Paesi dove il divorzio è vietato o soggetto a restrizioni

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Pubblicato 2023-11-01 alle 00:00 da Asaël Häzaq
Trasferirsi all'estero in coppia, o trovare l'amore in un Paese straniero e iniziare una vita a due, non è sempre facile. E quando sei un espatriato, la questione si complica. Se il percorso insieme non va come previsto, il divorzio potrebbe essere l'unica soluzione possibile. Cosa fare se vivi in una nazione dove è difficile divorziare?

Paesi dove il divorzio è vietato o sottoposto a restrizioni

Nelle Filippine è vietato divorziare. Sebbene la posizione della Chiesa cattolica sulla questione si sia evoluta nel tempo (nel 2015, Papa Francesco disse che il divorzio a volte è "moralmente necessario"), le Filippine, nazione a maggioranza cattolica, non lo concedono. La misura interessa tutti i cittadini filippini, anche quelli che vivono all'estero. Un divorzio concesso all'estero non è riconosciuto nelle Filippine. Di contro, un divorzio ottenuto all'estero tra un cittadino filippino e uno straniero è riconosciuto. 

Fino al 2011, il divorzio era illegale anche a Malta. Ma dopo un referendum indetto nello stesso anno, i maltesi hanno votato "sì" al diritto al divorzio. In Sudan, le donne continuano a rivendicare i loro diritti. Le leggi patriarcali del Paese favoriscono ancora gli uomini. Il divorzio non fa eccezione a questa situazione di squilibrio. In particolare, le donne contestano la "legge sullo status personale" che le tiene sotto la tutela del padre o del marito. Nonostante le riforme del 2020, a seguito della rivolta popolare del 2018-2019 (che ha portato alla caduta del dittatore Omal el-Béchir nell'aprile 2019), non ci sono soluzioni in vista. Tenute lontane dai tavoli di negoziazione, le donne hanno manifestato l'8 aprile 2021 contro queste leggi discriminatorie. Ad Haiti il divorzio è possibile in caso di adulterio, abusi e ingiurie, condanna a una "pena grave e infamante", separazione legale e incompatibilità di carattere. 

Quali sono le opzioni in caso di divorzio?

Il primo passo è quello di informarsi sulle leggi in vigore nel Paese ospitante e in quello d'origine. A seconda della tua nazionalità, e di quella del coniuge, potrebbe essere possibile divorziare nel Paese dell'uno, o dell'altro, o in quello di attuale residenza. 

Divorziare nel Paese di nascita rimane un diritto per qualsiasi cittadino sposato con uno straniero, indipendentemente dal fatto che la coppia risieda, o meno, nella nazione di origine della persona che vuole divorziare. Ma attenzione: spesso è necessario che il richiedente si rivolga prima al tribunale, per assicurarsi che possa gestire la pratica. Se così fosse, l'altra parte rischia di non potersi più appellare alla legge del proprio Paese.

Un'altra precauzione da prendere è quella di verificare che i motivi del divorzio ('consensuale', ad esempio) siano riconosciuti nel Paese dell'altro coniuge. In caso negativo, il divorzio potrebbe essere nullo e bisognerà seguire una procedura alternativa per ottenere il riconoscimento del divorzio.

Bisogna anche considerare i costi del divorzio. In Francia, un divorzio consensuale può costare tra 1.000 e 4.000 euro e fino a 8.000 euro per un divorzio giudiziale. Negli Stati Uniti, il costo può superare i 25.000 dollari. Questi costi sono ovviamente indicativi. Tutto dipende dal motivo del divorzio, dalla presenza o meno di un avvocato, dalla complessità e dalla lentezza della procedura, ecc.

Ecco perché è così importante informarsi preventivamente sulla legislazione dei diversi Paesi. Chiaramente, non stiamo dicendo che tu sia destinato a divorziare, ma solo di prendere le dovute precauzioni quando questa diventa l'unica via possibile.

Divorzio internazionale: cosa devi considerare

Il primo aspetto da considerare è che le leggi sul divorzio sono più lesive verso i diritti delle donne. La maggior parte delle donne è soggetta a divieti e vincoli, anche quando sono vittime di violenza domestica. Un altro problema è il costo della pratica. Nelle Filippine, ad esempio, si può ottenere solo l'annullamento del matrimonio. Il divorzio è possibile in rari casi (come disturbi mentali), e accessibile solo alle persone molto ricche. Lo stesso vale per le richieste di annullamento del matrimonio. Come se non bastasse, il pubblico ministero ha il diritto di contestare il divorzio. Alcune donne hanno raccontato che la loro richiesta è stata annullata, pur avendo addotto motivazioni valide.

Le restrizioni si applicano anche alla divisione dei beni, alla custodia dei figli e al patrimonio in comune. Anche in questo caso, le donne sono più vulnerabili. La situazione peggiora per le donne espatriate, soprattutto se non parlano la lingua locale e non hanno un sostegno dall'esterno.

Ecco perché è importante definire lo stato matrimoniale. Sotto quale regime è stato celebrato il matrimonio? Quali diritti hanno i coniugi? La stessa cautela riguarda i beni acquistati dopo il matrimonio. A chi resta la proprietà in caso di divorzio? Sul contratto di locazione figurano i nomi di entrambi i coniugi? La moglie ha accesso a dati e documenti importanti (conto in banca, libretto di famiglia, contratto di affitto, automobile, ecc.). Il Paese di espatrio ha firmato la Convenzione dell'Aia sulla protezione dei minori? Chi avrà la patria potestà?

Divorzio all'estero: i documenti essenziali da avere

Anche se le autorità del Paese dove viene concesso il divorzio sono libere di chiedere i documenti che ritengono necessari, alcuni sono indispensabili in ogno caso. Ciascun coniuge deve obbligatoriamente essere in possesso dei documenti d'identità, sia quelli emessi nello Stato d'origine che in quello di espatrio (permesso di soggiorno). I coniugi devono presentare una copia integrale del certificato di matrimonio e del contratto di matrimonio (se è stato redatto). Tra i documenti essenziali figura anche una copia integrale del certificato di nascita di entrambi i coniugi e dei figli.

È inoltre necessario valutare il patrimonio e la situazione finanziaria dei coniugi. Entrambi devono essere in possesso del contratto di lavoro, delle buste paga e della documentazione in caso di proprietà o di un mutuo in corso. Il problema, a volte, è la scarsa accessibilità di questi documenti. Come già detto, una legislazione che ostacola il divorzio può limitare le donne in questo senso. Da qui l'importanza di informarsi preventivamente sulla normativa del Paese dove si espatria.