Fabio, da Israele alla Svizzera, verso una migliore qualità di vita e meno conflitti

L'espatriato del mese
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Pubblicato 2021-02-01 alle 09:00 da Francesca
Cosa spinge un italiano a trasferirsi in Svizzera dopo cinque anni in Israele? Scopritelo leggendo l'interessante testimonianza di Fabio che nel 2020 ha lasciato Karmi'el, assieme alla moglie, per iniziare una nuova vita a Zurigo. 

 

Cosa ti ha portato a lasciare Israele per trasferirti in Svizzera?

Varie ragioni: la mia partner desiderava fare un'esperienza all'estero e io ho trovato un'opportunità lavorativa interessante del settore dei sistemi decentralizzati che è particolarmente sviluppato in Svizzera. Inoltre, avevamo il desiderio di spendere più tempo vicino alla famiglia italiana e di girare un po' per l'Europa.

Hanno influito anche la crescente burocrazia per rinnovare ogni anno lo status di residente, nonostante il matrimonio e la padronanza della lingua, e una generale percezione di peggioramento della qualità della vita e di servizi e infrastrutture come anche, specialmente da parte mia, timori legati all'instabilità politica e alla direzione incerta del Paese. Ci siamo anche resi conto della limitata compatibilità del nostro stile di vita e di alcuni nostri valori con la cultura locale. Eravamo insomma in cerca di una maggiore qualità di vita, una società più aperta, meno volatile, meno settorializzata e meno in conflitto, stabilità e sicurezza anche economica. Forse un segno dell'età!

Quanto tempo hai abitato a Karmi'el, nel nord di Israele?

Quattro anni e un quinto anno nel centro di Israele, nell'hinterland di Tel Aviv.

Quali sono le maggiori differenze che hai riscontrato in termini di stile di vita tra Israele (Nord) e il Canton Zurigo? E per quel che concerne infrastrutture e servizi? 

A causa del COVID non possiamo ancora dire di aver toccato con mano lo stile di vita locale ma l'impressione generale è di una qualità di vita piuttosto alta, di stampo centro-europeo, in un tessuto sociale molto variegato e multiculturale, anche se sicuramente con peculiarità locali come il multilinguismo e il Tedesco svizzero (che in realtà è più di uno). Non mancano natura mozzafiato e città storiche ricche di cultura, eventi, buon cibo, attività, negozi di ogni tipo e una cultura locale che apprezza il rispetto, la collaborazione e l'aiuto reciproco, la gentilezza, l'organizzazione, l'autonomia, la diplomazia e che fa ogni sforzo per evitare il conflitto. Manca il mare ma i Paesi alpini compensano decisamente con un vero e proprio paradiso invernale e con i molti laghi. Infine, l'Italia e l'Europa sono a portata di mano.

Lo stile di vita israeliano secolare è invece di stampo mediterraneo e mediorientale: mare, eventi familiari e tradizionali, cibo locale, svaghi di natura forse un po' più commerciale, anche se non manca certo la cultura. L'atmosfera aperta, rilassata, vacanziera ed edonistica di Tel Aviv rimane sicuramente tra i nostri ricordi più cari, come anche la bellezza di alcuni luoghi.

La società israeliana è molto settoriale e ogni settore è relativamente chiuso e ha la sua cultura che preserva abbastanza gelosamente; anche la cultura secolare/tradizionale si differenzia comunque da quella Svizzera: è molto più diretta, "in your face", meno attenta a privacy, spazi individuali, diversità; è decisamente meno improntata all'ordine ma anche, forse proprio anche a causa dell'essere diretta e un po' caotica, si percepisce subito molto calda e accogliente ed è molto facile entrare in contatto con persone nuove e conoscerle, magari litigando, perché no! In effetti, se vi piace litigare e discutere, Israele è il vostro paradiso, al punto che la distinzione tra discussione e lite può essere difficile da discernere per i non locali.

Un elemento comune che ho riscontrato sia in Israele che in Svizzera è l'importanza data al tessuto sociale, all'aiuto reciproco, all'indipendenza e all'orgoglio nazionale, anche se con background diversi: è più settoriale e deriva più da un senso di appartenenza in Israele, mentre invece in Svizzera è più trasversale e pragmatico, forse perché sono una federazione di cantoni molto diversi tra loro culturalmente e linguisticamente.

Le infrastrutture e i servizi di Zurigo sono semplicemente eccellenti, decisamente molto al di sopra dei livelli italiani e israeliani.

E in termini di costo della vita e stipendio mensile?

Dipende molto dal luogo specifico e dal settore; nell'alta tecnologia, pur essendo anche in Israele un settore molto interessante, sviluppato e ben pagato (anche se ciò è vero prevalentemente nell'area di Tel Aviv), secondo me Zurigo ha la meglio - con stipendi fino al 70% più alti per ruoli di esperienza anche grazie alle tasse più basse (a Zug sono però ancora più basse) - pur considerando l'assicurazione sanitaria (che in Svizzera è privata, anche se fortemente regolata, e ha un costo mensile separato e significativo).

Sapendo cosa comprare e dove comprarlo, il costo della vita di Zurigo e dintorni non ci sembra troppo diverso da quello di Tel Aviv ma l'offerta in generale ci sembra più sbilanciata verso costi alti per qualità alta, specialmente nell'offerta per il tempo libero. L'offerta immobiliare ha una qualità media decisamente molto elevata ed è più difficile da trovare in Israele, soprattutto nella sovraffollata area di Tel Aviv ma, quando la si trova, il costo è simile o maggiore. Non abbiamo esperienza diretta, ma letto e sentito, che uno stipendio base in Svizzera permette di sopravvivere autonomamente o quasi anche a Zurigo, mentre in Israele decisamente no, specialmente nel centro del Paese.

Fino a questo momento, siete soddisfatti della scelta di cambiare paese?

E' stata una scelta molto ponderata, ci siamo informati tanto e abbiamo pianificato a lungo. Siamo molto soddisfatti, peccato solo per la congiuntura pandemica che ci ha chiusi tutti in casa per un anno ma speriamo che il 2021 sia migliore e che ci dia la possibilità di conoscere e apprezzare pienamente la Svizzera e l'Europa.