L'immigrazione favorirà il rilancio dell'economia mondiale?

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Pubblicato 2021-04-21 alle 12:20 da Veedushi
Nell'era del COVID-19, molti paesi come Canada, Nuova Zelanda e Corea del Sud hanno deciso di puntare sull'immigrazione per la loro ripresa economica. In che misura i talenti stranieri possono favorire l'uscita dalla recessione economica?

Negli ultimi decenni l'immigrazione ha costituito una risorsa importante per tante nazioni nel mondo. Che sia in Europa, in Asia, in Nord America, in Oceania o in Medio Oriente, l'apporto di talenti stranieri ha contribuito alla crescita economica e a quella del mercato del lavoro. Kuwait e Qatar, ad esempio, possono contare su una comunità di espatriati che è addirittura più vasta della popolazione locale. Purtroppo, a causa della recessione causata dalla crisi sanitaria, molti di loro sono rientrati nei paesi di origine.

Ripristinare la competitività

L'anno scorso è stato duro ma all'inizio del 2021 alcune nazioni hanno iniziato a riprendersi. La Cina, ad esempio, ha registrato una crescita del PIL (prodotto interno lordo) del 18,3% nel primo trimestre. L'anno scorso, nello stesso periodo, la stessa registrava il peggior andamento economico degli ultimi 4 anni. Per rilanciare le attività, Dubai ha recentemente emesso un nuovo visto per lavoro a distanza che consente ai professionisti stranieri di vivere sul territorio lavorando da remoto. Di fatto non possono essere integrati nel mercato del lavoro locale ma essendo residenti contribuiscono attivamente all'economia perchè spendono (tempo libero, affitto, cibo, educazione dei figli ecc...). 

Anche il Canada riconosce il valore degli immigrati per il rilancio dell'economia. A fronte di una popolazione che invecchia e di un significativo calo delle nascite, il paese ha varato dei programmi dedicati a professionisti e studenti internazionali che risiedono sul territorio. Grazie alle loro competenze dovrebbero essere in grado di promuovere la crescita economica in questo periodo di crisi. La Corea del Sud punta sui talenti stranieri per lo sviluppo di settori quali ricerca e sviluppo ed intelligenza artificiale.

Le economie mondiali fanno anche affidamento sulle tasse che gli espatriati pagano nel paese ospitante. Nella maggior parte dei casi, le persone si trasferiscono all'estero alla ricerca di migliori prospettive di carriera, stipendio e qualità della vita. Va da sè che maggiori entrate presuppongano maggiore uscite a livello fiscale. Sul lungo raggio risulta quindi evidente come le varie nazioni potranno trarre vantaggio da questa tipologia di profili stranieri. 

Un mercato del lavoro più forte

Molti paesi, tra cui Canada, Nuova Zelanda ed Australia stanno attualmente fronteggiando una carenza di manodopera. Pur vantando una forza lavoro locale qualificata, alcuni settori come sanità, ingegneria, tecnologia, edilizia, faticano a soddisfare la domanda. Anche se la pandemia ha rallentato le assunzioni, questi paesi sono alla continua ricerca di personale straniero idoneo. Lo dimostra il fatto che non abbiano mai chiuso le frontiere.

Non dimentichiamo i lavori stagionali a cui, nella maggior parte dei casi, la popolazione locale non è interessata perchè si tratta di impieghi a tempo determinato e sottopagati. Nuova Zelanda, Australia, Canada e Regno Unito offrono diverse opportunità di questo tipo nei settori dell'agricoltura, del turismo, dell'insegnamento estivo delle lingue, ecc... L'immigrazione a tempo determinato favorisce la continuità di questi settori che hanno un peso importante a livello economico. 

Gli stranieri favoriscono il benessere delle aziende

Negli anni, la forza lavoro straniera si è rivelata una risorsa vitale per tante multinazionali. Spesso le qualifiche e le competenze richieste su progetti specifici non sono disponibili sul territorio nazionale quindi l'assunzione di profili dall'estero aiuta le aziende a restare competitive. Purtroppo a causa della crisi globale, migliaia di professionisti stranieri sono stati licenziati non avendo altra scelta se non rientrare nei paesi di origine. 

I tassi di infezione da COVID-19, le azioni governative per contrastare la pandemia, le restrizioni sanitarie all'arrivo sono fattori che condizionano la mobilità internazionale. Con la riapertura delle frontiere e la ripresa dei voli aerei, si riprede tuttavia una lenta ripresa economica. 

Il ruolo degli investimenti stranieri

Indipendentemente dalle sue dimensioni, un'azienda rappresenta un investimento. Consentire l'accesso degli stranieri a questo tipo di investimenti può senza dubbio aiutare un paese a riprendersi economicamente. Di fronte alla recessione dell'ultimo anno, alcuni paesi hanno definito nuove strategie per attrarre investitori e imprenditori dall'estero, dando loro accesso ad incentivi fiscali e altri vantaggi come visti dedicati, garanzia di residenza permanente, diritto di cittadinanza, ecc...

La Thailandia, ad esempio, sta lavorando a delle misure per rilanciare gli investimenti esteri e il turismo. Le misure proposte includono la riduzione delle imposte sulle società, la revisione delle leggi sulla proprietà per i cittadini stranieri e vantaggi per le startup. Anche i pensionati stranieri giocano un ruolo importante nell'economia tailandese dato che la maggior parte mantiene uno standard di vita da espatriato e spende di conseguenza. Tanti investono anche nel settore immobiliare. La Thailandia mira ad attirare almeno un milione di nuovi pensionati stranieri nei prossimi anni, che genereranno introiti annuali di circa 38,1 miliardi di dollari.