Pensionati all'estero: cosa fare quando le condizioni cambiano?

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Pubblicato 2023-01-09 alle 10:00 da Asaël Häzaq
Andare in pensione all'estero è il sogno di molti. Nel 2022, Thailandia, Mauritius, Spagna, Marocco e Portogallo sono state alcune delle destinazioni preferite dai pensionati stranieri. Ma vivendo lontano da casa potrebbero insorgere delle problematiche inaspettate. Cosa fare nel caso in cui le leggi che regolano il soggiorno dei pensionati all'estero cambiano? Come comportarsi se sopraggiungono difficoltà economiche? Il Paese d'origine può aiutare in quale modo?

Andare in pensione all'estero può essere molto costoso

I primi mesi del lockdown hanno colto tutti alla sprovvista. I governi sono stati costretti a intervenire. Molti hanno rimpatriato i propri cittadini, non necessariamente a titolo gratuito. Alla maggior parte dei 7.255 svizzeri che sono stati rimpatriati, è stato presentato il conto. Per alcuni pensionati, però, l'eccezione è diventata la norma. Sul sito dell'Ambasciata svizzera all'estero si può leggere che, secondo l'articolo 5 della Legge che regola il soggiorno degli Svizzeri all'Estero: "Ogni individuo è soggetto a responsabilità personale quando pianifica o intraprende un soggiorno all'estero, o quando lavora all'estero". La Svizzera interviene solo in caso di estrema necessità.

Un cambiamento nella legislazione del Paese ospitante può avere un impatto sulla vita dei pensionati espatriati e far scattare l'intervento del Paese d'origine? Dopo il COVID, la Thailandia ha imposto ai pensionati stranieri di avere un'assicurazione sanitaria con una copertura base di almeno 100.000$, ossia un'uscita mensile che va dai 103$ ai 206$ al mese. Il mancato rispetto di questa regola comporta il rischio di espulsione. Una spesa del genere è troppo cara per molti pensionati che vivono in Thailandia. Hanno scelto questa destinazione attirati dal basso costo della vita e perchè la pensione che percepiscono non permette di vivere in modo dignitoso a casa loro.

Il sistema sanitario thailandese, che è stato duramente colpito dalla pandemia, sta adottando misure significative per proteggersi. Se da un lato il Paese punta sulla manodopera straniera per rilanciare la sua economia, senza che questo comporti dei costi aggiuntivi allo Stato, dall'altro i pensionati stranieri si sommano alla popolazione locale, mettendo a dura prova il sistema sanitario thailandese. Per questo motivo la Thailandia si è rifiutata di accollarsi da sola ogni spesa addizionale.

Dovresti sottoscrivere un'assicurazione sanitaria privata quando vai in pensione all'estero?

Purtroppo la pandemia ha spinto molte persone a cercare una vita migliore all'estero. Questa tendenza è stata osservata sia tra la popolazione attiva che tra quella in pensione. La maggior parte cerca un ambiente e condizioni di vita migliori. La pensione, che a volte potrebbe non essere sufficiente per vivere nella nazione d'origine, può essere più che sufficiente in quella ospitante. Con l'avanzare dell'età le persone potrebbero avere maggiore necessità di cure mediche. Purtroppo il sistema sanitario pubblico non funziona bene dappertutto ed è per questo che è buona norma stipulare un'assicurazione sanitaria privata. Il COVID ha dimostrato che i costi dell'assistenza sanitaria possono rappresentare un grosso onere per i pensionati all'estero. 

Prima dello scoppio della pandemia, un certo numero di pensionati ignorava il fatto che, trasferendosi all'estero, perdono il diritto alle cure nel Paese d'origine. Alcuni fanno tuttora affidamento sulla convenzione fiscale tra la nazione d'espatrio e quella di precedente residenza, per andare avanti e indietro ogni 3 mesi e farsi curare a casa loro. Per essere considerati residenti all'estero bisogna non essere stati iscritti nell'anagrafe dei residenti in Italia per oltre metà anno (ovvero 183 giorni). 

Tanti pensionati francesi eleggono dimora in Marocco. La legge francese è molto chiara: non appena si lascia la Francia, le spese sanitarie non sono più coperte. La pensione di vecchiaia può essere pagata solo se la persona notifica la propria posizione alla compagnia di assicurazione sanitaria. La legge marocchina sancisc che lo straniero contribuisca all'assicurazione sanitaria nazionale. L'importo del contributo viene calcolato in base all'ammontare della pensione. Questo tipo di assicurazione sanitaria è detta "di base" quindi è meglio integrarla con un'assicurazione privata.

Quali sono i rischi di andare in pensione all'estero per sfuggire alla precarietà?

Se qualcosa va storto, il Paese d'origine non si assume alcuna responsabilità. Organizzare un rimpatrio d'emergenza, ad esempio, sarà un problema per chi non ha sottoscritto un'assicurazione privata con opzione di rimpatrio. Questa spesa addizionale grava sul budget dei pensionati ma va presa in considerazione quando si pianifica un trasferimento all'estero. 

Anche la crisi economica e l'inflazione pesano sul portafoglio dei pensionati. Per questo motivo, in tanti scelgono di vivere all'estero. E' un modo per sfuggire a una situazione di precarietà. Ma questa scelta può rivelarsi problematica quando il Paese ospitante decide di imporre nuove regole. 

Purtroppo anche la nazione d'origine ne risente. I pensionati che non riescono più a vivere nel Paese estero possono essere costretti a tornare in patria, il problema subentra quando non hanno i mezzi per provvedere al rimpatrio. Da qui gli avvertimenti dei governi sul pensionamento all'estero. Quindi, sì a una vita confortevole con un maggiore potere d'acquisto, ma non senza considerare quanti più aspetti possibili.