Gli Stati Uniti riaprono le frontiere l'8 novembre

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  • passager a l'aeroport de New York
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Pubblicato 2021-11-01 alle 10:00 da Asaël Häzaq
La fine del Travel Ban segna la riapertura delle frontiere americane. Prosegue la strada degli Stati Uniti verso un ritorno alla normalità. Lo scorso 15 ottobre la Casa Bianca ha reso nota la nuova politica sugli ingressi, che prevede severi controlli per scongiurare un'altra ondata di Covid-19. Ecco cosa attende gli espatriati e i viaggiatori internazionali.

Riapertura delle frontiere sotto stretto controllo

8 novembre. Dopo settimane di attesa, l'amministrazione Biden annuncia la data per la riapertura delle frontiere. Kevin Munoz, vice segretario stampa della Casa Bianca, twitta: "La nuova politica che regola gli ingressi negli Stati Uniti inizierà l'8 novembre, e rende obbligatoria la vaccinazione per i viaggiatori stranieri che entrano sul territorio americano". Il segretario precisa inoltre che queste nuove misure riguarderanno "i viaggi aerei internazionali e quelli via terra". Ma Kevin Munoz insiste soprattutto sull'obbligo del vaccino. Il suo tono è deciso. Washington non vuole trovarsi a gestire un'ennesima ondata di Covid-19. Il 23 ottobre, gli USA hanno registrato 29.924 contagi, quasi 73.700 nuovi casi in una settimana, con una media di 1.715 decessi ogni giorno. La soglia dei 700.000 morti è stata superata all'inizio di ottobre. Gli Stati Uniti stanno pagando un prezzo ancora più caro di Brasile e India. Solo il 57,8% degli americani è completamente vaccinato e il 66,7% ha ricevuto almeno una dose (dato aggiornato al 22 ottobre 2021).  La campagna vaccinale prosegue a rilento dopo questa estate. Date le circostanze, è ovvio che la riapertura delle frontiere debba effettuarsi sotto stretto controllo. L'amministrazione Biden lancia un messaggio chiaro: solo i viaggiatori vaccinati avranno accesso sul territorio. I controlli saranno severi.

Chi può viaggiare negli Stati Uniti?

Una trentina i Paesi interessati da questa riapertura: quelli dell'area Schengen più Irlanda, Gran Bretagna, Cina, Sud Africa, India, Iran, Brasile, Canada e Messico. Obbligo di vaccinazione per i cittadini in arrivo da queste nazioni ma c'è una buona notizia: tutti i vaccini accettati dall'OMS saranno accettati anche dagli Stati Uniti. Vale a dire: AstraZeneca, Johnson & Johnson, Moderna, Pfizer-BioNTech - approvato anche dall'EMA, l'Agenzia Europea dei Medicinali - Sinopharm e Sinovac. I viaggiatori immunizzati con vaccini approvati dall'OMS, e respinti dall'EMA, possono tirare un respiro di sollievo. 

Chiunque abbia ricevuto due dosi del vaccino, siano esse due dosi dello stesso vaccino o di vaccini diversi, sarà considerato completamente vaccinato. La Food and Drug Administration (FDA) specifica che "qualsiasi combinazione" sarà valida, a condizione che i vaccini utilizzati siano approvati dall'OMS. Nulla, invece, corrobora le voci sulla necessità di una 3° dose per entrare negli Stati Uniti. 

La nuova procedura

La regola è la stessa per tutti: obbligo di vaccinazione. Tutti i viaggiatori che arrivano in aereo dovranno essere muniti di un'autorizzazione di elettronica di viaggio (obbligatoria dal 2010), di una prova che attesti la vaccinazione e di un di test PCR o antigenico negativo eseguito nelle 72 ore che precedono il viaggio. Le persone che sono guarite dal Covid-19 dovranno fornire un test negativo accompagnato da un certificato medico che autorizza il viaggio. L'unico punto da chiarire riguarda la procedura per i minori di 12 anni. Il CDC (Centro americano per il controllo e la prevenzione delle malattie) non ha ancora preso la decisione finale. Sembrerebbe che i minori di 12 anni, provenienti da nazioni dove non hanno diritto alla vaccinazione, siano esonerati dall'obbligo. Jeff Zients, coordinatore della lotta alla pandemia, conferma che al momento dell'imbarco, questi passeggeri dovranno compilare un documento con i loro dati personali per permettere alla compagnia di fare i dovuti accertamenti dopo l'arrivo.

La procedura è leggermente diversa per i viaggi via terra. Consapevole della crisi che colpisce diversi settori economici, la Casa Bianca opta per un sistema in due tempi. Dall'8 novembre, i viaggiatori in ingresso da Canada e Messico per motivi non essenziali (es. turismo, visita a un familiare, ecc.) devono essere vaccinati. Quelli che si spostano per comprovati motivi di lavoro, come i camionisti, saranno in un primo momento esenti dall'obbligo di vaccinazione. Ma da gennaio 2022, l'obbligo sarà esteso a tutti.

Quarantena o no?

E una volta entrati sul territorio? Il coprifuoco e la quarantena non sono più in vigore ma le Autorità sanitarie statunitensi raccomandano a qualsiasi viaggiatore proveniente dall'estero di autoisolarsi per almeno 7 giorni e di eseguire un test PCR da 3 a 5 giorni dopo l'arrivo. Ogni Stato americano gestisce in maniera autonoma le procedure anti-Covid. Il governo Biden fatica ad imporre restrizioni sui voli interni, consapevole che l'argomento sia esplosivo. Per maggiori informazioni, si consiglia ai viaggiatori di rivolgersi agli organi governativi dello Stato dove stanno per viaggiare. 

Con la riapertura delle frontiere, gli Stati Uniti lanciano un doppio segnale: confermano la ripresa economica e la volontà di tenere sotto controllo la crisi sanitaria. Per i viaggiatori e per le persone che vogliono trasferirsi negli USA, la cosa è decisamente positiva.