Come gestire gli alti e bassi di trasferirsi all'estero

Vita quotidiana
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Scritto da Asaël Häzaq il 27 settembre, 2024
Trasferirsi all'estero può scatenare un turbine di emozioni: gioia, tristezza, sconforto e speranza, spesso tutte insieme. Come puoi gestire questi stati d'animo contrapposti per affrontare la vita in un nuovo paese con calma e ottimismo?

Come gestire le emozioni quando ci si trasferisce all'estero

Non è necessario trasferirsi dall'altra parte del mondo, o in un Paese con una cultura radicalmente diversa dalla propria, per sentirsi scombussolati a livello interiore. Anche il progetto di espatrio più meticoloso può essere accompagnato da emozioni contrastanti, stati d'animo altalenanti e pensieri confusi. Si chiama “ascensore emozionale”.

Come suggerisce il termine, si tratta di emozioni positive e negative che salgono e scendono, come in un ascensore. Passi dalla gioia alla tristezza, dalla serenità allo sconforto, senza riuscire a regolare queste emozioni. Emozioni esasperate, che vivi intensamente. Ogni espatriato le interiorizza a modo suo. Alcuni hanno un atteggiamento estremamente rilassato mentre altri sono così stressati da non riuscire a stare in piedi. 

A prescindere da quale sia il tuo caso, è importante che accetti le tue emozioni (sia positive che negative) per poterle gestire. Ecco alcuni esempi di stati d'animo che potresti provare se stai per trasferirti all'estero.

Euforia

Non stai più nella pelle, ma l'euforia è giustificata. Il tuo progetto di espatrio si sta finalmente realizzando, che si tratti di un trasferimento per lavoro o per amore... Qualunque sia il motivo, sei felicissimo.

Nervosismo

Niente va per il verso giusto. La gioia è soffocata dalle scartoffie che sommergono la tua scrivania. La burocrazia offusca il tuo sogno di vivere all'estero. Devi aspettare un altro mese prima che ti arrivi il visto, e la situazione ti innervosisce. Non ne puoi più delle email da inviare alle autorità, e non sopporti le domande continue di amici e parenti: "Perchè non sei ancora partito?", "Quando arriva il visto?".

Orgoglio

Tutto sommato, hai molto di cui essere orgoglioso. Hai risparmiato abbastanza per trasferirti all'estero in tutta tranquillità. Sei rilassato e fiero di te stesso. Provi un sentimento bello e sei felice dei traguardi raggiunti finora.

Tristezza

Riuscirai a farcela, lontano dagli affetti? Hai appena ricevuto la lettera di conferma da parte delle autorità. Il visto è in arrivo. Ma invece di essere felice, sei sopraffatto dalla tristezza. Pensi a tutte le cose che ti perderai. L'ansia inizia a salire. E se posticipassi la partenza?

Gioia

Il visto è quasi arrivato! Dopo aver letto e riletto il documento dell'immigrazione che ti avvisa che tutto è in ordine, puoi tirare un respiro di sollievo: niente più ostacoli burocratici, l'attesa è finita! Dal punto di vista delle carte, sei a posto. Devi solo prepararti a livello mentale. Sei determinato, e hai un bel sorriso di gioia stampato in volto.

Dubbi

Riuscirai a cavartela da solo? Anche se non stai lasciando il continente, trasferirti in un altro Stato è un passo importante. Da qualche giorno sei assalito dai dubbi. Come farai a vivere lontano dai tuoi? Anche la barriera linguistica ti preoccupa, hai paura che il corso di lingua che hai appena finito non sia stato così efficace. A tutto si aggiunge la crisi economica in corso. Stai facendo il passo più lungo della gamba? Sei davvero sicuro di voler partire?

Scoramento

Trasferirsi all'estero è un percorso a ostacoli con tante sfide da affrontare. A volte tutto sembra andare storto. Continui a ricevere email dall'immigrazione per inviare un documento che hai già spedito dieci volte, poi ci sono le spese per il visto, per il biglietto aereo, per il trasloco... I soldi sono pochi già prima di partire e ti scoraggi tanto da mettere in discussione l'intero progetto.

Speranza

E se investissi su te stesso? Cosa sarà mai un'email in più nel progetto di una vita? Certo, è una seccatura, ma è l'ultimo ostacolo prima di iniziare la tua avventura. Dopo averla inviata, sarai praticamente in viaggio verso un nuovo Paese, pronto a fare carriera, a cambiare lavoro o a ricongiungerti con la persona amata. Tutte le tue aspettative, speranze e progetti stanno per realizzarsi. 

Come gestire le emozioni

Il consiglio di “gestire” o “superare” le emozioni spesso semplifica una realtà più complessa: è fondamentale imparare a convivere con le proprie emozioni per acquisire sicurezza. Il primo passo è riconoscere le emozioni positive e negative per capire meglio come reagire. Contrariamente a quanto si pensa, provare un'emozione negativa non significa che la si debba immediatamente respingere. Al contrario, deve essere riconosciuta ed esaminata: chiediti perché ti senti triste in quel particolare momento. Riconoscere un'emozione non significa accettarla o esserne sopraffatti. Identificando emozioni come la tristezza, avrai il potere di decidere se e come debba influenzare le tue azioni.

Accogli la gioia

Celebrare le tue vittorie è importante. Indipendentemente dal fatto che l'ottenimento del visto e del permesso di soggiorno sia stato un percorso ad ostacoli o un gioco da ragazzi, una volta ottenuti hai il diritto di essere felice e di esprimere il tuo stato d'animo, anche l'amico se doveva partire con te non ha avuto la stessa fortuna. Non sentirti in colpa, evita ovviamente di urlare di gioia davanti a lui. 

Accetta la frustrazione

Sarai perennemente l'"eterno assente", sotto questo punto di vista mettiti l'animo in pace. Vedrai amici e parenti attraverso lo schermo del cellulare o del pc. Capiterà che ti dimentichi dei compleanni, degli anniversari, degli eventi più importanti anche se li avevi scritti sul calendario.
Ci saranno anche altri momenti di frustrazione durante l'espatrio dovuti magari allo shock culturale o alla mancata comprensione della lingua… Accettare questi momenti ti aiuta a mettere le cose nella giusta prospettiva e a non farti prendere dall'ansia. 

Non sentirti in colpa

I sensi di colpa te li crei tu o chi ti sta vicino. Forse partire è la scelta sbagliata (bassa autostima, mancanza di fiducia in te stesso). Per le persone che hai accanto ogni occasione è buona per sottolineare quanto sia egoista la tua decisione (ricatto emotivo). Il senso di colpa trasforma il tuo progetto di espatrio in qualcosa di sbagliato e ti senti in colpa. Ma non sei obbligato ad accettare questo stato d'animo, o quello che dicono le persone che hai intorno. 

Prenditi del tempo per te

Non aspettare di essere all'estero per apprezzare i progressi fatti. Fallo ogni volta che ne senti il bisogno. Resta in contatto con le tue emozioni. L'espatrio richiede rigore e autocontrollo. Spesso ignoriamo le nostre emozioni per concentrarci sulle cose da fare. Ma riuscirai a concentrarti ancora meglio se ti ascolti. Abbi cura di te, per poter affrontare i momenti difficili. Perché sicuramente arriveranno. Prenderti del tempo per te, ti renderà sufficientemente forte per affrontare le difficoltà future. Non perdere di vista il tuo progetto di espatrio. Con la giusta motivazione riuscirai sicuramente a realizzarlo.