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From another point of view

From another point of view
La mia vita nel deserto, tra i soffitti che gocciolano e la sabbia che si infila ovunque.

Ciao Flavia,

dove vivi attualmente e quali sono i motivi che ti hanno spinta al trasferimento?

Abito in Al Gharbia, l'immensa regione occidentale dell'emirato di Abu Dhabi, in una casa piena di problemi in mezzo al deserto. Mi trovo qui a causa del lavoro di mio marito.

Si tratta della prima esperienza all'estero oppure hai vissuto anche in altri Paesi?

È la prima esperienza, e devo dire che non spiace affatto.

Sei l'autrice del blog “ From Another Point of View”, quand'è che hai cominciato a scriverlo e qual è il motivo principale che ti ha spinta a farlo?

Ho iniziato nel 2011, quando ancora vivevo in Italia e non avevo idea di come fosse la vita da espatriata. Il titolo all'inizio alludeva solo al fatto che i post riguardavano il mondo dal mio punto di vista, potenzialmente diverso da quello degli altri. Oggi è diventato qualcosa di differente, la cronaca della vita in un Paese dove il mio punto di vista di donna occidentale è spesso "diverso", e si mescola a quelli, totalmente differenti, della società eterogenea di questo posto.

Il blog ti ha aiutato a fare delle nuove amicizie?

Aprendo il blog ho iniziato io stessa a seguire altri blog, e piano piano è nata un'amicizia con altre bloggers.

Di cosa ti occupi al momento?

Confesso che odio questa domanda, quando me la pongono! Sono una moglie al seguito, e il mio visto non mi permette di lavorare.Agli amici e ai parenti di solito dico che passo la giornata a lavare, cucinare, stirare, pulire e cercare di arginare i danni dell'appartamento.Agli sconosciuti rispondo che ho tempo per dedicarmi alle mie passioni e al mio blog. Sarei felicissima di avere un lavoro vero!

Paese che vai, usanze che trovi: c'è un'abitudine locale che ti ha maggiormente colpita?

Qui negli Emirati solo il 20% della popolazione non è costituito da immigrati, la maggior parte delle persone con cui mi trovo a contatto provengono anch'esse da altri Paesi, ed è normalmente piuttosto difficile entrare in contatto con i “padroni di casa”.
Il paese trabocca di usanze particolari, ma solo una parte di esse sono autoctone. Nonostante questo, grazie al lavoro di mio marito ho avuto modo di conoscere alcune famiglie “emiratine”, e di passare con loro del tempo. Non so da dove cominciare a descrivere le usanze che mi hanno colpita: prendere il tè in una tenda beduina, seduta su morbidi cuscini, mentre il padrone di casa offre della carne cruda al falcone che gli sta poggiato sul polso; cenare seduta su un tappeto, in mezzo al deserto, sotto alle stelle... per non parlare dei concorsi di bellezza per i cammelli, quelli per i datteri migliori e mille altre cose.

Gli aspetti del posto in cui ti sei trasferita ai quali fai ancora fatica ad abituarti…

Il clima, sicuramente. Dopo un breve inverno, a marzo la temperatura sale già a 30°C, che diventano 50 e più in estate. Poi ci sono le tempeste di sabbia, che durano giorni e riducono tantissimo la visibilità, e in inverno una nebbia fittissima che si estende per centinaia di chilometri.
A parte questo, all'inizio ho avuto diversi problemi di adattamento, dati dal fatto che davo per scontate una serie di cose solo perchè in Italia sono normali. Qualche esempio: c'è un tubo che perde? In Italia basta prendere le Pagine Gialle e chiamare un idraulico. Qui mi sono dovuta affidare al passaparola, e alla fine la persona che ho trovato mi ha allagato la casa.
Devi comprare il burro? In Italia si trova anche nella più piccola latteria. Qui non è molto usato, e fuori dalle grandi città non è sempre facile reperirlo.

Nella vita di tutti i giorni ti rapporti con una realtà abbastanza diversa da quella in cui sei cresciuta. Penso alla lingua, al clima, al cibo, alla religione…come hai imparato a conviverci?

A dire il vero una volta passata la perplessità iniziale non è stato molto difficile. Io sono una persona curiosa, e amo molto vedere le cose da un altro punto di vista e scoprire cose nuove e insospettate.
Vivere qui è un'occasione continua di scoperte interessanti, in tutti i campi. Basta avere un briciolo di coraggio e buttarsi, provare a mangiare con le mani dal piatto comune, cercare di scoprire quali spezie sono contenute in un cibo, imparare a balbettare qualche parola di arabo. Appena arrivata nel Paese ho inoltre deciso di indossare l'abaya, la veste tradizionale delle donne arabe, e lo shayla, il sottile velo nero che copre i capelli.
Nelle grandi città non è necessario, ma nel paesino dove vivo io è raro vedere una donna che non lo indossi, anche tra le poche Occidentali presenti. Questa scelta mi ha aiutata ad integrarmi e mi ha permesso di trovare delle amiche, le quali a loro volta mi hanno fatto apprezzare sempre di più questo mondo così diverso.

La gente locale come si pone nei confronti degli stranieri? Sono accoglienti?

Come dicevo prima, gli immigrati costituiscono l'80% della popolazione.
La mia esperienza personale è assolutamente positiva, non mi sono mai sentita esclusa o denigrata perchè straniera. Al contrario, l'ospitalità per gli arabi è sacra, e sono bravissimi a farti sentire a casa tua, o meglio, parte della loro famiglia.

I tuo progetti per il futuro…

Nel mio futuro c'è l'Australia, ma non sappiamo ancora né dove né quando esattamente ci trasferiremo.

From another point of view

Australia

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