L'Italia passa in zona gialla dal 21 maggio 2021

Notizie di attualità
  • Shutterstock.com
Pubblicato 2021-05-21 alle 15:00 da Francesca
Dal 21 maggio 2021, l'Italia è ufficialmente entrata in zona gialla. Parziale ritorno alla normalità per tanti italiani e per gli espatriati che si trovano temporaneamente sul territorio italiano. Ricordiamo inoltre dal 16 maggio scorso è stata abolita la quarantena per tutti i viaggiatori in arrivo dai paesi dell'Unione Europea, dell'Area Schengen compresi Gran Bretagna ed Israele.

Sulla scia di altre nazioni europee, tra cui la Francia, anche l'Italia si rimette in marcia e prova a ripartire. Ma cosa comporta il passaggio alla zona gialla in termini di libertà di movimento e quali restrizioni restano in vigore? Vediamolo insieme.

Decreto riaperture: cosa cambia dal 21 maggio

Permane l'obbligo di indossare la mascherina sia in spazi chiusi che all'aperto, e durante l'attività sportiva. Sono esenti da questa regola i bambini con età inferiore ai 6 anni e le persone affette da invalidità o patologie che non ne permettono l'utilizzo.

All'interno delle zone gialle, i cittadini hanno diritto a spostarsi liberamente dalle 5 di mattina alle 11 di sera,  Al di fuori di queste fasce orarie, resta in vigore il coprifuoco.

Per quel che riguarda le visite ai parenti e agli amici, sono consentite nella fascia oraria dalle 5 alle 23, verso altri regioni in zona gialla o bianca, se da giugno alcune regioni dovessero passare in fascia bianca. Posso spostarsi solo 4 persone alla volta, assieme a figli minori, persone non autosufficienti o con disabilità, a patto che siano conviventi.

Questo limite di orario sugli spostamenti è in vigore dal 21 maggio al 6 giugno 2021, in zona gialla.

Dal 7 al 20 giugno 2021, il Decreto autorizza gli spostamenti dalle 5 del mattino a mezzanotte, in zona gialla.

Le misure in atto

Dal 22 maggio i centri commerciali possono aprire nel fine settimana ed entrano in attività gli impianti di risalita. 

Palestre aperte dal 24 maggio. Si all'uso degli spogliati. Resta vietato l'accesso alle docce.

I ristoranti, la cui attività è ora consentita solo per asporto o consumazioni nelle terrazze all'aperto, dal 1 giugno riaprono le sale al coperto. Si potrà anche consumare al bancome dei bar. Sono previste limitazioni sul numero di persone ai tavoli e vanno rispettati i gesti barriera. Obbligo di portare la mascherina per i clienti che non sono al tavolo. 

Dal 1 giugno si potrà partecipare ad eventi sportivi che si svolgono all'aperto.

I parchi acquatici sono accessibili dal 15 giugno, e sempre a partire da questa data, si possono organizzare feste di matrimonio. 

Possibile la ripresa di attività al coperto presso centri benessere, piscine, sale da gioco, casinò, corsi di formazione in presenza dal 1 luglio. 

La classificazione per zona

I vari Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono stati emessi nel tempo per classificare l'Italia in zone di colore diverso in base all'evoluzione dell'epidemia da coronavirus.

La suddivisione per colore -rosso, arancione, giallo e bianco- incide in modo diretto sulla libertà di movimento dei cittadini.

Zona rossa

Regioni che registrano 250 casi positivi, o più, a settimana, ogni 100.000 abitanti; nel caso si registrasse un numero di casi a settimana tra 150 e 250 ogni 100.000 abitanti, la regione potrebbe passare in zona rossa se 1) il numero dei pazienti ospitalizzati e in cura per il coronavirus, supera il 40% dei posti letto; 2) i pazienti covid-19 ricoverati in terapia intensiva occupano più del 30% dei posti letto disponibili.

Zona arancione

Regioni in cui si registra un numero di contagi a partire da 150 casi a settimana ed inferiore a 250, ogni 100.000 abitanti.

Zona gialla

Entrano in zona gialla, le regioni in cui si registrano fino a 50 e meno di 150 casi a settimana, ogni 100.000abitanti, oppure le regioni con un numero di contagi pari o superiore a 150 ed inferiore a 250, ogni 100.000 abitanti. In questo secondo caso è da considerarsi anche il tasso di occupazione dei posti letto dei pazienti affetti dal Covid-19.

Zona bianca

Rientrano nella zona bianca tutte quelle regioni che registrano un numero di casi inferiore a 50, ogni 100.000 abitanti, nell'arco di tre settimane consecutive.