
Massimo si è trasferito all'estero dopo la pensione. Abita a Mrezga, tra Hammamet e Nabeul, da quasi due anni. Dopo un inizio in salita, ora ha familizzato con i luoghi e approfitta di tutti i vantaggi della sua nuova vita in Tunisia, tra cui la desficalizzazione della pensione e il mite clima invernale.
Chi sei e dove vivi attualmente?
Sono felicemente in pensione e mi sono trasferito in Tunisia dalla primavera del 2019. Avevo visitato il paese per una breve vacanza, nel 2017, quando giurai che non mi sarei mai trasferito qui. Arrivo dalla provincia di Venezia, dove ho lasciato un figlio di 23 anni che vive con la mia ex moglie, dalla quale sono separato. Mi piace viaggiare e se avessi potuto scegliere una defiscalizzazione più ampia, probabilmente mi sarei spostato tra la Thailandia e le Filippine.
Da quanti anni vivi all'estero?
Il 2020 è il secondo anno in Tunisia. Il primo anno è stato impegnativo, per me, essendo stato mal seguito da chi ho pagato per stabilirmi in questo paese. Ho sbagliato l'impostazione iniziale, preferendo la conoscenza di connazionali e gestendo l'alloggio come una casa al mare, senza nessun interesse per trovarmici meglio.
Questo senso di “provvisorietà” poteva anche funzionare, con i miei programmi di viaggio, passando gli inverni nei mari caldi della Thailandia o altri paesi a clima mite. Nella seconda parte del 2020, una volta tornato, ho capito che era importante rendere più confortevole la mia residenza. Mi sono accordato con il padrone di casa per installare un impianto di riscaldamento.
Ora sono pronto anche per l'inverno.
Come organizzi la tua giornata?
Ho sempre avuto molti interessi. Prima di tutto lavoro su di me per la salute, frequentando una palestra di bodybuilding (era stato già un mio lavoro di gioventù). Curo attentamente la mia alimentazione con un approccio salutistico ma non maniacale; si tratta di pianificare ed organizzare la propria giornata, fino a renderla una abitudine di vita. Lavare le verdure (qui in Tunisia è un grande lavoro), preparare i cibi per colazione, pranzo e cena, più due spuntini con cibi sani e adatti ad uno stile di vita mirato.
Anche il tempo fuori cucina richiede una certa pianificazione, cercando di inserire momenti di meditazione, redigere regolarmente un diario personale, osservare la propria vita con attenzione. Inserire momenti di divertimento che mi permettano di alimentare dei progetti, dei sogni. Mi occupo di fotografia, dallo scatto alla post produzione. Ho ultimamente realizzato un ampio archivio storico delle origini della mia famiglia, con la stampa di un libro descrittivo che ho spedito a mio figlio, affinché non si trovasse scatole di fotografie di persone a lui impossibili da interpretare. La fantasia e la voglia di inventarmi qualcosa non mi mancano mai.
Cosa non ti aveva convinto della Tunisia ai tempi della vacanza e cosa alla fine ti spinto a sceglierla come destinazione di espatrio?
Non amo, personalmente, un regime religioso così rigido o comunque così interconnesso con la vita laica delle persone. Il ruolo della religione intercede sulla libertà di scelta personale, in molti ambiti della propria esistenza, dall'alimentazione, alle scelte sentimentali, alla libertà nel vestirsi.
Rinunciare alla mia libertà, mi avrebbe condizionato troppo e negativamente.
L'aspetto economico è stato determinante per non ridurmi, come molti in Italia, separati o divorziati, senza una casa, con un reddito (lavoro/pensione) che ti permette, soltanto, di dormire in macchina e mangiare alla Caritas.
In Tunisia posso gestire la mia indipendenza con estrema dignità.
Nei primi tempi dopo il trasferimento hai avuto difficoltà di adattamento e come le hai superate?
La lingua francese e araba mi hanno isolato per molti aspetti. Ho dovuto appoggiarmi a connazionali non sempre preparati.
La gestione del trasferimento, che potrebbe essere lineare e facile, può incontrare una burocrazia ottusa ed imprecisa come quella tunisina, dove da un governatorato all'altro le cose possono presentarsi diverse.
Personalmente consiglio di scegliere un servizio professionale, presso quelle poche agenzie dedicate a queste tematiche, che, con una spesa sostenibile, ti aiutano realmente.
Cosa ne pensi del livello di sicurezza personale nella città dove vivi?
Vivo a Mrezga, tra Hammamet e Nabeul. E' una zona tranquilla e non ho mai assistito o percepito insicurezza, sia in casa che fuori.
Quali sono le caratteristiche climatiche della città dove risiedi?
Come ci si può aspettare da un paese nord africano, l'inverno è più mite e le giornate fredde si riducono ad un periodo di un paio di mesi. Più difficile l'estate, ed in particolare Luglio e Agosto, con le giornate che iniziano con trenta gradi alle sette della mattina.
Come espatriato in Tunisia, hai dovuto stipulare un'assicurazione sanitaria privata o sei coperto dal sistema pubblico?
Non ho stipulato alcuna assicurazione sanitaria, pur non essendo coperto dal sistema pubblico. Valuterò in futuro.
Ad altri connazionali che stanno per trasferirsi in Tunisia, hai dei consigli da dare per aiutarli ad affrontare al meglio questo nuovo capitolo della loro vita?
Valutare bene il proprio stato fisico e morale, in Italia, prima di partire. Una riqualificazione economica della pensione, da sola, potrebbe non bastare.
Certi affetti lasciati, potranno impedirvi di vivere bene il vostro trasferimento.
Al contrario, chi si sposta insieme ai propri affetti, troverà maggiore facilità di integrazione, mitigando molte nostalgie.
In tutti i casi, soprattutto per chi ne ha la possibilità, sappiate che la Tunisia è vicina all'Italia e se non vi dovesse piacere piú, basterà tornare nel proprio comune di residenza italiana e dichiarare “Sono tornato”; riavrete il vostro medico e tutto tornerà come prima, senza nessun ostacolo burocratico.