Antonello in Tunisia: "Bisogna vivere ogni attimo alla grande"

Interviste agli espatriati
Pubblicato 2021-05-21 alle 10:00 da Expat.com team
Antonello, ex militare in pensione, vive in Tunisia. Appassionato di vela, ama trascorrere il suo tempo in barca.
"La semplicità di vita che ho qui è impagabile, le mie priorità sono ben più leggere di tanti amici che vivono in Italia", mi racconta. Leggete l'intervista per scoprire di più sulla sua vita da expat in Tunisia. 

 

Presentati brevemente ai nostri utenti 

Salve a tutti, mi chiamo Antonello e sono un pensionato (ancora attivo) ex militare, vivo in Tunisia con i miei cani e gatti in una villa sul mare. Sono velista oltre che istruttore di Karate e difesa personale e passo il mio tempo principalmente sulla mia barca.

Cosa è cambiato dall'ultima volta che sei stato intervistato?

Tutto, mi si è stravolta la vita per il covid ma soprattutto per una situazione personale improvvisa ed inaspettata che mi ha portato a fare serie valutazioni sull'importanza di condividere situazioni importanti della mia vita con persone valide; questo mi ha portato a rivalutare completamente le mie amicizie.

Hai avuto problemi con le amicizie in Tunisia e le hai rivalutate, cosa intendi?

Ho conosciuto davvero tante persone ma, purtroppo, molte di queste si sono dimostrate interessate e non sincere, la dimostrazione è stata vedere come una volta terminato il loro interesse potenziale si sono allontanate in momenti che per me erano particolari e magari sarebbe stata una cosa positiva avere un contatto sincero. Nel contempo ho conosciuto tante altre persone che si sono dimostrate disinteressate, parlo non solo di pensionati ma anche di industriali con fatturati di decine di migliaia di euro mensili che in tanti modi mi hanno dimostrato la loro disponibilità e sincerità.

Da queste esperienze ho capito che il mio amico Matteo quando dice che la vita è breve e che bisogna vivere ogni attimo alla grande, ha ragione… ed è quello che cerco di fare.

I rapporti con l'altro sesso, da scapolo italiano in un Paese musulmano, come li hai vissuti?

Che dire? Bene! Non è vero che uno scapolo ha le donne che si accapigliano per accaparrarselo come non è vero che sono tutte facili; la prostituzione è dilagante e se ne trovano un po' dovunque di ragazzine allegre con poca voglia di lavorare e un gran desiderio di fare soldi.
Il problema è che, in questi casi, per via della nostra fragilità emotiva, è facile trovare una donna che sembra il nostro ideale quindi noi la ergiamo ad una santa. Una dopo una cena (a base di gamberoni reali chiesti da lei) mi disse che era triste perché aveva problemi con tre mensilità di affitto non pagate e che voleva andare dal parrucchiere ed estetista per farsi bella per me. Le dissi che era già molto bella così e la mollai, era troppo piccola comunque, aveva 32 anni. Un'altra esordì dicendo di essere proprietaria di un caffè ad El Kef (è una città stupenda in montagna dove spesso si verificano vere e proprie tempeste di neve), e che con il covid andava male e aveva degli assegni scoperti.
Non chiedono soldi, ti dicono i loro problemi, poi se non intervieni economicamente vanno via da sole per ritornare alla carica dopo un po'.
A fronte di queste esperienze, se una donna di qualsiasi nazionalità deve entrare in casa mia per farsi una vita con me, deve avere una sua sicurezza e autonomia di vita.

Cosa ne pensi della situazione politica in Tunisia?

La Tunisia dopo la primavera araba è molto cambiata, sono entrati partiti islamici che hanno intrapreso contatti con la Turchia ed il Quatar cercando di inasprire alcune norme o quantomeno di far fallire tutte le proposte di legge volte a migliorare la vita nel paese. D'altro canto i tunisini non sono né fondamentalisti e neanche ottusi ed hanno una gran voglia di Europa, vogliono sentirsi una piccola fetta di Europa in Africa o un Paese progressista all'interno di un Maghreb più conservatore.
Questo ha portato all'elezione di un Capo dello Stato che era  un perfetto sconosciuto e ad un governo composto da giovani ritenuti da molti degli inetti. E' frequente trovarsi dentro delle manifestazioni per le strade, qui a Sousse come a Tunisi.
La gente specie con la pandemia è affamata e disperata, le voci corrono ed anche tante fake news che usano stereotipi come il cattivo tunisino.
Il Paese sta lottando per emergere con tutte le sue forze anche contro una pressione islamica e sono convinto che ce la farà.

Che misure ha adottato il governo tunisino per contenere la pandemia, dallo scoppio ad oggi?

L'inizio fu una pagliacciata, degli amici venuti dall'Italia in barca a vela si trovarono bloccati con un cordone di sicurezza intorno alla barca degno della peste di Milano di manzoniana memoria, quindi finimmo tutti confinati con regole che cambiavano dall'oggi al domani, poi si avvicinò l'estate e come d'incanto tutto sparì, la Tunisia si vantava di essere riuscita con i suoi blocchi ad aver evitato il contagio… tutti nei locali, tutti a ballare stretti stretti e devo dire che ci si divertiva pure tanto. Poi venne l'autunno e come d'incanto tornarono i blocchi ma questa volta anche gli allarmi e i grandi numeri. La prima volta fu fatto il confinamento regionale deputando la polizia ai controlli, la seconda volta invece il confinamento fu affidato alle regioni e quindi la polizia non fece più alcun controllo, risultato si girava tranquillamente per il Paese, le mascherine erano randomiche, si indossavano alla meno peggio nelle aree pubbliche e nei centri commerciali (sempre aperti).
L'unica cosa reale che veniva applicata era il coprifuoco rispettato dalla maggioranza delle persone, un comandante della polizia mio amico infatti mi disse: “va dove ti pare ma al coprifuoco stai a casa” e io come cenerentola ubbidivo.
Risultato, oggi 16 aprile alla radio parlavano delle terapie intensive piene, personalmente ho sempre ritenuto che se la situazione fosse stata realmente così grave noi avremmo dovuto avere i morti per le strade, comunque si tira avanti.

Il modo di vivere in Tunisia insomma è un controsenso pandemico, da un lato abbiamo lo Stato che dichiara emergenze e dall'altro le istituzioni che guardano da altre parti.  Da quello che ho potuto verificare, la differenza di aggressività del virus (dichiarata dai media) è verosimile con i metodi di cura e le patologie accusate da amici che ne sono risultati positivi ed ai quali ho dato un aiuto per le funzioni giornaliere (spesa, bollette, ecc.).

Hai notizie circa la vaccinazione anti covid-19 per gli italiani residenti in Tunisia?

Certo, il Governo tunisino ha intrapreso una campagna vaccinale a 360°, ci si collega su internet al sito evax.tn e ci si registra. Quando avviene il nostro turno si viene chiamati. La registrazione è a carattere regionale ed è il singolo a scegliere in che regione farsi vaccinare. Lo sbaglio (che ho fatto anche io) è stato di dichiarare Sousse; i grandi centri sono più saturi e le liste di attesa più lunghe, qui per esempio stanno vaccinando i 75enni, a Monastir sono già più avanti, i 67enni. Da quello che ho visto stanno distribuendo il vaccino Pfizer, qui è stato preso anche lo Sputnik russo.

E' stato distribuito anche il vaccino cinese e si parla di AstraZeneca, ho riscontrato recentemente che le prime registrazioni on line erano prive di due domande che sono state aggiunte a posteriori; è importante per chi si è registrato, e non è stato ancora chiamato, di andare sul sito e verificare la correttezza del questionario e verificare che le ultime due domande siano state flaggate.

Tirando le somme, l'espatrio è una scelta che rifaresti?

La semplicità di vita è impagabile, le nostre priorità sono ben più leggere di tanti amici che vivono in Italia. I soldi sono quasi infiniti, il mio stipendio equivale a quello del primo ministro tunisino.

Posso veramente fare cose impensabili e poi… il mio scopo quando mi trasferii era quello di non voler più avere a che fare con le bollette, ecco, qui quando arriva una bolletta la apro tranquillamente, senza batticuore e questo è impagabile.

L'unica cosa che dico sempre è di non fare mai paragoni, adattarsi ai nuovi cambiamenti, rispettare i tunisini e non cercare di assecondare la cultura islamica, tanti di loro neanche sanno cosa vuol dire islamista e ridono quando vedono le nostre donne che arrivano con i veli sulla testa. Parliamo di un Paese laico che lotta per restare tale!

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