Aumento globale del prezzo del carburante: quali paesi sono più colpiti?

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Pubblicato 2022-04-11 alle 11:00 da Ester Rodrigues
I prezzi del carburante hanno raggiunto livelli record nelle ultime settimane e i governi di tutto il mondo stanno cercando delle soluzioni per alleggerire il carico che pesa sui consumatori. Alcuni Paesi, come Brasile e Francia, stanno valutando la possibilità di aumentare le sovvenzioni e di ridurre la pressione fiscale.

Queste misure riflettono i rischi economici e politici che i governi temono come conseguenza dell'impennata dei prezzi dei carburanti; l'aumento è causato da un aumento della domanda e dalle interruzioni nell'approvvigionamento a seguito dell'invasione russa in Ucraina. Gli analisti si aspettano che i prezzi continuino a salire e ciò avrà un impatto drastico sulla crescita economica, costringendo a ridurre i consumi, danneggiando i lavoratori e innescando eventuali disordini politici. Negli anni precedenti, l'aumento dei prezzi del carburante ha scatenato proteste, sfociate nel sangue, in paesi come il Kazakistan, l'Iran e lo Zimbabwe.

Adrià Morron Salmeron, economista spagnolo presso la Caixa Bank Barcelona, ​​afferma che l'impatto dell'aumento dei prezzi del petrolio sulla crescita mondiale si analizza in base a: i fattori responsabili del movimento (offerta, domanda o altro) e l'equilibrio tra l'impatto positivo sulle economie esportatrici di petrolio e l'impatto negativo sulle economie importatrici. Ad oggi la Russia è uno dei principali esportatori di petrolio ma, a causa delle sanzioni internazionali che sono stati imposte, gli scambi con il Paese si sono interrotti. Gli analisti di JP Morgan Chase & Co e Bank of America hanno previsto che l'interruzione dei flussi petroliferi russi potrebbe far salire il prezzo del petrolio tra 185$ e 200$ al barile.

Quali sono i Paesi più colpiti?

La crisi petrolifera è stata innescata dalla pandemia, e ora non fa che peggiore. La guerra tra Russia e Ucraina ha portato all'aumento dei prezzi, a fronte di una domanda che cresce e di un'offerta in calo. Negli Stati Uniti, il prezzo medio della benzina aveva già raggiunto il record di 4,3$ al gallone durante la prima settimana di marzo. È probabile che i prezzi del carburante raggiungeranno i 5$ al gallone prima della fine di maggio.

In Gran Bretagna, il prezzo medio della benzina senza piombo nelle stazioni di servizio è salito a 1,58£ al litro, mentre il diesel ha raggiunto 1,65£ al litro. Secondo la società di servizi automobilistici RAC Fuel Watch, siamo di fronte ad aumenti record. 
Anche in Australia i prezzi del carburante hanno raggiunto il massimo storico, appena al di sotto di 2 AUD al litro. Mercoledì scorso, l'Irlanda ha annunciato una riduzione delle accise sul carburante fino alla fine di agosto per alleggerire i consumatori. Per quanto riguarda il Portogallo, il governo prevede di ridurre la tassa speciale sui carburanti per far fronte all'impennata senza precedenti dei prezzi dell'energia.

In Francia, pochi giorni prima delle elezioni presidenziali, il presidente uscente Emmanuel Macron ha affermato che il suo governo avrebbe messo in atto misure per aiutare le famiglie a far fronte all'aumento dei prezzi del carburante. Ha colto l'occasione per sottolineare che il Governo francese ha già stanziato un budget di 20 miliardi di euro per calmierare i costi di benzina ed elettricità. "Non permetterò a nessuno di dire che il governo non si è attivato", ha detto Macron durante un comizio per la sua campagna elettorale. In Brasile, il Governo sta valutando un nuovo programma di sussidi per l'acquisto di carburante per aiutare i consumatori. Il governo ceco ha deciso di non rendere obbligatoria la miscela di biocomponenti nei carburanti e di abolire la tassa di circolazione per contrastare l'impennata dei prezzi.

Anche in Italia il Governo ha tagliato momentaneamente le accise. I prezzi registrati il 7 aprile sul diesel (self service) si aggiravano tra 1,753 e 1,792 euro/litro, quelli della benzina (self service) tra 1,742 e 1,809 euro/litro (fonte dell'informazion today.it/economia).

Qual è l'impatto sugli espatriati?

L'aumento dei prezzi della benzina ha un impatto diretto sugli espatriati che lavorano nel settore dei trasporti. 
Miranda Krauss, che vive in California, intervistata dal notiziario Reuters ha detto di essere costretta a fare diversi chilometri per andare a fare benzina in una cittadina che offre i prezzi più bassi sul mercato. "La situazione è così disastrosa che devo andare fino a Carlsbad per fare il pieno. Di solito non vado così lontano".

Renata Lopez, un'espatriata peruviana che lavora in Texas nel settore delle riparazioni auto, fa sapere che l'aumento dei prezzi del carburante ha avuto un impatto negativo anche sul suo lavoro. "Questa è la stagione della grandine, ma ho notato che le persone vengono sempre meno a far sistemare la carrozzeria. Non rientra più nelle loro priorità.”

Paesi meno colpiti

I Paesi che un tempo facevano parte dell'Unione Sovietica, tra cui Bielorussia, Armenia, Kazakistan, Kirghizistan e Kirghizistan, stanno a fianco della Russia in questo periodo di guerra. Anche Cuba, stretta alleata della Russia, sostiene Putin. Grazie alle buone relazioni con Russia e Ucraina, l'India ha mantenuto una posizione neutrale come Stato non allineato. Tutti questi paesi, così come la Cina, che sta attualmente valutando di attuare misure diplomatiche per agevolare un equilibrio tra i paesi occidentali e la Russia, non sono stati colpiti come il resto del mondo dall'aumento dei prezzi del carburante. A differenza di altre nazioni, stanno sostenendo la Russia e questo consente loro di continuare a beneficiare degli scambi economici.

La crisi petrolifera risale al 2017. La situazione è ulteriormente peggiorata con la pandemia del Covid-19.