Gianluca, un imprenditore trevigiano in Slovenia

Interviste agli espatriati
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Pubblicato 2022-02-10 alle 08:25 da Francesca
Imprenditore nel settore dell'innovazione tecnologica e digitale, Gianluca si trasferisce a Nova Gorica nel 2015. Lì apre delle società che si occupano di sviluppo di soluzioni informatiche. La Slovenia gli ha permesso di affermarsi in campo lavorativo, in un ambiente meno nazionalista dell'Italia e meno opprimente a livello fiscale. Inoltre è vicina al Veneto, e può raggiungere famiglia e amici quando vuole. 

Raccontaci un po' di te, da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Innanzi tutto, grazie per il vostro impegno per gli expat. Chi si trova all'estero spesso ha bisogno di una rete di riferimento e anche solo pochi consigli possono essere di grande aiuto, specie nei momenti iniziali. Io sono di Treviso e ho deciso di trasferirmi all'estero nel 2015.

Da dove nasce la decisione di trasferirti in Slovenia?

Ero stufo del sistema burocratico opprimente che c'è in Italia, della mancanza di meritocrazia, dell'ingiustizia generazionale, dell'inferno fiscale italiano. La cosa peggiore in assoluto è che in Italia non si poteva – e oggi ancora di più non si può – nemmeno più sognare. Pertanto avevo deciso di “votare con i piedi” come si dice. All'inizio pensavo di andare in altri posti, Londra (la Brexit non era nemmeno un'ipotesi all'epoca), Berlino, Vienna. Poi un amico mi ha fatto scoprire la Slovenia e me ne sono innamorato, anche perché è in ogni caso vicina al Veneto e quindi ai miei legami famigliari e di affetto. Dal punto di vista naturalistico è stupenda e molto varia, per esempio.

In che città vivi e in base a che criteri l'hai scelta?

Vivo a Nova Gorica. L'ho scelta perché è la città più vicina al Veneto e pertanto in poco più di un'ora in auto posso raggiungere Treviso. Anzi in soli 10 minuti a piedi posso andare in piazza a Gorizia e mi pare di non essere neanche all'estero. Inoltre puoi trovarvi tutti i servizi essenziali. In molti parlano italiano e ancora di più lo capiscono, per cui anche la comunicazione è più semplice.

Di cosa ti occupi?

Io opero nel settore dell'innovazione tecnologica e digitale. Ho aperto alcune società di sviluppo di soluzioni informatiche. L'ultima è nel campo delle criptovalute, un crytpo exchange che ricorda le mie radici anche nel nome: Venice Swap.

Che effetti ha avuto la pandemia sulla tua attività professionale?

Per fortuna, occupandomi di asset intangibili ne ho risentito solo parzialmente, anzi quasi per nulla. E ancora più fortunatamente 6 mesi prima dell'inizio della pandemia avevo cambiato radicalmente il nostro modello operativo, affidandomi esclusivamente al lavoro remoto, quello che poi sarebbe diventato famoso in Italia come “smart working”.

A livello lavorativo, quali sono i vantaggi e le opportunità che la Slovenia ti offre rispetto all'Italia?

Minor burocrazia, minor peso fiscale, minore nazionalismo e quindi maggior apertura mentale verso l'internalizzazione, maggiore conoscenza della lingua inglese, un sistema più snello.

Il mercato del lavoro sloveno è aperto agli stranieri e quali sono i profili più ricercati?

Il sistema è abbastanza aperto agli stranieri e i profili più ricercati sono quelli che “tirano” ovunque: high-skilled, in particolare in ambito informatico.

Vivere in Slovenia è più/meno caro rispetto all'Italia? Ci fai qualche esempio pratico?

La vita costa un po' meno, ma non tantissimo, dipende anche dalle zone. Lubiana, la capitale, è forse un po' più cara. Sicuramente costa molto meno il carburante. Il diesel ad esempio costa circa 1.40-1.44 euro al litro, contro i quasi 1.70 euro al litro in Italia. Anche l'energia elettrica costa molto meno, dato che in Slovenia utilizzano energia prodotta da centrali nucleari. L'Italia ipocritamente ha abbondonato il nucleare, ma poi importa energia elettrica prodotta da nucleare dalla Slovenia appunto, dalla Francia e dalla Svizzera, rendendola la principale fonte di approvvigionamento elettrico pari al 24% del mix utilizzato nel nord Italia, superiore anche al gas (al 21,5%). Poi chiediamoci perché in Italia molte cose costano di più…

Un punto dolente sono gli affitti: sono paragonabili a quelli italiani e talvolta anche più cari.

Puoi dare qualche consiglio, a chi sta per trasferirsi o è appena arrivato in Slovenia, per affrontare al meglio la nuova esperienza di vita?

Prima di trasferirsi in Slovenia suggerisco vivamente di affidarsi ai consigli e alla guida di professionisti sloveni, sia per gli aspetti legali sia per quelli fiscali e burocratici in genere. È un Paese diverso, con leggi diverse, con una lingua diversa e avventurarsi senza preparazione non è mai consigliato. In tal senso può essere molto utile proprio cercare consulenti per i primi consigli a Capodistria, dove l'italiano è molto parlato ed è anche riconosciuto come lingua minoritaria, oppure appunto a Nova Gorica. Vi sono diversi studi di avvocati e commercialisti molto preparati che possono aiutare a risolvere alcune questioni fondamentali, dalla residenza, al lavoro, all'assistenza sanitaria etc...

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