Le modalità di voto per gli italiani all'estero vanno riviste?

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Pubblicato 2022-05-11 alle 00:00 da Expat.com team
Gli italiani residenti all'estero e iscritti all'AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero) possono votare per corrispondenza per le elezioni politiche e i referendum abrogativi e confermativi. E se fosse data agli espatriati la possibilità di votare anche da remoto? Il remote voting potrebbe incentivare il voto?

La Costituzione Italiana sul voto all'estero

L'articolo 48 della Costituzione Italiana sancisce: Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.

Nella circoscrizione Estero, che è  istituita per l'elezione delle Camere, vengono eletti 18 parlamentari, 12 deputati e 6 senatori.

Gli italiani all'estero votano?

Secondo l'Archivio storico delle elezioni, una banca dati messa a disposizione dal Ministero dell'Interno, al Referendum Costituzionale del 2020, indetto per approvare o respingere la legge di revisione costituzionale, gli italiani all'estero con diritto di voto erano 4.537.308. Hanno votato in 1.057.211. Il numero di schede non valide è stato pari a 105.419 (9,97% del totale). 
In linea generale, la percentuale media delle schede non valide è nettamente superiore tra gli italiani che votano all'estero (intorno al 10,5% ) rispetto a quella che si registra ai seggi elettorali in Italia (1,5%).

In riferimento alle elezioni politiche del 2018, indette per il rinnovo del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, gli aventi diritto a votare dall'estero erano 8.066.634. Hanno inviato il loro voto per corrispondenza solo in 2.423.407. 
Il 30% circa degli italiani all'estero si è astenuto. Cosa spiega una percentuale così alta? Forse si sentono meno rappresentati o considerati a livello governativo, e optano per astenersi venendo meno a un loro dovere civico? Ciò detto, se votare è un diritto, lo è anche astenersi.

Introduzione del voto elettronico

Una delle ragioni dell'astensionismo potrebbe essere correlata alla modalità attuale che si usa per votare dall'estero, ossia per corrispondenza. E se fosse possibile votare da remoto, direttamente dal computer o dallo smartphone? L'opzione del voto elettronico potrebbe convertirsi in una maggiore affluenza? 

Probabilmente sì, ma si dovrebbe trovare il sistema per permettere agli italiani all'estero di scegliere la modalità di voto a loro più consona. Le nuove generazioni, che hanno dimestichezza con il mondo digitale, sarebbe probabilmente a favore del remote voting, visto che l'operazione si risolverebbe in qualche click. Per tutti gli altri è fondamentale che resti attiva la possibilità del voto per corrispondenza.

E voi, siete a favore dell'introduzione del voto elettonico per gli italiani all'estero? Scrivetecelo qui sotto nei commenti.