
Hong Kong e Singapore sono mondialmente riconosciute per la loro qualità di vita e gli stipendi competitivi, ma in questo ultimo periodo non sono più tra le destinazioni preferite dagli espatriati. Singapore ha di recente annunciato una svolta verso le assunzioni di personale locale, il che riduce le possibilità degli espatriati di fare carriera in Asia. Ci sono comunque altre destinazioni da considerare se vuoi trasferirti in questo continente dopo il COVID-19.
Perché Singapore e Hong Kong hanno perso punti
Per scoraggiare le aziende locali dal reclutare professionisti stranieri, il governo di Singapore ha recentemente annunciato un aumento di stipendio per gli impiegati in possesso dell' Employment Pass. Il salario minimo è passato da 3.900SG $ a 4.500SG $, fino a toccare la soglia di 5.000SG $ per il settore finanziario. Questa misura mira a ridurre la forza lavoro straniera a favore di quella locale, gravemente colpita dalla crisi sanitaria in atto. Il tasso di disoccupazione in Agosto 2020 si è attestato al 3.4%, percentuale superiore a quella registrata durante la crisi finanziaria mondiale del 2009.
Anche Hong Kong sta perdendo la sua attrattiva a causa dell'instabilità socio-politica dell'ultimo anno. L'aumento della violenza e la frequente chiusura delle scuole hanno costretto molti espatriati a lasciare il Paese. Le agenzie di rilocazione hanno registrato un aumento di quasi il 40% sulle richieste di rimpatrio, nonostante un aumento generale degli stipendi. Secondo un sondaggio di ECA International, le aziende con sede a Hong Kong devono ora spendere circa 284.466 USD per assumere un professionista straniero. Questo importo include uno stipendio medio di 88.126 USD e benefici come alloggio, tasse scolastiche e trasporti.
Panoramica su altre destinazioni
Secondo gli esperti, è improbabile che la situazione in Asia migliori presto, tenuto conto dell'aumento del tasso di disoccupazione in tutta la regione. Tuttavia, paesi come il Giappone stanno lavorando duramente in favore della ripresa. Il mercato del lavoro giapponese sta attualmente attraversando uno dei suoi momenti peggiori, con un tasso di disoccupazione del 3% e circa 2 milioni di disoccupati nel mese di agosto 2020. Malgrado ciò, un recente studio del governo evidenzia come la crisi del COVID-19 abbia comportato la perdita di solo 63.000 posti di lavoro, una cifra nettamente inferiore rispetto ad altre potenze asiatiche.
Vale la pena notare che nonostante la crisi, il trend delle assunzioni appare stabile, come dimostrano le numerose fiere del lavoro online condotte negli ultimi mesi. Dalle domande di lavoro, al processo di selezione, ai colloqui, tutto si svolge in rete... Ciò significa che, da quando il paese ha revocato le restrizioni ai confini per i cittadini stranieri, le prospettive di lavoro ci sono. Quindi, se hai intenzione di migliorare la tua carriera in Asia dopo la crisi, puoi prendere in considerazione il Giappone.
La Cina è uno dei maggiori centri di produzione in Asia però, a causa del grave calo nelle attività manifatturiere, molte aziende stanno ora rivolgendo il loro interesse verso il sud-est asiatico. La Thailandia, ad esempio, ha in progetto di diventare il più grande produttore di veicoli elettrici al mondo nei prossimi cinque anni. Grandi aziende come Google e LG hanno invece scelto di trasferire la produzione in Vietnam, che oggi è uno dei più grandi centri per la produzione di dispositivi elettronici su scala internazionale.
L'Indonesia sta beneficiando di massicci investimenti da parte della Corea del Sud, che porteranno alla creazione di migliaia di posti di lavoro nei prossimi mesi. Molte aziende sudcoreane hanno inoltre scelto di trasferirsi in Indonesia dopo aver chiuso la loro attività in Cina. Per rilanciare l'economia e il mercato del lavoro, il governo locale sta elaborando un nuovo disegno di legge volto ad attrarre aziende straniere sul territorio. E poiché il paese sta gradualmente riaprendo i confini, si apriranno presto posizioni nei settori del turismo e dell'ospitalità.
In Thailandia, nonostante l'elevato tasso di disoccupazione, si prevendono aperture nei settori dell'informatica e delle telecomunicazioni, del marketing e pubbliche relazioni, delle vendite e del servizo clienti, dello sviluppo del business, dell'industria alimentare e del turismo. Da uno studio del JobsDB risulta che il 33% delle aziende conta di assumere professionisti che hanno perso il lavoro a causa della crisi sanitaria. Inoltre, più della metà dei posti disponibili sarà accessibile ai neolaureati.
E l'Asia meridionale?
Sri Lanka e Maldive sono due paesi dell'Asia meridionale che hanno recentemente beneficiato degli investimenti della International Finance Corporation per sviluppare una serie di progetti alberghieri. Destinazioni ad alta vocazione turistica, offrono buone opportunità di carriera. Con zero decessi da COVID-19, anche il Bhutan sta cercando di rilanciare il proprio settore turistico attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi che porteranno alla creazione di posti di lavoro.