Vaccino contro il Covid-19: la quarta dose fa discutere

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Pubblicato 2022-04-18 alle 10:09 da Asaël Häzaq
Stiamo ancora facendo i conti con il Covid-19. Il Canada è appena entrato nella sua sesta ondata. Il Regno Unito, la Francia e l'Italia continuano a registrare un alto tasso di contagi. Dopo Israele, anche altre nazioni stanno introducendo la quarta dose di vaccino. A chi è destinata?

Paesi che hanno introdotto la quarta dose

Israele è stato il primo ad autorizzare la 4a dose, che dal 3 gennaio viene somministrata alle persone che hanno compiuto 60 anni. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha delle riserve al riguardo. 
Lo scorso febbraio, il Cile, a fronte di una nuova ondata di Covid-19, ha seguito le orme di Israele introducendo la somministrazione della 4a dose per gli over 55 che hanno ricevuto la 3a dose da oltre 6 mesi. 
Prima di febbraio solo il personale sanitario, gli anziani in casa di riposo, le persone fragili e gli immunodepressi avevano accesso alla seconda dose di richiamo.
Per lanciare la campagna vaccinale di febbraio, il Presidente cileno Piñera (72 anni) si è fatto inoculare la 4a dose davanti alle telecamere. A sua detta, la miglior strategia contro il Covid-19 è giocare d'anticipo. In Cile, il 91,1% della popolazione è completamente vaccinata (2 dosi) e l'86,9% ha ricevuto la dose di richiamo.
Negli Stati Uniti, il presidente Biden (79 anni) ha fatto la 4a dose il 30 marzo. Negli USA le persone con più di 50 anni hanno diritto alla 4a dose, a condizione di aver ricevuto la 3a dose da almeno 3 mesi.

Danimarca, Australia, Brasile, Nuova Zelanda e Spagna, tra gli altri, riservano la 4a dose di vaccino ai più vulnerabili: immunodepressi, malati di cancro, pazienti affetti da artrite, trapiantati, dializzati.
In Spagna la seconda dose di richiamo viene inoculata a distanza di almeno 5 mesi dal primo richiamo.
La Svezia riduce il periodo di attesa tra le due dosi ma aumenta il limite di età: le persone che hanno compiuto 80 anni possono ricevere la 4a dose un mese dopo la somministrazione della 3a dose. Stessa regola per le persone fragili e per gli ospiti delle case di riposo.
In Francia, la 4a dose è disponibile per gli ultraottantenni dal 14 marzo. Il 7 aprile, il Ministro della Salute Olivier Veran ha informato che presto sarà disponibile anche per gli over 60 che hanno ricevuto la 3a dose da almeno 6 mesi.
In Italia è prevista per le persone a rischio con un'età compresa tra i 60 e i 79 anni, per chi ha compiuto 80 anni e per gli anziani in casa di riposo. Il richiamo è somministrato almeno 4 mesi dopo l'ultima dose di vaccino. 

Il Canada sta attraversando la sesta ondata. Attualmente i casi positivi sono circa 63.808 al giorno. A partire dallo scorso 6 aprile le persone di età pari, o superiore, ai 60 anni possono fare il secondo richiamo. Ogni provincia però le sue regole. Nel New Brunswick la seconda dose di richiamo è disponibile a partire dai 50 anni d'età e vengono inoltre somministrate le pillole anti-covid Paxlovid, che riducono il rischio di ospedalizzazione e di morte.

Nessun obbligo vaccinale all'orizzonte

Il comitato scientifico tedesco raccomanda il vaccino anti-Covid per gli operatori sanitari, i più vulnerabili e gli over 70, con un intervallo di tempo di 6 mesi tra le dosi per gli operatori sanitari e di 3 mesi per gli altri pazienti. La Germania non impone ai suoi cittadini l'obbligo vaccinale.
La legge sull'obbligo di vaccinazione è stata respinta dal Governo il 7 aprile: 296 voti favorevoli, 378 contrari e 9 astenuti. La possibilità di un obbligo vaccinale era emersa lo scorso dicembre per seguire l'esempio dell'Austria, che da allora ha rimosso tale obbligo ritenendo che la situazione sia gestibile. Secondo gli esperti, la votazione di qualche settimana è arrivata troppo tardi. Lo scenario è cambiato. L'obbligo di vaccinazione sarebbe percepito dalla popolazione come un passo indietro.

Nessun obbligo in Germania né negli altri Stati. Le divergenze tra pro e no vax non si sono placate e i governi preferiscono evitare lo scoppio di altre tensioni. La quarta dose è quindi "consigliata", in base all'età e allo stato di salute del paziente. 
L'Ungheria è una delle poche nazioni a non imporre un obbligo sull'età. Dal 13 gennaio scorso la 4a dose di vaccino è disponibile a chi ne fa richiesta, su prescrizione del medico di famiglia.

4a dose: le riserve dell'OMS

Quarta dose per tutti? E' un no per l'Oms, secondo cui una vaccinazione a tappeto avrebbe effetti controproducenti.
Il 22 dicembre 2021, il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra ha detto: "Nessun Paese potrà uscire dalla pandemia a forza di dosi di richiamo […]. È probabile che le campagne di richiamo prolunghino la pandemia, piuttosto che porvi fine. Somministrando le dosi in Paesi che hanno già alti tassi di vaccinazione, si offrono al virus maggiori opportunità di diffondersi e di mutare".

L'OMS ha espresso le sue riserve in merito all'allentamento delle restrizioni in Europa e incoraggia una vaccinazione ragionata e diffusa all'intera popolazione mondiale per ridurre il rischio di nuove varianti. Oltre alla vaccinazione, il rispetto dei gesti di barriera resta il modo migliore per combattere il Covid-19.
I medici canadesi ritengono che il nuovo picco di contaminazione che interessa il loro paese sia dovuto al fatto che è stato tolto l'obbligo della mascherina. Il dottor Moore, Direttore sanitario dell'Ontario, sta spingendo affinché se ne ripristini l'uso obbligatorio. 
Gli avvertimenti mossi dall'OMS stanno trovando conferma ma la domanda da farsi riguarda la collettività: i non vaccinati saranno disposti a vaccinarsi e la popolazione mondiale acconsentirà alla reintroduzione delle misure sanitarie di prevenzione?