

Il numero dei contagi da Covid sta salento e si registrano più di 20.000 nuovi casi al giorno. Ogni giorno sui social si leggono messaggi allarmanti pubblicati dagli espatriati. Alcuni parlano di "percorso ad ostacoli per trovare cibo", "isolamento totale" ed esprimono il desiderio di partire il prima possibile. Altri scrivono che i loro Paesi d'origine non stanno adottando misure adeguate per aiutarli. Valérie, un'espatriata francese, pensa che l'ambasciata o il consolato francese avrebbero dovuto muoversi con più anticipo. Le Autorità francesi, da parte loro, fanno sapere che quasi 7.000 francesi sono già stati rimpatriati. 

La crisi sanitaria ha portato un aumento generale dei prezzi e questo è un altro motivo che spinge gli espatriati a fare le valigie. In marzo il tasso di inflazione ha registrato +1,5% e probabilmente salirà ancora. Il susseguirsi dei lockdown ha trascinato la Cina in una nuova recessione. Lo stesso fenomeno si era già verificato nel 2020. La precarietà dell'economia cinese ha un impatto diretto sull'economia mondiale, già indebolita dalla guerra in Ucraina e dal Covid-19.

Restare o partire? Sempre più espatriati subiscono il peso delle continue restrizioni. I professionisti stranieri devono fare i conti con l'aumento del costo della vita e gli studenti internazionali si chiedono se valga davvero la pena continuare a studiare a Shangai. In tanti hanno già fatto una scelta: il loro futuro è altrove.