Laura a Copenhagen: "La città offre moltissime opportunità, è una capitale a portata di mano"

Interviste agli espatriati
  • Laura a Copenhagen
Pubblicato 2013-07-11 alle 02:00 da Expat.com team
Laura ha deciso di trasferirsi in Danimarca per varie ragioni, tra cui scoprire un nuovo Paese, crearsi un curriculum internazionale ed approfittare del sistema danese per cui l'educazione è gratuita.

Salve Laura, vivi all'estero da molti anni ormai: dove ti trovi in questo momento e da quanto tempo sei lì?

In questo momento mi trovo a Copenhagen dove sto frequentando la specialistica. Durante il mio ultimo anno di triennale ho iniziato a pensare di finire i miei studi all'estero: volevo rendere il mio curriculum internazionale in modo da avere possibilità di lavoro in più paesi e soprattutto per migliorare il mio inglese. L'idea di studiare in inglese in Italia mi sembrava assurda, così ho iniziato a considerare varie alternative in Europa. La scelta è poi ricaduta sulla Danimarca una volta scoperto che l'istruzione è completamente gratuita e che l'università nel mio campo di studi (economia) ha un'ottima reputazione. Ho inviato tutti i documenti necessari all'iscrizione alla Copenhagen Business School a marzo 2012 e a settembre mi sono trasferita. Sono circa 8 mesi che mi trovo in Danimarca.

A livello lavorativo, cosa ti piacerebbe fare una volta terminata la specialistica? Cercherai opportunità anche fuori dalla Danimarca, magari in Italia?

Una volta terminata la specialistica cercherò un lavoro all'estero. Cercherò soprattutto in Danimarca e in Svizzera. Non conosco ancora il danese e non sono sicura di voler investire così tanto tempo per impararlo, non avendo la certezza di fermarmi a Copenhagen per ancora molto tempo. Penso che in Italia la situazione per i neolaureati sia molto difficile. Spero di lavorare un paio di anni all'estero e ritornare in Italia in futuro se mi si offriranno delle opportunità interessanti. Vorrei fare l'imprenditrice, mi piacerebbe avere un albergo in Italia ma c'è da dire che attualmente ci sono troppe leggi, troppi paletti per poter solo pensare di avviare un'attività economica.

Hai imparato un po' di danese?

Quando mi sono trasferita pensavo di rimanere in Danimarca solo per la durata dei miei studi quindi non mi sono preoccupata di studiare danese. In più tutti parlano inglese, non solo gli studenti, ma anche le persone molto anziane e addirittura i mendicanti. Capita spesso che in caffetteria attorno a sé ci siano solo persone che stanno parlando inglese. Il governo comunque offre lezioni di danese gratuitamente in base al proprio livello. Si parte dal modulo 1 per arrivare fino al modulo 6. Per passare di livello è necessario sostenere un esame.

È stato facile trovare casa? Sono cari gli alloggi a Copenhagen?

Gli alloggi a Copenhagen sono poco più cari che a Milano, però gli stipendi sono molto più alti. Quindi direi che vivere in Italia è più costoso. Trovare casa è difficile. Bisogna impegnarsi parecchio e soprattutto accontentarsi. Quando mi sono trasferita avevo in mente gli standard italiani di case con muri belli spessi, finestre completamente ermetiche e bagni puliti spaziosi e luminosi come quelli delle pubblicità. In Danimarca non è così. La casa è fatta per vivere, non viene "tramandata" di generazioni, spesso sono molto sporche con bagni minuscoli. Ci sono addirittura condomini dove il bagno viene condiviso e si trova su ogni pianerottolo (e non si tratta di condomini per persone poverissime, anzi! Spesso si tratta di palazzi antichi molto belli). Spesso in Danimarca si condivide casa con altre persone, cosa che in Italia fanno solo gli studenti. In Danimarca spesso si vive con il proprietario di casa, spesso un signore o una signora 50enne magari divorziati con qualche bambino che viene il fine settimana. Diciamo che a marzo 2012 non avrei mai immaginato vivere con un uomo 50enne, condividendo bagno e cucina. A parte il fatto che mi sembrava una situazione davvero squallida, pensavo che mi creasse molti limiti, come il non poter far tardi la sera o l'essere puntualmente sgridata per non aver pulito bene qualcosa o via dicendo. Insomma, mi dava l'idea di essere un parassita in una casa non mia. Tutto il contrario! Sono stata molto fortunata e il mio proprietario di casa è un uomo fantastico. Non posso negare che alle volte rimango "incastrata" in cucina in conversazioni di poco interesse sul tempo aspettando che la mia acqua per la pasta bolla, ma tutto sommato vivere con il mio proprietario si è rivelato molto meglio che vivere con altri studenti. Ho trovato la mia casa su un gruppo di face book HOUSING IN COPENHAGEN. Ho colto l'occasione al volo e ho subito telefonato. A Copenaghen bisogna essere rapidissimi, spesso dopo 5 minuti che un annuncio è stato pubblicato è già stato trovato l'inquilino (soprattutto se si cercano stanze e non appartamenti). Il mio appartamento si trovava in una posizione stupenda, appena davanti ai laghi nel distretto di OSTERBRO, che secondo me è la zona più bella della città. Osterbro è la parte della città per le famiglie, una zona borghese e tranquilla.

Quali sono gli aspetti che ti affascinano di più di questo Paese e quali invece quelli ai quali hai fatto fatica ad abituarti?

Copenhagen mi piace moltissimo soprattutto perché è una capitale "a portata di mano": nonostante sia appunto la capitale della Danimarca, tutto è vicino e raggiungibile in bicicletta. Ha sia gli aspetti positivi della grande città che gli aspetti positivi del paese in provincia. inoltre i danesi sono molto cortesi. Pesti il piede a un milanese e ricevi i peggiori insulti, pesti il piede a un danese e chiede scusa per essersi trovato sul tuo tragitto. Alle casse del supermercato nessuno sbuffa quando una signora 80enne tira fuori le monetine da 50ore. SI vive molto più rilassati (c'è anche da dire che la gente lavora fino alle 4 del pomeriggio). Un'altra cosa che mi piace molto dei danesi è che vivono in maniera molto sana. Vanno a correre tutti i giorni, "sbiciclettano" e al posto delle barrette di cioccolato o delle patatine fritte per merenda mangiano carote. Al supermercato è pieno di prodotti biologici. Da buona ecologista poi mi piace molto il sistema attraverso il quale riciclano le lattine e le bottigliette di plastica. Su ogni rifiuto di questo tipo viene applicato una sorta di caparra di circa 20 centesimi di euro che vengono restituiti solo se si riporta la lattina o la bottiglia al supermercato. Detto questo, penso che comunque il nostro sistema di riciclaggio funzioni meglio. Noi italiani penso ricicliamo molto di più essendo obbligatoria la raccolta differenziata. In Danimarca se si vuole differenziare bisogna cercare i bidoni per la differenziata e spesso sono abbastanza lontani da casa. Insomma, a parte le lattine e le bottiglie non c'è molto incentivo a differenziare. Ovviamente la Danimarca ha moltissimi aspetti negativi. Così come odio il disordine e il caos italiani, mi mancano da morire! I danesi saranno bravi a mettersi in fila e a rispettare le regole, ma mancano definitivamente del calore mediterraneo. Non che non siano gentili, ma non parlano se non interpellati. È raro che un danese attacchi conversazione e persino sulla Stroget (la via commerciale di Copenhagen) c'è sempre molto silenzio (a parte il venerdì sera quando i danesi si trasformano.... ). Esatto, il venerdì sera i danesi si trasformano, tornano vichinghi e bevono bevono bevono, esclusivamente birra, con preferenza per la loro Carlsberg. (Niente da dire su questo, in quanto almeno loro vanno fieri dei loro prodotti, senza dover per forza denigrare, come noi italiani, tutto ciò che viene dal nostro paese). I Danesi sono molto orgogliosi della loro nazione. Dicono siano i francesi e gli americani a voler far svolazzare bandiere ovunque, ma una volta in Danimarca ho dovuto ricredermi. Bandiere persino sulla loro torta di compleanno. Molta stima a tutto questo orgoglio nazionalista che si riflette anche sulla loro scelta gastronomica. Penso sia molto più intelligente consumare prodotti locali freschi piuttosto che voler per forza importare prodotti dall'estero.

Per quanto riguarda la sfera sociale, hai instaurato delle amicizie con ragazzi/e locali oppure esci principalmente con Italiani o altri espatriati?

Esco soprattutto con ragazzi internazionali. Coi danesi è difficile instaurare un rapporto profondo, non te ne danno molto l'opportunità. Razionalmente sanno che te ne andrai e quindi non vale la pena "investirci del tempo". Però probabilmente questo è anche il ragionamento che fanno gli studenti nel ramo economico e frequentando altre persone la situazione è diversa.

Cosa ti piace fare nel tempo libero? La città offre opportunità?

La città offre moltissime opportunità. Uno degli aspetti che più mi piace di questa città è l'originalità dei locali in cui si esce, ristoranti, pub, caffetterie e anche negozi. I bar in Italia sono spesso tutti uguali. In Danimarca ti puoi veramente innamorare di una caffetteria o di un ristorante. Ogni locale ha una sua caratteristica. Per esempio, La mia caffetteria preferita a Copenhagen si chiama Paludan ed è un locale pieno di librerie, libri, tappeti. I danesi non hanno la mania degli italiani di buttare via tutto e cambiare scegliendo cose nuove. Sanno approfittare di ciò che hanno e lo sanno valorizzare. In Danimarca vanno molto di moda i mercatini dell'usato (così come per il condividere la casa con il proprietario, i mercatini dell'usato erano nel mio immaginario una cosa veramente squallida. Mi sono ricreduta!). Spesso ogni domenica in vari quartieri ci sono i mercatini dell'usato, che assomigliano a mio parere al marchet aux puces di Saint Ouen vicino a Parigi. Si trovano cose davvero particolari, come vecchie cassette delle lettere o teiere antiche. Ma vendono anche cose moderne, a meno prezzo. A Copenhagen si può vendere veramente tutto, c'è mercato per ogni oggetto e trovo che questa sia una cosa davvero molto positiva perché non c'è nessuna ragione per buttare via ciò che ancora funziona. Copenhagen è poi piena di parchi, molto belli e molto grandi. Anche dal punto di vista culturale ci sono molte cose da fare. Piuttosto del cinema che costa circa 12 euro, si può andare all'opera (i biglietti costano anche di meno).

Se potessi dare un consiglio, con il senno di poi, a tutti i giovani che avessero voglia di proseguire il loro percorso di studi post universitario in Danimarca, cosa diresti loro?

Direi di farlo subito! Prima di tutto si risparmiano le tasse universitarie, e non è cosa da poco! (inoltre in Danimarca è normale lavorare anche quando si è studenti, quindi si ha anche un'entrata in più), si impara bene l'inglese (con un po' di forza di volontà senza uscire esclusivamente con italiani), si conosce un nuovo stile di vita (prima in Italia mi spostavo in macchina anche per due km; ora ho capito quanto sia assurdo farlo, sia per l'ambiente sia per la mia salute). In Danimarca ho iniziato ad essere sportiva, ad andare in palestra, a mangiare più sano (faccio tutto in casa e compro cibi biologici. Ho smesso di pensare al risparmio quando compro qualcosa al supermercato. Tutto ciò che risparmi comprando cose di cattiva qualità o cibi preparati, lo ripaghi in futuro con gli interessi in salute). Ho avuto modo di conoscere persone che venivano da altre parti del mondo e vedere i "problemi" da un'altra prospettiva. Poi ho iniziato a capire (sembra paradossale come discorso) che sto studiando per poi lavorare e non per far contenti i miei genitori: gli studenti in Danimarca sono molto attivi in impegni extrauniversitari che in Italia nessuno intraprenderebbe se non avesse un beneficio immediato tipo crediti in più sul curriculum universitario.

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