Portare la barca in Tunisia ed eleggervi la residenza

grazie contatto il marina per le prenotazioni in ottobre, poi devo fare calafataggio dello scafo, 1 albero nuovo in legno e degli interventi sul motore e sui serbatoi in acciaio (due hanno delle perdite) , mi consigli il cantiere di monastir (se mi indichi privatamente i numeri di telefono) oppure devo spostarmi a biserta se devo risparmiare,grazie marco

Novità sul diporto nautico per i residenti.

Il Comandante della Dogana di Yasmine ha fornito agli altri enti doganali dei porti turistici la sua versione della normativa, questa versione (in attesa di un cambiamento della normativa) è stata adottata da tutti i marina (sembrerebbe), mo ve la spiego, seguitemi bene che è davvero tanto imbrogliata; il permesso di navigazione (libre pratique) non vale più due anni ma un anno soltanto, in questo anno si può navigare per 6 mesi (non continuativi) all'interno delle acque tunisine e bisogna immobilizzare la barca per i successivi 6 mesi  (non continuativi), vale la data di ingresso, finito questo periodo si può immobilizzare la barca che, è autorizzata a sostare nel porto per ulteriori 2 anni ma non può essere utilizzata, nell'attimo che si vuole andare a fare una passeggiata con bagnetto incluso la barca è obbligata ad uscire dalla Tunisia, questo per i residenti rende impossibile il rientro per la norma che un residente non può avere una barca in Tunisia che batte bandiera estera.

Aspettiamo di vedere se cambierà qualcosa, nel frattempo un applauso a chi è andato via portando la sua barca in altri Paesi magari comunitari e levandosi da queste vessazioni, personalmente sto mettendo per quest'anno la barca in secca in cantiere e per la prossima estate se non sono cambiate le cose sarò ben felice di farmi una navigazione verso l'Italia.

Non capisco cosa ci guadagna la Tunisia con questo atteggiamento vessatorio...boh.

Capisco invece che ho fatto bene a portare via la barca dal trappolone tunisino che di fatto limita le libertà ed il godimento della barca.

Continuo a non capire la necessità di una residenza anagrafica che pone solo problemi rispetto a quella fiscale. Caro Antonello la soluzione sta nel perdere la residenza angrafica e da turista godersi la barca senza tanti condizionamenti., un viaggetto ogni 3 mesi in italia per qualche giorno non è la fine del mondo.

Il problema è che ormai si sono fatti furbi ed arroganti nonostante li arriviamo in tanti modi...denaro contanti ed aiuti. Ogni anno gli entrano milioni di euro dalle pensioni ed invece di agevolare gli stranieri (moto, auto, barche, arredi casa, imprenditoria) li trattano con superficialità e complicazioni burocratiche incerte.

Non capisco cosa ci guadagna la Tunisia con questo atteggiamento vessatorio...boh.
Capisco invece che ho fatto bene a portare via la barca dal trappolone tunisino che di fatto limita le libertà ed il godimento della barca.
Continuo a non capire la necessità di una residenza anagrafica che pone solo problemi rispetto a quella fiscale. Caro Antonello la soluzione sta nel perdere la residenza angrafica e da turista godersi la barca senza tanti condizionamenti., un viaggetto ogni 3 mesi in italia per qualche giorno non è la fine del mondo.
-@Matteo S

Ti spiego cosa ci guadagna, ci sono degli emeriti imbecilli a gestire l'indotto e, finchè non verrà fatto il nuovo Governo (e speriamo sia valido) noi dobbiamo sempre confrontarci con queste situazioni, dopo il fallimento del porto di Kantaoui e vedendo che anche Monastir inizia a svuotarsi, il comandante della dogana di Yassmine (Hammamet) ha pensato che o lui fa la stessa cosa e fa svuotare anche Hammamet o trova una soluzione stupida ed eccola qui, i diportisti (che non sanno leggere e scrivono pure male) sono stati attratti da questo paravento di un anno di "possibile" diporto e due anni in porto fermi, attratti dalla falsa impressione del risparmio. Avere una barca in acqua ferma per due anni come ben sai vuol dire incorrere in tante avarie, dover andare in cantiere almeno una volta l'anno per togliere le cozze attaccate allo scafo, rischiare anche problemi di osmosi per le barche predisposte e, quando si va in cantiere pagare anche quello. Insomma con questa normativa in dogana pensano di salvare capra e cavoli, i marina continuano a percepire i soldi delle barche, i cantieri lavorano e loro stanno tranquilli perchè le barche sono immobilizzate.

Quest'anno il meteo è stato pazzo e ormai ho perduto la finestra per portare la barca in Italia quindi la metto in secca in cantiere e la faccio asciugare bene, dalla primavera del prossimo deciderò in base alle norme se saranno cambiate o meno (dicono che vogliono levare i due anni) e me ne andrò per ora in Italia, poi vedremo :)

perdere la residenza angrafica e da turista godersi la barca senza tanti condizionamenti., un viaggetto ogni 3 mesi in italia per qualche giorno non è la fine del mondo.
-@Matteo S

La residenza anagrafica Matteo l'hai se fai nell'arco dell'anno 6 mesi in Tunisia, la normativa doganale invece dice che devi passare fuori dalla Tunisia più di 183 giorni all'anno, non è qualche viaggetto ma una permanenza in Italia o in altri Paesi che non siano Tunisia superiore ai 6 mesi quindi o sei un nomade inside e perdi anche la defiscalizzazione o non lo puoi fare

@volobasso perchè manca lo Stato centrale che dia direttive e sanzioni, ognuno nel pubblico impiego fa quello che vuole e applica le norme che gli fanno più comodo. Qui parliamo di industrie off shore che hanno abbandonato perchè i container in arrivo dall'Europa erano fermati in dogana nei vari porti di arrivo e dovevano pagare per sbloccarli, quindi venivano caricati sui camion (e dovevano pagare il trasporto) e dovevano anche pagare la dogana locale per la loro apertura. Normale che tante imprese hanno optato per altri mercati asiatici o dell'Europa dell'Est.

Speriamo che il nuovo governo che dovrebbe essere operativo per fine anno faccia qualcosa di concreto con un Parlamento efficace, proprio l'altro ieri il Presidente della Repubblica ha chiesto un prestito per "emergenza alimentare"... il Paese lo stanno portando allo sbando.

Invece di chiedere un prestito per l'emergenza alimentare pensasse ad accogliere bene gli stranieri,  specialmente i pensionati. Se è vero che solo Hammamet conta 4.000 pensionati italiani, vuol dire che in quel governatorato entrano mediamente,  nelle banche locali, 10 milioni di euro...10 milioni di euro...ad Hammamet...non so se rendo l'idea...10 MILIONI DI EURO.

@volobasso Stiamo andando off topic, i soldi delle pensioni non vanno allo Stato ma restano ai destinatari che in molti casi lo stesso giorno li bonificano sui conti italiani, i soldi sono quelli delle industrie che devono essere agevolati, per il resto sono tutte leggi di un paese che comunque ci ospita e che sono scaturite anche dai tanti "europei" che hanno portato rottami e immondizia abbandonandola per le strade.

Comunque direi di interrompere queste divagazioni e rimanere sull'argomento della pagina: "Portare la barca in Tunisia ed eleggervi la residenza".

Buonasera a tutti.

Stiamo progettando il trasferimento post lavorativo in Tunisia. Abbiamo fatto un viaggio turistico/esplorativo e ci è piaciuta molto.

Vorremmo vivere in barca, stiamo pensando a Yasmine, sulla barca di proprietà di nostro figlio, con il quale sottoscriveremmo regolare contratto di comodato d'uso a titolo gratuito o anche oneroso.

Questo è concesso? Rimarrebbe la problematica del cambio bandiera?

Grazie a tutti

Fabrizio

@FabAle no in quel caso non avreste problemi, Yasmine comunque fino ad oggi è l'unico porto che non crea problemi, più che comodato d'uso lui ti farebbe un foglio con il quale ti autorizza al comando dell'imbarcazione e a tutte le navigazioni sia di prova che verso l'estero rimanendo però lui armatore.

Grazie Anto. Ottima notizia!

speriamo che non cambino idea… 1f600.svg

Consiglio che tutte le autorizzazioni siano scritte sia in italiano che in altre lingue(Italiano-Francese e Inglese) così da facilitarne la comprensione di chi legge ed evitano interpretazioni fantasiose o cavillose ma sopratutto che le firme siano autenticate dal Comune in Italia. I Tunisini amano i timbri, ma anche in Grecia vale la stessa cosa.

@Matteo S ancora meglio se vengono fatte tradurre in Tunisia da un traduttore certificato, i timbri che mette lui sono più facilmente comprensibili dai doganieri ottusi.

Se al comune italiano, alla presenta del proprietario e dello skipper che firmano davanti all'impiegato comunale si fa l'attestazione/autorizzazione, multilingue(Italiano-Fraancese e Inglese), vale come titolo di possesso dell'imbarcazione opponibile ovunque nel mondo, tanto in Tunisia che altrove.

@Matteo S Senz'altro sarà come dici Matteo ma sai che al tizio che vendeva il catamarano al Comune di Savona (o un paese della provincia) non vollero autenticarlo? Dissero che loro autenticano solo documenti in italiano, per quel tipo di documenti bisognava andare dal notaio.

Senz'altro gli dissero una cavolata anche perchè i comuni rilasciano ad esempio il certificato di nascita su formulario multilingue...

@AntoTunisia Gentilissimo, ho letto tutti i suoi dotti contributi sull'argomento e avendo intenzione di eleggere la mia residenza in Tunisia al fine di defiscalizzare la mia futura pensione, vorrei sapere se a distanza di due anni da quest'ultimo suo articolo la situazione, per quanto riguarda le barche, sia mutata. Ringrazio anticipatamente per il suo riscontro.


Antonio

Penso sia possibile su imbarcazione che batte bandiera tunisina. Non penso sia più possibile farlo su barche di diversa bandiera poiché le leggi doganali in evoluzione di fatto stanno impedendo lo stazionamento annuale di barche straniere. In via teorica potrebbe essere possibile in quanto un contratto annuale di posto barca la capitaneria lo farebbe ma  per la dogana dopo 6 mesi la barca deve andare via e restare fuori dalla Tunisia per altri 12 mesi prima di tornare oppure farne l'importazione con tutto ciò che comporta. Per le barche la situazione è mutata in peggio e non vi sono certezze. Io ho già portato la mia barca in Grecia e molti altri si accingono a portarle fuori dalla Tunisia .

@Antonio Gianni Buongiorno e benvenuto, è parzialmente corretto quanto ha riportato MatteoS, parzialmente perchè la situazione sta diventando ben peggiore.

Di fatto per i cittadini stranieri residenti è impossibile avere una barca con bandiera estera, trattandosi di un'imbarcazione e non di un cavallo è assurdo doverne cambiare la bandiera con la Tunisina che porterebbe ad essere sotto dogana quando si viaggia in tutto il resto dei Paesi del mondo, compresa l'Italia dove saremmo "stranieri a casa nostra".

Da pochi giorni Monastir ha modificato ulteriormente la norma, i cittadini non residenti (per i residenti l'ho scritto sopra, non è possibile) possono portare l'imbarcazione per 6 mesi quindi devono andare via e possono tornare dopo un anno. Questo porterebbe alla completa paralisi di tutto l'indotto diportistico ma sembra che è quello che vuole il Capo dello Stato.

Non serve dire: Monastir lo fa e Yasmine no quindi venite qui, a Yasmine semplicemente chiudono mezzo occhio sul passaporto non verificando se si è residenti o meno, finchè le rimostranze da parte degli altri porti andranno a stringere la cinghia anche lì se già non lo hanno fatto nei giorni passati. Port El Kantaoui è già fallito da qualche anno. Soltanto a Kantaoui la dogana usando vari escamotage (tra cui l'impossibilità degli armatori di portare la barca fuori dal Paese nell'anno 2020 causa Covid) ha sequestrato 22 barche mettendole all'asta non dopo averle cannibalizzate di tutto ciò che era di valore (tutta l'elettronica) che qualcuno avrà provveduto a rivendere privatamente per altri canali. La stessa cosa è accaduta a Monastir e Yasmine.

Non ho mai visto una cosa simile, da Monastir ci stiamo organizzando per andare via tutti, spero per il mese di luglio di aver portato via la mia barca e per quanto mi riguarda non la porterò più in Tunisia a meno che non torni ad essere uno Stato di Diritto.

@AntoTunisia

Buonasera. Mi sono imbattuto in questo interessante forum solo adesso (per causa di forza maggiore), poiché sto espletando le pratiche di trasferimento residenza in Tunisia (precisamente al CapMarina di Monastir) e inconsapevolmente colpevole di ignoranza, mista a "leggerezza", ero all'oscuro di questo non piccolo particolare che mi complica non poco le cose.

Ho notato una sua certa padronanza dell'argomento e così mi ritrovo a chiederVi cortesemente se, ci sono buone nuove in merito e a vostra conoscenza?

Ho portato la barca al Cap Marina nel maggio 2023 e da allora non è più uscita.

Ringrazio in anticipo per l'eventuale disponibilità alla risposta.

G.MIlano

@olracnaiGonaliM benvenuto nel forum :) si ho una buona nuova, proprio oggi nel primo pomeriggio sono stato contattato da una responsabile del ministero della marina mercantile con la quale ho un appuntamento domani per esporle i problemi che hanno portato tutti noi europei a "fuggire" da questo Paese portando in salvo le nostre imbarcazioni.

Mi ha detto che a questo incontro ne seguiranno altri con autorità superiori e una tavola rotonda patrocinata dal ministero del turismo e quello della marina mercantile.

Probabilmente ci sarà anche qualcosa registrato per la tv tunisina, vi aggiornerò quanto prima.

Tornato ora dalla riunione,  per il momento ci siamo scambiati le impressioni, s'intende che noi stranieri dobbiamo muoverci veramente con i piedi di piombo specie quando si tratta di leggi dello Stato.

@AntoTunisia


Grazie mille per la cortese risposta. Quindi incrocio le dita e attendo fiducioso sviluppi e comunicazioni info sul forum. Si trova in Tunisia? A Monastir? Oppure ho capito male?

@olracnaiGonaliM io sono a Kantaoui ma di questo problema sono interessati tutti i porti turistici, tieni presente che se siamo ai dibattiti iniziali, se dovessero legiferare passeranno anni.

Certo. Sono tempistiche e modalità immaginabili... Grazie mille per la disponibilità. Arrivederci