Stati Uniti: immigrazione in ripresa ma mancano lavoratori

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Pubblicato 2022-10-19 alle 00:00 da Ameerah Arjanee
L'immigrazione negli Stati Uniti ha quasi raggiunto i livelli pre-pandemia. Nonostante ciò, alcuni settori, come quello dell'ospitalità, dell'edilizia e dei servizi, registrano ancora una grave carenza di lavoratori. Si tratta di mansioni che sono tradizionalmente coperte da immigrati della classe operaia, provenienti dall'America centrale e meridionale. Alcuni analisti sostengono che aumentare i flussi di immigrazione legale per questa categoria demografica potrebbe risolvere il problema.

L'immigrazione è quasi ai livelli pre-pandemici 

Da quando gli Stati Uniti hanno riaperto le frontiere nel novembre 2021, i tassi di immigrazione stanno tornando progressivamente alla normalità. Al momento, il Ministero degli Affari Esteri esamina circa 800.000 visti di lavoro per non immigrati al mese, pari all'80% dei numeri del 2019. Nel 2020, invece, al culmine della pandemia, sono stati ammessi nel Paese solo 200.000 lavoratori temporanei. 

Secondo uno studio condotto da alcuni docenti dell'Università della California, nonostante il miglioramento registrato nel 2022, gli Stati Uniti hanno attualmente 1,7 milioni di immigrati in età lavorativa in meno rispetto a quelli che avrebbero avuto se la pandemia non ci fosse stata. Perché? 

Il problema è iniziato prima della pandemia, quando l'ex presidenteTrump ha introdotto nuove restrizioni all'immigrazione. L'attuale amministrazione Biden-Harris non ha ancora abrogato queste restrizioni. La loro politica sembrerebbe più orientata a scoraggiare l'immigrazione clandestina dall'America centrale e meridionale, in particolare dal cosiddetto Triangolo del Nord: Guatemala, El Salvador e Honduras.

Posti di lavoro vacanti nei settori che dipendono dagli immigrati

Secondo l'Ufficio di Statistica americano, nel 2022 sono stati registrati dai 9 ai 12 milioni di posti di lavoro vacanti al mese. I settori con il maggior numero di offerte coincidono, senza sorpresa, con le industrie che impiegano più immigrati e lavoratori stranieri temporanei: ospitalità, edilizia e servizi. I settori da sempre occupati da cittadini statunitensi, come la finanza e il servizio pubblico, non registrano invece carenze simili.

Il Ministero del Lavoro americano riferisce che, nel 2018, quasi il 20% di tutti i lavoratori nel settore dell'ospitalità era costituito da immigrati. Nell'ambito delle strutture ricettive e alberghiere, il personale straniero rappresentava oltre il 30% della forza lavoro. Anche l'industria dei servizi, che comprende professionisti della bellezza, addetti alla manutenzione, addetti alla distribuzione di prodotti alimentari e operatori di supporto alle imprese, contava molti immigrati, regolari e non. Secondo il Pew Research Center, quasi il 25% di tutte le posizioni di manovalanza nella ristorazione sono coperte da immigrati. Per quanto riguarda l'industria edile, un'indagine del 2018 dell'US Census Bureau, ha evidenziato che un quarto dei lavoratori è di origine straniera.

A livello globale, tanti professionisti con esperienza negli hotel, nella ristorazione e nel turismo hanno paura di reintegrare questi settori, dato il modo in cui stati licenziati, o messi in aspettativa senza stipendio, durante la pandemia. Secondo il New American Economy Research Fund, nel 2020 e nel 2021 i tagli in questi ambiti sono stati elevatissimi. Nel 2020, ospitalità e ristorazione hanno licenziato circa il 45% dei loro impiegati. Sei milioni e mezzo di persone hanno perso il lavoro.

Nel 2022, questi settori hanno iniziato a riprendersi. Nel mese di settembre, ad esempio, sono stati registrati 83.000 nuovi posti di lavoro nel settore del tempo libero e dell'ospitalità, 19.000 nel settore delle costruzioni e 46.000 nei servizi alle imprese. Il problema è che queste posizioni non vengono riempite. 

A metà di quest'anno, nel settore alberghiero e della ristorazione, a fronte di 1.4 milioni di posizioni libere, ne sono state coperte solo 565.000. Lo stesso fenomeno è stato registrato nel campo delle costruzioni dove le offerte disponibili erano 434.000 e i lavoratori disponibili solo 390.000. L'offerta è decisamente superiore alla domanda.  

La situazione è particolarmente difficile per gli Stati americani che dipendono fortemente dalla forza lavoro straniera. La Florida, il cui pilastro economico è il turismo, non trova manodopera. La rivista Boca Raton scrive che alcuni ristoranti sono costretti a ricorrere a camerieri-robot. Peter Ricci, professore di gestione dell'ospitalità presso la Florida Atlantic University, sostiene che l'industria deve lavorare sulla propria immagine, per risultare più appetibile agli occhi dei giovani dopo la pandemia. 

Secondo altri analisti, invece, la soluzione starebbe nel facilitare l'immigrazione legale a scopo economico. Nel 2018, poco più di un quarto del personale alberghiero della Florida era composto da immigrati; si tratta di 300.000 posti di lavoro che gli americani non sono probabilmente interessati a coprire. 

Bahar, professore universitario, e Casas-Alatriste, analistica politico, in un articolo a quattro mani per il Brookings Institution hanno scritto che, se gli Stati Uniti interrompessero le deportazioni di massa e aiutassero questi immigrati a ottenere la residenza legale, il problema della carenza di manodopera sarebbe ampiamente risolto. Bahar sottolinea che la maggior parte degli immigrati senza documenti sono giovani, tra i 18 e i 39 anni, e non hanno una laurea. Possono quindi essere formati per lavorare nei settori dell'ospitalità, dei servizi di ristorazione, dell'edilizia o in qualsiasi altro campo in cui è difficile assumere personale autoctono. Molti potrebbero essere integrati come camionisti e dipendenti portuali per contribuire a risolvere gli attuali problemi della catena di approvvigionamento, afferma Bahar. 

L'ampia offerta rappresenta un'opportunità anche per altri lavoratori stranieri. Gli studenti delle scuole alberghiere di tutto il mondo, ad esempio, potrebbero fare domanda di stage in Florida, Nevada, Arizona, Colorado o Hawaii, tutti Stati caratterizzati da una fiorente industria dell'ospitalità. Data la carenza di manodopera, hanno buone possibilità di essere assunti per un tirocino, e in seguito con un contratto a tempo indeterminato.