Espatrio e salvaguardia dell’ambiente

Interviste agli espatriati
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Pubblicato 2021-06-09 alle 09:00 da Veedushi
Ogni anno, il 5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell'Ambiente. L'importanza della sostenibilità ambientale è un aspetto che va portato avanti nel tempo con costanza, anche quando decidiamo di trasferirci all'estero. Clémence, imprenditore espatriato in Sri Lanka, ci parla dei piccoli gesti che possiamo mettere in atto per essere più eco-friendly.

Qual è la tua definizione del termine "eco-expat" e come possiamo diventarlo?

Non credo ci sia una definizione esatta per questo termine ma penso che tutti dovrebbero rendersi conto dell'importanza di preservare l'ambiente. Quello che l'espatriato può fare è impegnarsi a sensibilizzare la popolazione del paese ospitante su questo argomento. 

Alcune nazioni sono meno sviluppate di altre e non attuano (o non hanno le risorse per farlo) misure essenziali per preservare l'ambiente. Penso, ad esempio, alla raccolta differenziata o al riciclo dei rifiuti. Le persone sono spesso inconsapevoli dell'impatto nefasto che deriva dalla combustione dei rifiuti.

La mancanza di infrastrutture e di informazioni gioca un ruolo importante in questa apparente incoscienza. È qui che è importante intervenire. Non mi immedesimo assolutamente nell'eroe che arriva dall'Europa, ma piuttosto come qualcuno che ha avuto la fortuna di crescere in un paese senza guerre e dove i cittadini sono sensibili al tema dell'ecologia.

In Europa le informazioni sulla tutela dell'ambiente e della biodiversità sono facilmente accessibili. Non è lo stesso dappertutto. Lo Sri Lanka è un paese che è uscito da 27 anni di guerra civile. E' ovvio che la priorità del governo sia la ricostruzione di quello che è andato distrutto; ciò non toglie che molti residenti siano sensibili al tema dell'ecologia. Purtroppo non sanno da dove cominciare per dare il loro contributo. 

Come espatriato, cosa ti ha fatto capire l'importanza della salvaguardia dell'ambiente?

Onestamente, l'ecologia e il modo in cui consumo erano già una priorità prima di espatriare. Una cosa è certa, vivere in Sri Lanka ha rafforzato le mie convinzioni. Da quando abito qui, evito gli sprechi e consumo solo ciò di cui ho bisogno.

La plastica monouso è una vera piaga, viene gettata ovunque. Non voglio essere complice di questo scempio e quindi faccio il possibile per limitare la mia produzione di rifiuti. In Sri Lanka, la raccolta differenziata è praticamente inesistente. In linea di massima, gli scarti sono bruciati o sotterrati. Per strada è difficile trovare cestini quindi la spazzatura viene gettata a terra. In alcune zone sono state allestite discariche a cielo aperto per smaltire l'accumulo di rifiuti. 

Il Paese sta attualmente vivendo il suo più grande disastro ambientale a seguito dell'incendio del container X-Press Pearl al largo della costa, in una zona dove vivono i delfini. La nave trasportava 1.486 container carichi di numerosi prodotti chimici, tra cui 25 tonnellate di acido nitrico e 28 container di granuli di polietilene, destinati all'industria degli imballaggi. Tonnellate di polietilene si sono già riversate nell'oceano e derivati del petrolio stanno contaminando le spiagge della costa occidentale dell'isola. L' ecosistema è in grave pericolo. Pesci pappagallo, razze e tartarughe sono tutti morti. È solo questione di giorni prima che l'intera costa sia contaminata. A questo punto mi faccio una domanda: come si fa a non rendersi conto dell'importanza di salvaguardare l'ambiente in una situazione come questa?

Se non cambiamo ora le nostre abitudini, se non ci rendiamo finalmente conto dell'importanza di preservare l'ambiente, che mondo lasceremo ai nostri figli? Penso che tutti abbiamo notato come la natura si sia ripresa i suoi spazi a seguito della pandemia. Cosa aspettiamo ad agire?

Cosa possono fare gli espatriati per favorire il cambiamento?

Ogni gesto conta, anche il più piccolo. Cambiare le proprie abitudini è un processo lungo ma essere consapevoli del fatto che il nostro contributo è importante, è un primo passo per una svolta.

Penso che il problema per la maggior parte delle persone sia cominciare. Per iniziare, smettiamo di usare la plastica monouso, ad esempio. Facciamo la spesa usando delle borse di tela, eliminiamo l'uso del cellophane e dei fogli di alluminio. 

Secondo me, uno degli ambienti della casa più facili da convertire a zero sprechi è il bagno. È diventato molto facile trovare "shampo solido", sostituire il bagnoschiuma con sapone, i dischetti di cotone con salviette lavabili, la crema idratante con olio vegetale, ecc... Ci tengo anche a sostenere le iniziative locali. Di recente hanno aperto dei negozi che vendono prodotti naturali per la cura del corpo e la pulizia della casa. Compro da loro, perchè questo tipo di iniziative vanno sostenute.

Altra cosa importante che riguarda noi espatriati che approfittiamo, giustamente, di ogni momento libero per andare alla scoperta del paese che ci ospita. Impariamo a viaggiare in modo consapevole, prediligendo le piccole strutture gestite dalla gente del posto. Acquistiamo artigianato locale per favorire l'economia dei villaggi. Scoprire culture e posti nuovi, facendo attenzione a preservare l'ecosistema e rispettando i luoghi che ci circondano, è un'esperienza impagabile. 

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