Ci sono molti argomenti che parlano di questa casistica ma sono tutti abbastanza obsoleti, è quindi il caso di aprirne una nuova discussione.
Abbiamo sempre detto che è possibile avere la residenza in barca ma, purtroppo questo non è vero.
Cioè, per la Polizia va anche bene, il problema di fondo è la dogana, sempre e solo la dogana tunisina con le sue incomprensibili ed illogiche norme.
Leggendola recita così:
Peuvent bénéficier du régime de l'importation temporaire les navires de plaisance étrangers appartenant à des personnes physiques quelle que soit leur nationalité, qui ont leur principale résidence en dehors du territoire douanier tunisien, c'est-à-dire ceux qui résident à l'étranger pendant plus de six mois par an.
In parole povere se volete avere la barca in Tunisia mantenendo la vostra bandiera dovete essere residenti per più di sei mesi all'estero della Tunisia invece per la defiscalizzazione all'interno della stessa... un cane che si morde la coda.
La normativa doganale legata ai permessi di navigazione impedisce ai cittadini stranieri residenti di avere una barca in porto battente bandiera non tunisina.
Ora rendiamoci conto che battere bandiera tunisina sia un gran problema specie a chi fa diporto in Europa, ma la cosa più grave è che per ottenere questa bandiera la barca bisogna importarla pagando un dazio calcolato dalla dogana su un ipotetico valore della barca stabilito da loro, qualcosa di impensabile. Stiamo iniziando ad assistere al tracollo dei porti causato proprio da questa norma, se abbiamo Biserta e Kelibia che sono porti di transito, abbiamo anche Tunisi con i suoi Sidi Bou Said e Gammarth che a causa della loro posizione sono frequentati dal 90% del diporto locale tunisino, ma poi abbiamo tutto l'indotto del Golfo di Hammamet con Yasmine, Port El Kantaoui e Cap Marina Monastir che riceve quasi tutto l'indotto di stranieri, molti dei quali residenti sia pensionati che industriali.
Mentre vi scrivo (ma capiate che questa situazione è tanto stupida quanto assurda perchè ha evoluzioni rapidissime) Port El Kantaoui, il simbolo del turismo in Tunisia è quasi deserto. La maggior parte degli stranieri residenti sta portando via le barche, i cantieri navali sono sotto il controllo del marina e sono fermi, insomma abbiamo un indotto fondamentale che si è fermato proprio per l'applicazione di questa norma stupida da parte della dogana locale. Qualcuno ha trasferito la propria barca in località limitrofe che ancora non applicano questa norma, altri, ormai stressati da un continuo tira molla da parte delle istituzioni hanno optato per lidi più sereni in Grecia, Italia e Francia.