Mercato del lavoro nei Paesi del Golfo dopo l'esodo degli espatriati

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Pubblicato 2021-07-12 alle 15:10 da Momentsing
Le nazioni che fanno parte del Consiglio di Cooperazione del Golfo attraggono da sempre lavoratori stranieri di ogni grado. A causa della crisi economica in corso, molti professionisti sono tuttavia titubanti sulle possibilità che Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar possono ancora offrire.     

I Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (in inglese Gulf Cooperation Council - GCC) sono generalmente destinazioni favorevoli agli stranieri grazie alle buone opportunità di lavoro, alla qualità della vita e ai vantaggi fiscali che offrono. Secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, i migranti nei paesi del GCC rappresentano oltre il 10% di tutti i migranti nel mondo. In varie nazioni estere, gli espatriati rappresentano una buona fetta della forza lavoro.

Di recente, tuttavia, il numero degli stranieri nei Paesi del GCC è notevolmente diminuito. A causa della pandemia del Covid-19, molti hanno perso il lavoro e sono stati costretti a tornare a casa. Un sondaggio del S&P Global Ratings uscito a febbraio 2021, riporta che, nel corso del 2020, la forza lavoro straniera in questa zona sarebbe diminuita di circa il 4% per colpa della pandemia e del calo del prezzo del petrolio. La previsione è che la percentuale continui ad aumentare, specialmente in Kuwait e Oman. 

I Paesi del Golfo mirano a modificare gli assetti del loro mercato del lavoro favorendo l'assunzione di professionisti locali. L'Oman, ad esempio, sta implementando un processo cosiddetto di omanizzazione che prevede di rimpiazzare gli espatriati con impiegati del posto. Nel 2020, il numero degli stranieri in Oman è calato del 12%. L'esodo è in corso anche in Kuwait dove la comunità degli expat ha subito una perdita di circa il 4%. 

Il futuro della forza lavoro straniera nel GCC 

Gli stranieri in servizio nei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo provengono principalmente dalla Penisola Arabica, dall'Asia e dall'Europa. I professionisti europei ricoprono di solito ruoli specializzati e ben retribuiti. A fronte della crisi economica in corso, questo tipo di profili sta diventando sempre più costoso per le aziende che stanno rivedendo i loro criteri di impiego a favore di professionisti nativi del posto. 

I lavoratori stranieri altamente qualificati rimangono, tuttavia, una vera risorsa per le imprese del GCC così come per la crescita economica globale. Va aggiunto, a completamento, che ci vorrà del tempo prima che la forza lavoro locale raggiunga le stesse competenze della controparte expat.

Secondo un'analisi intitolata "Labor market assessment: Market Trends and Opportunities in Ethiopia and the Gulf", pubblicata dall'Ufficio internazionale del lavoro nel 2020, si prevede che la domanda di forza lavoro straniera negli Stati del GCC crescerà nel prossimo decennio principalmente nei settori dell'edilizia, della sanità, dell'ospitalità e dell'agricoltura. 

S&P Global Ratings, nella sua inchiesta, riporta inoltre che gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar adottano politiche meno restrittive a livello di assunzioni di personale in arrivo da Paesi esteri. 

Se hai intenzione di trasferirti, non tutte le speranze sono perdute. Quando la pandemia si placherà e l'economia riprenderà a girare, si apriranno nuove opportunità di impiego per i lavoratori specializzati, perchè le aziende avranno sicuramente bisogno di questo tipo di profili per il buon funzionamento delle loro attività produttive.